sabato 17 novembre 2012

Messico: rapita, seviziata e uccisa la sindachessa anti narcos

Il corpo dea sindachessa uccisa a Tiquicho
Maria Santos Gorrostieta Salazar

CITTA’ DEL MESSICO - La sindachessa messicana di Tiquicheo, nello stato del Michoacán, ha perso la sua battaglia contro i narcos. Dopo essere stata rapita a inizio settimana, è stata ritrovata morta, con segni di tortura sul corpo e uccisa da un proiettile alla nuca. María Santos Gorrostieta Salazar aveva già subito due attentati, nel 2009 e nel 2010. Dopo il secondo, si fece fotografare per mostrare i segni delle profonde ferite.
La sindachessa si era fatta fotografare con
il segno delle torture dopo un rapimento
Nel primo agguato, avvenuto il 15 ottobre 2009 ad un veicolo sul quale María Santos viaggiava con il marito, col quale ha avuto tre figli, l'uomo era morto. Nel secondo attentato, il 22 gennaio 2010, la sindachessa era rimasta gravemente ferita. Dopo la ripresa aveva assoldato un fotografo per mostrare i segni di quella violenza sul suo corpo. Il suo coraggio nel denunciare le attività illecite in una zona ad alta presenza di narcos è stato però punito definitivamente portandola alla morte ad appena trent'anni.
Gorrostieta Salazar aveva presieduto il governo municipale di Tiquicheo nel periodo dal 2008 al 2012: poco prima di concludere il suo mandato aveva fatto domanda per una licenza per correre per deputato, ma, non riuscendo a raggiungere l'obiettivo era tornata a fare di nuovo il sindaco. Attorno alle 08:00 pm Giovedi scorso, alcuni residenti della comunità di San Juan Tararameohanno scoperto la proprietà conosciuta come The Chupadero, il corpo la vita di una donna che fino a venerdì alle 20:00 è rimasta sconosciuta. E’ stato poco dopo le 21:00, quando la sua famiglia ha incontrato le autorità del procuratore generale di Michoacán , che è stata identificata:  aveva ferite da taglio nella regione occipitale e abrasioni ed entrambe le ginocchia. 

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande donna ,grande coraggio .

Unknown ha detto...

Mi sembra un doveroso omaggio

Anonimo ha detto...

era da sola, e l'ha pagata con la vita. Io non capisco cosa avesse in mente sinceramente, perché perdere un marito e mettere a repentaglio la vita dei propri tre figli non mi sembra tanto sensato. Forse pensava di avere la protezione da qualcuno, perché morire così e far morire la propria famiglia non porta a niente. Anzi...chi l'ha uccisa ha dimostrato che chi alza la testa muore. Quindi mi dispiace tanto che lei sia morta, e pure suo marito, ma se devi combattere il cancro non puoi curarti con la coca cola, lo devi fare con la radio. E' morta e neanche avevano riconosciuto subito il corpo... che tristezza. Ciao S.F.

Adriano ha detto...

Le libertà di cui godiamo nei paesi occidentali, sono frutto del sangue di persone che, come questo sindaco, hanno combattuto non solo per se stessi e per i propri familiari ma anche per tutti gli altri cittadini. Onore a una persona del genere.