mercoledì 4 marzo 2015

CORONA assolto dall'accusa di evasione fiscale per un difetto di procedura



MILANO, 4 marzo - Fabrizio Corona è stato assolto dall'accusa di omessa dichiarazione dei redditi in relazione a una presunta evasione fiscale da un milione di euro che sarebbe stata realizzata nel 2007. Il giudice monocratico della seconda sezione penale del Tribunale di Milano ha emesso per lui una sentenza di "non doversi procedere", accogliendo la richiesta presentata dal difensore del fotografo dei vip sulla base di "difetto di estradizione". Un cavillo giuridico, insomma. Corona, infatti, nel gennaio 2013 era stato estradato dal Portogallo dopo essere stato condannato dalla Corte di Cassazione a 5 anni per l'estorsione ai danni dell'ex calciatore della Juve David Trezeguet. In pratica, non si è tenuto conto del cosiddetto "principio di specialità", in base al quale, a livello europeo, è vietato procedere nei confronti dell'estradato per fatti anteriori o diversi da quelli per i quali è stata concessa l'estradizione. In questo caso specifico, una presunta evasione fiscale. In poche parole, Corona si è salvato per un difetto di procedura: l'autorità giudiziaria italiana, infatti, non ha chiesto al Portogallo di estradarlo per estorsione, e non per presunta evasione fiscale. L'ex "re dei paparazzi" resta comunque recluso nel carcere di Opera. Su di lui pende un cumulo di condanne complessivamente pari 13 anni di carcere. Gliene restano 10 ancora da scontare. Il suo difensore, l'avvocato Ivano Chiesa, ha presentato al Tribunale di Sorveglianza di Milano istanza di scarcerazione: Corona, è la tesi sostenuta dal legale nella richiesta, soffre di stati d'ansia, psicosi, depressione e attacchi di panico e per questo non può restare in carcere. Sarà una perizia psichiatrica disposta dai giudici milanesi a stabilire se le sue condizioni di salute siano davvero incompatibili con la detenzione. Il fotografo dei vip ha inoltre chiesto la grazia al presidente della Repubblica. Richiesta presentata dal suo legale quando al Quirinale c'era Giorgio Napolitano e ora al vaglio di Sergio Mattarella.

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