giovedì 31 luglio 2014

Renzi: il risultato del voto segreto “una pagina non positiva” di chi si è nascosto

ROMA - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi oggi a Largo del Nazareno alla direzione Pd ha parlato dell’ emendamento alle riforme passato col voto segreto "non è il remake dei 101 ma nel merito lascia l'amaro in bocca: ci possono essere dissensi, ma viene scritta pagina non positiva" quando ci si nasconde dietro il voto segreto, ha detto. La riforma del Senato è "straordinariamente importante e storica", ha spiegato il premier.
Poi ancora: il lavoro "al Senato richiede una gratitudine e un plauso vero ai senatori. Ringrazio uno per tutti, Sergio Zavoli", la sua presenza è "dimostrazione di serietà e di impegno".  "Stiamo mettendo fine a anni di bicameralismo perfetto che persino nella costituente fu visto come un limite"., ha spiegato il premier.  "Noi abbiamo e avremo uno stile sulle riforme, che non è evitare il canguro, ma la lumaca: le riforme non devono diventare l'ennesima discussione su cui stare anni e anni, noi abbiamo voglia di cambiare" la Carta "assieme ai cittadini".
La bocciatura dell'emendamento sulle riforme "non è vicenda tutta interna al Pd anzi oggi scommetterei che sono stati altri" a votare contro il governo nel voto segreto
"Chiederò un mandato alla direzione - ha proseguito Renzi -, sulla necessità di apportare all'accordo sulla legge elettorale alcune modifiche".  "Il Patto del Nazareno è un atto parlamentare, può piacere o no, si può cambiare o no", ha detto poi il presidente del Consiglio sulle accuse da parte di chi sostiene che l'accordo con Silvio Berlusconi sia segreto.
"I dati economici sono altalenanti", ha detto Renzi, la disoccupazione va meglio ma la "crescita è decisamente più bassa di quello che ci aspettavamo" e "non siamo in condizioni di avere un percorso virtuoso che avevamo immaginato".  Ma comunque "siamo più forti delle paure degli editorialisti, più grandi delle debolezze che talvolta la classe politica ha mostrato" e l'Italia "è in condizione di tornare a creare ricchezza". 
"Siamo impegnati come Pd a fare tutte" le riforme che saranno incluse nel programma dei mille giorni "e su questo non molliamo di mezzo centimetro". "Nell'operazione mille giorni le mettiamo tutte in fila", assicura.
"I correttivi" all'Italicum si possono fare ma "lavorando insieme ai contraenti del Patto", ha detto il presidente del Consiglio alla direzione Pd.
Poi su Cottarelli: "Rispetto e stimo Cottarelli: farà quello che crede. Ma non è Cottarelli il punto fondamentale: la spending review la facciamo anche se va via, dicendo con chiarezza che i numeri sono quelli". 
"Sono convinto, certo e sicuro che l'Italia è nelle condizioni di guidare la ripresa dell'Europa. Ma" questo processo "o lo fa il Pd non lo fa nessuno", ha detto Renzi alla direzione Pd.
"Saluto con grande attenzione ciò che ha detto Juncker" sugli investimenti annunciati: "Lo aspettiamo alla prova dei fatti. E' un risultato del Pse aver portato Juncker a dire le cose che ha detto. Ora bisogna vedere se lo fa'', ha spiegato il premier.
Grasso, io imparziale, scontenterò tutti
Rispetto formale e sostanziale di Costituzione e Regolamento
"Ho rispettato nella forma e nella sostanza le regole della Costituzione e il nostro Regolamento e senza che venissero piegati a interessi di parte". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, in apertura di seduta, dopo le polemiche sui voti segreti in Aula. "Continuerò così anche a costo di scontentare le parti".

M5s-Lega-Sel chiedono annullamento voto emendamento - M5s, Lega e Sel hanno chiesto al presidente del Senato Pietro Grasso di annullare la votazione sull'emendamento del leghista Candiani, respinto stamani dall'Aula, sul quale non era stato concesso il voto segreto. Grasso ha replicato che "non ci sono i presupposti per annullare il voto".

RIFORME: il governo ko, passa emendamento leghista sulle "materie eticamente sensibili"

ROMA - Governo battuto al Senato su un emendamento dell'opposizione durante la discussione del ddl riforme. L'Aula con 154 voti a favore, 147 contrari e 2 astenuti ha approvato a scrutinio segreto l'emendamento 1.1979 sulle competenze del Senato "su materie eticamente sensibili" sul quale governo e maggioranza avevano espresso parere negativo.

L'emendamento, a firma del senatore della Lega Stefano Candiani, assegna al nuovo Senato la possibilità di legiferare su alcune materie 'eticamente sensibili' come bio-testamento, matrimonio e diritti civili. Prima del voto in Aula c'è stato un acceso dibattito sull'opportunità del voto segreto sull'emendamento. In particolare, il senatore del Pd Luigi Zanda ha duramente attaccato il presidente del Senato Pietro Grasso che ha difeso la sua scelta appellandosi al rispetto del regolamento. "Non ci sono i motivi per tornare in giunta per il regolamento, ma chiedo che ci siano almeno 20 richiedenti per ottenere il voto segreto", ha detto Grasso. La richiesta del voto segreto è stata avanzata da 89 senatori. L'emendamento aveva ricevuto i pareri contrari della relatrice di maggioranza Anna Finocchiaro e del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. Favorevole quello dell'altro relatore Roberto Calderoli. Poco prima del voto il senatore del Pd Felice Casson aveva richiesto di poter sottoscrivere l'emendamento leghista.
Scalfarotto: riforma non intaccata ma creato danno
"La norma votata dal Senato non intacca la riforma, ma crea danno alle battaglie per i diritti civili, costrette al pantano bicameralista". Lo scrive su Twitter il sottosegretario alle Riforme Ivan Scalfarotto, commentando l'approvazione dell'emendamento Candiani che estende le competenze del Senato sui temi etici.

GIUGNO, calata la disoccupazione, aumentata quella giovanile, ormai al 43,7%

ROMA - Il tasso di disoccupazione a giugno è del 12,3%, in calo di 0,3 punti su maggio, secondo i dati provvisori dell'Istat, che segnala però anche un aumento dello 0,1% in 12 mesi. "Da qualche mese si è fermata l'emorragia di occupazione", dicono all'istituto. Aumenta però il tasso di disoccupazione giovanile, salito a giugno al 43,7%, toccando il livello più alto dall'inizio delle serie storiche (mensili, ovvero dal 2004, e trimestrali, dal 1977).
Oggi si contano 3 milioni e 153mila disoccupati, scesi del 2,4% rispetto al mese precedente, con 78mila persone in meno alla ricerca di un impiego. Chi cerca un lavoro aumenta però dello 0,8% su base annua. 

E resta pesante la situazione tra i giovani, dove la crescita del numero dei disoccupati segna un +0,6% su base mensile e un +4,3% su base annua.

RIFORME, riprendono le votazioni in Senato. Cottarelli critica le spese del governo


ROMA - Il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera sul dl P.A.. Hanno votato a favore 346 deputati, contro 176.
Intanto nell'aula di Palazzo Madama questa mattina riprendono i lavori dopo la seduta notturna di ieri.
Oggi è atteso il voto a scrutinio segreto, sull'ememndamento del leghista Candiani - testo riformulato - che potrebbe rappresentare un'insidia per maggioranza e governo
L'emendamento - formulato 'ad arte' così da evitare possibili votazioni per parti separate - contiene due temi centrali: la riduzione a 500 del numero dei deputati e l'elezione diretta del Senato.
Gli emendamenti  nel frattempo sono stati sfoltiti, le opposizioni sono poco felici, ma sembra che il canguro funzioni. 
 "Non molliamo di un centimetro. Ci vorranno nottate in Senato, pomeriggi alla Camera, weekend a Palazzo Chigi non importa. Noi con calma e determinazione riporteremo questo Paese la' dove deve stare. Ad accogliere le donne che vengono incarcerate per la loro fede religiosa, a giocare un ruolo nei complicatissimi equilibri (o squilibri) di politica internazionale, a togliere polvere da un'Europa che non puo' andare avanti nella noia e nella burocrazia". Queste le parole piene di determinazione del premier Matteo Renzi "L'Italicum e' stato già approvato alla Camera. Sara' modificato dal Senato e diventerà legge definitivamente".
 Il commissario straordinario per la spending review, Carlo Cotterelli, lancia nel suo blog un'alert per la politica e critica le scelte delle ultime ore. "Se si utilizzano risorse provenienti da risparmi sulla spesa per aumentare la spesa stessa, il risparmio non potra' essere utilizzato per ridurre la tassazione sul lavoro. Condizione, a mio giudizio, essenziale per una ripresa dell'occupazione in Italia".  Per Cottarelli "si sta diffondendo la pratica di autorizzare nuove spese indicando che la copertura sara' trovata attraverso future operazioni di revisione della spesa o, in assenza di queste, attraverso tagli lineari delle spese ministeriali". Più' nel dettaglio Cottarelli precisa che "il totale delle risorse che sono state spese prima di essere state risparmiate per effetto di queste decisioni ammonta ora 1,6 miliardi per il 2015. Intendiamoci: tecnicamente, la copertura c'è. Ma questa è in realtà costituita da tagli lineari perché la promessa di future operazioni di revisione della spesa non può essere accettata come copertura sul piano giuridico".
Cottarelli spiega che questo significa che "le risorse che deriveranno dalla revisione della spesa per il 2015 non potranno essere usate per la riduzione della tassazione (o del deficit o per effettuare altre spese prioritarie). Oppure si dovranno attivare i sopracitati tagli lineari. Credo sia una tendenza preoccupante".
Il commissario non nasconde che "possono sussistere mille buoni motivi per alcune nuove spese" ma sostiene che "se il Parlamento legittimamente decide di introdurre nuove spese dovrebbe contestualmente coprirle con tagli di spesa non lineare di pari entità, individuandoli per esempio tra le proposte di revisione della spesa già presentate dal Commissario in passato. Mi sembra che usare presunti tagli lineari - in apparenza molto diluiti sull'intera amministrazione - per la copertura di nuove spese riduce il costo politico inevitabilmente legato all'individuazione di coperture vere, concrete, selettive".

"E' una situazione paradossale - prosegue Cottarelli - in cui la revisione della spesa (futura) viene utilizzata per facilitare l'introduzione di nuove spese”.

BENGASI, manifestanti cacciano i miliziani islamisti dall’ospedale occupato


L'ingresso dell'ospedale Jalaa di Bengasi

BENGASI - "Sono almeno 50" i cadaveri trovati nella base delle Forze speciali libiche conquistata dai miliziani islamici a Bengasi dopo 48 di battaglia. Lo riferiscono fonti mediche citate dai media internazionali. Altri 25 cadaveri di persone uccise negli scontri sono stati portati negli obitori degli ospedali.
Una folla di civili infuriati ieri sera ha ignorato ignorato colpi di avvertimento da miliziani di Ansar Al Sharia e ha preso il controllo dell'ospedale di Bengasi Jalaa che era nelle mani dei militanti a partire dalla fine di giugno. Quando diverse centinaia prevalentemente giovani manifestanti si sono avvicinati all'ospedale le guardie di Ansar hanno sparato in aria, facendo infuriare i manifestanti che hanno continuato ad avanzare verso il cancello principale dell'ospedale.
I miliziani  sono stati visti ritirarsi verso edifici vicini, mentre i trionfanti giovani hanno buttato giù bandiera nera degli islamisti da sopra il cancello e la hanno sostituito con la bandiera libica.
Non c’è stato alcun tentativo da parte dei miliziani di riconquistare le posizioni perdute. La folla ha costruito barricate sulla carreggiata. La protesta era iniziata davanti alla Tibesti Hotel, futura sede della nuova Camera dei Rappresentanti, che era stato danneggiato da militanti di Ansar Al Sharia ieri. I manifestati gridano slogan denunciando il terrorismo e chiedeno  a esercito e la polizia ad agire
In questa situazione sono almeno 5-6mila le persone che ogni giorno scappano dalla Libia e cercano rifugio nella vicina Tunisia. Ma il flusso umano che si preannuncia nei prossimi giorni potrebbe essere interrotto visto che le autorità di Tunisi stanno pensando alla chiusura delle frontiere: "Non siamo in grado di ricevere tutte queste persone", ha detto il ministro degli Esteri Mongi Hamdi.
E mentre nel Paese proseguono i sanguinosi combattimenti tra fazioni rivali, la Libia rimane sempre più sola con i suoi depositi di carburante in fiamme e con il continuo esodo di diplomatici e occidentali in genere. Martedì sono stati francesi, canadesi, serbi, portoghesi e bulgari a lasciare il Paese, e tutti i cittadini d'Oltralpe attualmente in Libia "sono stati invitati a lasciare il Paese ed entrare al più presto in contatto con l'ambasciata a Tripoli a tale scopo", ha ribadito il portavoce del ministero degli Esteri francese.

E mentre tutte le cancellerie, nell'ordinare l'evacuazione, fanno riferimento alla situazione imprevedibile della sicurezza e ai combattimenti per il controllo dell'aeroporto di Tripoli e nel resto del Paese, l'ambasciata d'Italia resta aperta per "assicurare il massimo impegno a tutela della collettività e degli interessi italiani in Libia", fa sapere la Farnesina.

L'Argentina è in default.


Il ministro argentino dell'eco0n0mia Kiciloff durante la conferenza stampa a New York
BUENOS AIRES - L'Argentina è in default, per la seconda volta in 13 anni. Nessun accordo con gli hedge fund è' stato raggiunto e la scadenza scadenza per il pagamento dei titolari di bond che hanno accettato il concambio è stato superata senza che sia stato effettuato. ''L'Argentina ha scelto il default. Il mediatore ha proposto numerose soluzioni creative ma l'Argentina ha rifiutato di considerarle'' afferma Elliot Management, l'hedge fund che insieme ad altri fondi ha fatto causa all'Argentina e l'ha vinta. 
Buenos Aires pero' nega il default, che si ha quando non si paga: l'Argentina ha pagato ma i fondi - afferma il ministro dell'Economia, Axel Kicillof - sono stati bloccati. E la ''responsbailita''' e' del giudice Thomas Griesa, che non ha capito la complessità del caso ed e' andato al di la' della sua giurisdizione. 
Accantonata per il momento anche la speranza di un accordo fra le banche argentine e gli hedge fund: la proposta degli istituti di credito di acquistare i bond e rimborsare interamente i fondi non è andata a buon fine. Le trattative delle banche si sono svolte in modo parallelo a quelle fra Buenos Aires e i fondi, e si sarebbero interrotte poco dopo con Sebastian Palla, il responsabile dell'investment banking di Banco Macro, in rientro in Argentina senza altri appuntamenti in programma. 
Che le trattative non sarebbero state facili fra gli hedge fund e l'Argentina si è capito da subito ma l'arrivo a New York del ministro dell'Economia, Axel Kicillof, ha fatto sperare. Annunciando che non c'era un accordo, Kicillof ha ribadito che non si puo' parlare di default perche' default vuol dire non pagare.Kicillof attacca le agenzie di rating, definite ''non credibili''. Standard & Poor's gia' prima della rottura delle trattative ha tagliato la propria valutazione su Buenos Aires a 'selective default' da 'CCC-'. 
Kicillof rassicura gli argentini: ''State calmi, domani e' un altro giorno e il mondo continua a girare. La vita va avanti anche senza un accordo sul debito''. Buenos Aires - spiega Kicillof - ''non puo' rispettare'' la sentenza americana: gli hedge fund ''hanno cercato di imporci qualcosa di illegale'', ''hanno respinto la nostra proposta''. Kicillof attacca i fondi speculativi: ''vogliono di piu' e lo vogliono subito, ''non possiamo firmare accordi sotto estorsione''. A chiarire le cose mentre Kicillof spiegava la posizione di Buenos Aires in conferenza stampa è stato Daniel Pollack, il mediatore incaricato di facilitare un accordo fra Buenos Aires e gli hedge fund, con un comunicato secco. ''Nessun accordo e' stato raggiunto e un default dell'Argentina e' imminente''. ''Deafult non e' una mera condizione tecnica - mette in evidenza Pollack -, è un evento reale e doloroso che avra' un impatto sulla gente normale: i cittadini argentini, i titolari di bond che hanno aderito al concambio (che non riceveranno il pagamento degli interessi) e gli hedge fund (che non riceveranno il pagamento che la Corte aveva garantito). Le conseguenze del default non sono prevedibili ma di certo non sono positive''.

mercoledì 30 luglio 2014

RIFORME, si ricomincia a votare in Senato (con la regola del “canguro”)

ROMA - E' iniziato in Senato l'esame e il voto degli emendamenti al ddl sulle riforme, dopo oltre un ora di dibattito sulle decisioni della Giunta per il Regolamento sulla regola del "canguro".E la medesima regola verrà subito applicata sull'emendamento di Sel in discussione, che se bocciato farà saltare 38 emendamenti.

Con 10 voti a favore e 4 contrari, la Giunta per il Regolamento del Senato aveva stabilito che è legittimo l'utilizzo del 'canguro', la tecnica di accorpamento delle votazioni che ieri aveva permesso di far decadere 1.400 emendamenti alle riforme. Lo ha spiegato Francesco Russo (Pd). Hanno votato no alla decisione della giunta Sel, M5S e Lega. Ora, dice Russo, "abbiamo buone speranze di finire entro l'8 agosto" garantendo "il massimo del dibattito ma anche la conclusione delle votazioni".

TRIPOLI: La Francia ha chiuso l'ambasciata. E la Tunisia sta per chiudere la frontiera

TRIPOLI - Le strade di notte sono dei miliziani
TRIPOLI - La Francia ha evacuato "via nave" dalla Libia un gruppo francesi e britannici. Lo ha riferito il portavoce del governo di Parigi, Stephane Le Foll. Tra i concittadini in fuga, secondo fonti diplomatiche transalpine, c'è anche l'ambasciatore di Francia a Tripoli. "Tenuto conto della situazione di sicurezza, la nostra ambasciata è temporaneamente chiusa", ha confermato il portavoce aggiunto del ministero degli Esteri, Vincent Floreani.
L'economia tunisina è precaria e il Paese non è in grado di ricevere le migliaia di persone in fuga dalla Libia, tanto che Tunisi si dice pronta a chiudere le frontiere. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri tunisino, Mongi Hamdi, precisando che a causa degli scontri in corso a Tripoli ogni giorno arrivano dalla Libia tra le 5mila e le 6mila persone.

ISRAELE, tregua di 4 ore a Gaza. 23 i morti (molti bambini) nella scuola Onu bombardata

GAZA - Si dispera la madre di uno dei bambini morti nella scuola ONU bombardata da Israele
TEL AVIV - Israele osserverà una tregua umanitaria di 4 ore a Gaza a partire dalle 15 ora italiana. Lo ha deciso l’esercito. Lo riferisce il sito web israeliano Ynet che precisa tuttavia che la sospensione delle ostilità riguarda solo alcune zone, e non la Striscia intera.
E' salito a 23 il numero complessivo dei palestinesi rimasti uccisi a Jabalya (Gaza) nel bombardamento di una scuola dell'Unrwa (L'ente dell'Onu per i profughi). Lo affermano fonti mediche locali secondo cui la grande maggioranza delle vittime sono donne e bambini che avevano trovato rifugio in una classe. I feriti sono stimati in diverse decine; parte di loro versano in condizioni gravi.

Sei membri dello stesso clan familiare sono stati uccisi oggi da un colpo dell'artiglieria israeliana nel rione di Tufah, presso Gaza City. Tre delle vittime sono bambini. Lo riferisce l'agenzia di stampa Maan. Dalla mezzanotte scorsa sono 44 i palestinesi morti durante gli attacchi israeliani sulla Striscia. 

RENZI, approveremo la riforma costi quel che costi

ROMA - "Modello legge elettorale dei sindaci: un vincitore - eventualmente con ballottaggio - che ha i numeri per governare. Se non governa è colpa sua, non ha alibi. L'Italicum va in questa direzione. È stato già approvato alla Camera. Sarà modificato dal Senato e diventerà legge definitivamente". Così Matteo Renzi nell'e-news. "In queste ore i senatori che sostengono la riforma e che stanno subendo l'ostruzionismo di una piccola parte dei loro colleghi stanno dimostrando il senso delle istituzioni più straordinario che si possa chiedere. Approveremo la riforma in prima lettura, nonostante le urla e gli insulti di queste ore", spiega ancora Renzi nell'e-news. Le riforme non sono il capriccio di un premier autoritario. Ma l'unica strada per far uscire l'Italia dalla conservazione, dalla palude, dalla stagnazione che prima di essere economica rischia di essere concettuale. Io non lo lascio il futuro ai rassegnati. Questa è la volta buona, costi quel che costi".
"Porterà delle conseguenze la rottura che il Partito Democratico, in maniera unilaterale, ha praticato attraverso la voce del sottosegretario Lotti". Lo ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola, parlando a Bari con i giornalisti. "Vogliamo capire esattamente - ha aggiunto - se il Pd ha scelto un'alleanza strategica e di lungo periodo con la destra". "Questo naturalmente - ha concluso - cambierebbe tutto. Noi la subiremmo ma ne trarremmo anche le conseguenze".
Per il protrarsi della riunione della giunta per il regolamento, slitta la ripresa della seduta in Aula al Senato sulle riforme. Lo ha comunicato la vicepresidente Linda Lanzillotta. L'Aula riprenderà alle 15.

INDIA, crolla collina su un villaggio, 150 intrappolati



NEW DELHI - Almeno 40 case sono state sepolte e 150 persone sono rimaste intrappolate sotto il fango di una frana ha colpito un villaggio in India occidentale. Cinque persone sono state già trovate morte.  Le squadre di soccorritori stanno accorrendo verso il villaggio di Malin del distretto di Pune nello stato di Maharashtra, dove è avvenuto l'incidente mentre i residenti avevano già cominciato a scavare tra i detriti per cercare i sopravvissuti. Le forti piogge hanno provocato la frana.
I soccorritori sono ostacolati da piogge e strade dissetate che conducono alla zona  in cui si trova Malin, a 60 chilometri dalla città di Pune, a sud-est di Mumbai, capitale commerciale dell'India.

I  detriti sono precipitati da una collina questa mattina presto, quando le persone stavano ancora dormendo. Il funzionario locale Saurav Rao ha detto alla Press Trust of India che macchinari pesanti e 30 ambulanze erano stati inviati verso il villaggio. "Il numero esatto delle vittime non è noto e ci stiamo muovendo lentamente per assicurare che coloro che sono intrappolati vengano recuperati, se ancora in vita, in modo sicuro", ha detto Rao.

BENGASI in mano agli islamisti. A Tripoli l'ambasciata italiana resta aperta


BENGASI - Il quartier generale delle Forze speciali dell'esercito libico, principale base militare di Bengasi, è caduta in mano dei gruppi islamisti dopo giorni di sanguinosi combattimenti. Il "Consiglio della Shura dei rivoluzionari di Bengasi", alleanza di gruppi islamisti e jihadisti, ha annunciato in un comunicato di aver preso il controllo della struttura. Nel Paese proseguono i sanguinosi combattimenti tra fazioni rivali e la Libia rimane sempre più sola con i suoi depositi di carburante in fiamme e con il continuo esodo di diplomatici e occidentali in genere. Martedì sono stati francesi, canadesi, serbi, portoghesi e bulgari a lasciare il Paese, e tutti i cittadini d'Oltralpe attualmente in Libia "sono stati invitati a lasciare il Paese ed entrare al più presto in contatto con l'ambasciata a Tripoli a tale scopo", ha ribadito il portavoce del ministero degli Esteri francese.
E mentre tutte le cancellerie, nell'ordinare l'evacuazione, fanno riferimento alla situazione imprevedibile della sicurezza e ai combattimenti per il controllo dell'aeroporto di Tripoli e nel resto del Paese, l'ambasciata d'Italia resta aperta per "assicurare il massimo impegno a tutela della collettività e degli interessi italiani in Libia", fa sapere la Farnesina.
Così il nostro ambasciatore Giuseppe Buccino resta a presidiare la sede diplomatica. "Il lavoro che noi facciamo, decidendo con coraggio di rimanere - ribadisce il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli - è di fare da hub per le altre ambasciate che stanno transitoriamente chiudendo. E' una transizione pericolosa per tutti, ma se c'è un Paese che non si può permettere di far finta di nulla e girarsi dall'altra parte, questo è l'Italia".

C'era una voltta il sole: EVACUAZIONI a Senigallia, allerta temporali a Roma


SENIGALLIA - Il Misa in piena
SENIGALLIA - Dopo 3 mesi a Senigallia torna l'allarme alluvione: la piena del Misa dovuta alle forti piogge ha fatto scattare in piena notte il piano di evacuazione a Molino Marazzana. E' stato aperto un centro di accoglienza, e ai residenti è stato consigliato di salire ai piani alti delle abitazioni. Nelle stesse ore sono entrati in funzione anche il Centro operativo comunale di Fano e la Sala operativa integrata della Provincia di Ancona. Per ore ha destato preoccupazione il livello raggiunto dal fiume Cesano, con piccole esondazioni di torrenti. Fra Poggio San Marcello e Montecarotto una grossa frana ha ostruito una strada a forte scorrimento, per fortuna senza coinvolgere auto in transito. La situazione sta lentamente tornando alla normalità, anche se in varie zone della regione si segnalano allagamenti e smottamenti.

Allerta a Roma, in arrivo temporali - Allerta meteo a Roma con rischio di temporali, grandinate e forti raffiche di vento. La Protezione Civile di Roma Capitale ha alzato il livello di criticità. Sorvegliata speciale la zona del bacino dell'Aniene. 

Allerta temporali su gran parte dell'Italia - Ombrelli ancora a portata di mano in questo luglio insolitamente piovoso anche in altre zone d'Italia. Un nuovo avviso meteo della Protezione civile prevede infatti temporali su gran parte del Paese. La perturbazione atlantica che attualmente interessa gran parte delle regioni settentrionali, infatti, tenderà, nel corso delle prossime ore, a estendersi ulteriormente a tutto il Centro-Nord ed alla Campania. 
Precipitazioni diffuse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, sull'Emilia Romagna, e precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Sardegna e sulla Campania, in estensione ad Abruzzo e Molise. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, locali grandinate, frequente attivita' elettrica e forti raffiche di vento. Sulla Sardegna si prevedono inoltre venti di burrasca nord occidentali. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata criticità "arancione" (il secondo di tre livelli) per rischio idraulico su Umbria, Marche e parte della Lombardia. Criticità "arancione" anche per rischio idrogeologico su buona parte dei settori tirrenici, dalla Toscana alla Campania.


Voragine a Milano, ripristinato il servizio idrico - E' stato riattivato il servizio idrico per i cittadini residenti in via delle Genziane, nel quartiere Lorenteggio, che durante la giornata di martedì erano rimasti senza acqua a causa della rottura di un tubo dell'acquedotto. Lo rende noto il Comune di Milano. "Il pronto intervento dei tecnici di MM Servizi Idrici - si legge in una nota - ha reso possibile il ripristino del servizio in poche ore". "Da mercoledì - assicura palazzo Marino - inizieranno i lavori di riempimento del buco creatosi sulla strada e, a seguire, quelli dell'asfaltatura provvisoria. In autunno, poi, potrà essere realizzata l'asfaltatura definitiva. Tutti i lavori sono a carico di MM".

GAZA: bombe israeliane all'alba su campo profughi, colpita scuola Onu, 20 morti


TEL AVIV - Venti palestinesi che si erano rifugiati in una scuola Onu sono stati uccisi all'alba di oggi da un bombardamento israeliano nel nord della Striscia di Gaza, secondo i servizi di soccorso locali.
Secondo le fonti, colpi di carro armato contro il campo profughi di Jabaliya hanno colpito in pieno le stanze di due classi della scuola dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. Un responsabile dell'Unrwa al momento ha confermato da parte sua la morte di almeno 15 persone.Nella notte 8 persone sono rimaste vittima di raid a Gaza, Khan Yunis, Rafah e Shati.Sale ad oltre 1.220 il bilancio delle vittime palestinesi nella offensiva di Israele contro Hamas.
 Sono oltrei 200 i bambini palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dall'inizio dei bombardamenti da parte di Israele. L'ultimo bilancio dell'Ufficio per il Coordinamento degli Aiuti Umanitari dell'Onu - aggiornato a lunedì 28 luglio - parla di almeno 229 piccole vittime.

martedì 29 luglio 2014

SENATO: fallite le mediazioni, sulla riforma si vota. E scoppia una bagarre

ROMA - Il tentativo di mediazione tra Pd, M5S e Sel sul ddl costituzionale in capigruppo "ha avuto esito negativo, per cui stiamo riprendendo le votazioni". L'annuncio è arrivato dal presidente del Senato Pietro Grasso, che ha spiegato di aver "fatto tutto il possibile per favorire al massimo qualsiasi soluzione". Per il capogruppo di Ncd Maurizio Sacconi "abbiamo solo perso tempo. Non c'è nessuna disponibilità di Sel e M5S".
Fallito dunque il tentativo di mediazione avviato sulla base della proposta di Vannino Chiti. L'Aula del Senato ha così ripreso a votare gli emendamenti al ddl costituzionale. Le votazioni sono ripartite dall'emendamento 1.1 a firma di Sel, che è stato respinto.

Bagarre in Aula sul Senato elettivo - E' quindi scoppiata la bagarre in Aula, al momento di votare, per parti separate, un emendamento di Sel che prevede l'elezione diretta del Senato. Quando il presidente Grasso ha indetto la votazione, l'opposizione è insorta. "Non si può, non si può", hanno urlato dai banchi M5S. E Grasso ha sospeso la seduta. "L'interruzione lavori è uno dei comportamenti più gravi. Se i senatori M5S pensano di intimidire i senatori Pd si sbagliano di grosso. Possono strillare quanto gli pare, possono fischiare e insultare, ma noi faremo il nostro dovere fino all'ultimo minuto". Così in Aula il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, rispondendo alla protesta dei Cinque Stelle.

Delrio: "Governo va avanti, riforme servono al Paese" - "Siamo molto sereni. Stiamo facendo le riforme per il bene del Paese e perciò andremo avanti a lavorare". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. "Siamo qui a lavorare, sereni", ha assicurato. "Il governo - ha aggiunto - ha già fatto diverse aperture. La nostra buona volontà è molto evidente, l'ha dimostrata il ministro Boschi aprendo su diversi punti. Ma abbiamo il dovere verso i cittadini di non interrompere le riforme".


Taverna (M5S): "Iniziamo la battaglia, si vota" - "Capigruppo inutile, come inutili i loro giochetti di partito. Iniziamo la battaglia. Si vota!", aveva scritto su Twitter Paola Taverna, senatrice M5S, dopo il fallimento dei tentativi di mediazione in atto questa mattina sul ddl riforme.

XINJIANG:terroristi armati di coltello assaltano due città e ammazzano decine di persone


Poliziotti in assetto antiguerriglia nello Xinjiang
PECHINO - Decine di persone sono morte in un "attacco terroristico" a Elixku e poi a Hunagdi  nel Sache County nella regione autonoma cinese del Xinjiang, la regione occidentale dove vive la minoranza musulmana e turcofona degli Uighuri. Secondo i media cinesi, un gruppo armato di coltelli ha attaccato un posto di polizia ed edifici pubblici, uccidendo decine di uighuri e di Han (cinesi). Sotto accusa ci sono i militanti islamici. Molte le persone rimaste ferite. Ad essere presi di mira sono stati i commissariati di polizia e gli edifici governativi. Gli agenti hanno reagito aprendo il fuoco. Numerosi i terroristi che sono stati colpiti ma il bilancio dell'attacco è ancora provvisorio.

Sondaggio: Pd al 41% e FI al 14 (tutti e due in calo dello 0,50). M5S 21,5 i(nvariato)

ROMA - Situazione sostanzialmente immutata nelle intenzioni di voto sondate dall'istituto Piepoli, con il Pd che, rispetto alla settimana scorsa, perde mezzo punto ma che viaggia a quota 41% e con Fi con un identico calo ma al 15%. M5S mantiene il suo 21,5%.
L'unico partito a crescere (ma di mezzo punto) è la Lega Nord, ora al 7%. E' quanto emerge da un sondaggio per l'ANSA dell'Istituto Piepoli.

Ecco il quadro delle intenzioni di voto:
- Pd 41,0% (-0,5).
- Sel 2,0% ( - ).
- Altri centrosinistra 1,0% ( - ).
- CENTROSINISTRA 44,0% (-0,5).
- Fi 15,0% (-0,5).
- Ncd-Udc 3,5% ( - ).
- Fdi-An 4,0% ( - ).
- Lega Nord 7,0% (+0,5).
- Altri centrodestra 1,0% ( - ).
- CENTRODESTRA 30,5% ( - ).
- M5S 21,5 ( - ).
- Altri partiti 4,0% (+0,5).
Il sondaggio è stato eseguito il 28 Luglio 2014, per ANSA con metodologia C.A.T.I. (Computer Aided Telephone Interviews), su un campione di 500 casi rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età, 

GAZA, centrata e incendiata dall’aviazione israeliana l’unica centrale elettrica




GAZA - Bombardata dall'aviazione militare israeliana l'unica centrale elettrica di Gaza. Lo hanno riferito i palestinesi che abitano nelle vicinanze, nel settore centrale della Striscia. Alte nuvole nere di fumo stanno oscurando il cielo sulla cittadina della striscia
Numerosi quartieri di Gaza - mentre si moltiplicano gli attacchi dell'aviazione israeliana - sono senza energia elettrica. Chi puo' sopperisce con piccoli generatori di corrente elettrica ad uso familiare.

Agli oltre 200 mila sfollati di Gaza (su una popolazione di 1,8 milioni) se ne sono aggiunti nelle ultime ore altri 20 mila. Sono gli abitanti dei rioni di Izet Abed Rabbo (vicino al campo profughi di Jabalya) e di Zaitun (a est di Gaza) che la scorsa notte hanno ricevuto da Israele l'avvertimento di abbandonare immediatamente le loro abitazioni. Israele ha avvertito gli abitanti che i loro quartieri potrebbero presto trasformarsi in zone di combattimento con i gruppi armati palestinesi. Alla luce delle battaglie che la settimana scorsa hanno insaguinato Sajaya, Beit Hanun e Khuzaa (Khan Yunes) le minacce israeliano hanno indotto dunque la popolazione di quei rioni a sgomberare velocemente le proprie case. Cio', nonostante che nelle stesse ore numerosi quartieri fossero immersi. Gli sfollati cercano adesso ospitalità da congiunti o riparo in scuole pubbliche. 

RIFORME, caos al Senato, Sel non ritira i 6000 emendamenti

Il capogruppo Pd Zanda parla in Senato
ROMA - Caos in Senato sul ddl di riforma della Costituzione. Ridurre gli emendamenti, votarli entro agosto e mandare alla prima settimana di settembre il voto finale erano i contenuti di una proposta di mediazione avanzata questa mattina a inizio dibattito dal senatore del Pd, Vannino Chiti. Un'apertura al confronto sul nuovo Senato in nome del fronte 'frondista', lanciando una mediazione sui tempi delle riforme. Ma Sel non ci sta ('il convitato di pietra è il patto del Nazareno') e scoppia la lite con il Pd'Non ci sono le condizioni per mediare - dice a quel punto Zanda - Chi ha presentato 6mila emendamenti non ha detto di volerli ridurre. Allora si continui a lavorare secondo il calendario stabilito'. L'Ok a Chiti era arrivato da Fi e Ncd. No dalla Lega e dal M5s.
A fine dibattito il presidente di Palazzo Madama Grasso ha convocato "immediatamente la capigruppo" per prendere una decisione "sul prosieguo dei lavori" nell'Aula. Sospesi i lavori fino al termine della riunione.
 "Il governo come sempre è disponibile a trovare ulteriori punti di incontro" per cambiare il ddl costituzionale ma "non può sottostare a un ricatto ostruzionista, per questo avevo visto come favorevole la proposta di Chiti" di mediazione. Lo dice il ministro Maria Elena Boschi nell'Aula del Senato. "Ritengo sia doveroso l'intervento del governo per ripristinare la realtà. Credo che l'atteggiamento del governo in tre mesi e mezzo in commissione sia la prova provata della disponibilità a trovare punti di incontro. Mai c'è stata contrapposizione del governo con i relatori e con la maggioranza ampia che ha portato a un testo approvato in commissione. Oggi non si tratta di discutere i sì e i no del governo ma i sì e i no di una maggioranza ampia che ha votato in commissione quel testo, che a questo punto non è più il testo base del governo". "Probabilmente - aggiunge Boschi - non su tutto sarà possibile trovare un punto di incontro tra maggioranza e opposizioni, come avviene su qualsiasi provvedimento e nel gioco democratico. Ma non è pensabile che sia una minoranza ad affermare le proprie ragioni a scapito della maggioranza".

Grillo: ce ne andremo dal Parlamento. "Che ci rimaniamo a fare in Parlamento? A farci prendere per il culo, a sostenere un simulacro di democrazia mentre questi fanno un colpo di Stato? Rimarremo fin quando sarà possibile" impedire il golpe "con l'eliminazione del Senato elettivo". Se "non ci lasceranno scelta, ce ne andremo". Lo scrive Beppe Grillo sul blog. "Meglio uscire e parlare con i cittadini nelle piazze di Roma e d'Italia, meglio fare agorà tutti i giorni tra la gente che reggere il moccolo ai traditori della democrazia e della Patria. Li lasceremo soli a rimestare le loro leggi e usciremo tra i cittadini. Aria fresca", aggiunge il leader del M5S sul blog. Grillo lancia POI un sondaggio online per chiedere ai militanti del M5S di esprimersi sull'ipotesi di una manifestazione dei parlamentari contro il ddl costituzionale sulle riforme. "Sei favorevole al Parlamento in piazza per denunciare il tentativo di colpo di Stato in atto? Vota", si legge sul sito web del comico genovese in una nota dal titolo "Parlamento in piazza".

Riforme: al Senato proposta di mediazione di Chiti. Il Pd: serve l'accordo di tutti

ROMA - Proposta di mediazione dei senatori 'dissidenti' della maggioranza illustrata da Vannino Chiti in Aula del Senato. "Presento una proposta condivisa con i colleghi che sostengono la maggioranza", spiega,: ridurre gli emendamenti e "concentrare il confronto sulla riforma attorno a grandi temi. Votare entro agosto alcune decine di emendamenti fondamentali. Poi la prima settimana di settembre le dichiarazioni e il voto finale". "Concentriamo il confronto attorno a grandi temi, che sostengono il progetto di riforma: le modalità di elezione dei senatori, il numero dei deputati, l'immunità, l'elezione del presidente della Repubblica e gli istituti di garanzia, le competenze del Senato in alcune materie, i referendum e le leggi di iniziativa popolare, ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni".
A Chiti replica il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda: "Accolgo con rispetto l'indicazione di Chiti perché le votazioni" degli articoli del ddl sulle riforme "terminino l'8 agosto. Poi se il voto finale dovesse andare ai primissimi giorni di settembre non lo considererei un trauma. Ma" perché sia possibile serve "l'accordo di tutti" i gruppi del Senato.
Ok da Forza Italia che però precisa: il patto del Nazareno non va scalfito. "Lo dico anche ai senatori del mio gruppo" di ritirare gli emendamenti ostruzionistici. "Ma non tutte le modifiche che ha chiesto Chiti potranno essere accolte dal governo, perché c'è l'accordo del Nazareno, che è il punto di riferimento che non dobbiamo o possiamo scalfire". Così Donato Bruno (FI) nel dire sì alla mediazione sui tempi.
Anche il gruppo Per l'Italia accoglie la proposta di mediazione. Il gruppo Popolari per l'Italia "non può che accogliere con favore la proposta" di mediazione di Vannino Chiti. Lo ha detto il capogruppo Lucio Romano nell'Aula del Senato.

TRIPOLI, missili su deposito di carburante. Incendio ormai incontrollabile

TRIPOLI - Il deposito in fiamme
TRIPOLI - Nonostante le richieste da parte del governo per porre fine agli attacchi di razzi intorno deposito della Brega Oil and Gas della società Tripoli Airport Road, un secondo serbatoio carburante è stato colpito da un missile ieri pomeriggio e dato alle fiamme.
Il governo ha chiesto un cessate il fuoco urgente, ma sembra che gli aggressori, un'alleanza di Misratans e  forze rivoluzionarie locali, non siano disponibili. C’è chi  sostiene che la loro intenzione sia quella di distruggere completamente il deposito, che è sotto il controllo delle forze Zintani.  Il primo serbatoio era stato colpito all’alba di ieri. Il fumo dal fuoco ha letteralmente cancellato il sole dando alla capitale l’aspetto di  una giornata nuvolosa.
Nessuno è stato è stato ferito nel secondo attacco, perché vigili del fuoco avevano lasciato il sito, temendo il primo serbatoio potesse espodere.

Il governo aveva già detto che, nonostante l'arrivo di dieci nuovi vigili del fuoco presso il deposito, le fiamme sono orami ingestibili. E  avverte di un potenziale disastro "umanitario e ambientale catastrofico".

Alba di fuoco su GAZA: 26 morti. 5 soldati israeliani uccisi in un tunnel. Iran: Israele cane rabbioso


TEL AVIV - A giornata appena iniziata, sale ancora il bilancio delle vittime di oggi nella Striscia di Gaza: almeno 26 al momento, tra le quali figurano nove donne e quattro bambini. Secondo i servizi di soccorso palestinesi, ammontano ad almeno 1.113 i morti dall'inizio dell'offensiva israeliana l'8 luglio scorso. Nelle prime ore della notte bombardamenti hanno colpito Rafah e nel campo profughi Bureij. Colpita anche la casa di Ismail Haniyeh, leader di Hamas, nel campo di Shati.Le sirene d'allarme hanno risuonato invece a Tel Aviv, dove sarebbero stati intercettati almeno 3 razzi.
Cinque soldati israeliani sono stati uccisi ieri nei combattimenti con un commando palestinese che stava tentando di infiltrarsi in un tunnel a Nahal Oz, vicino la frontiera con Gaza. Lo ha annunciato oggi l'esercito. "I soldati di fanteria Daniel Kedmi (18 anni), Barkey Ishai Shor (21 anni), Sagi Erez (19 anni) e Dor Dery (18 anni) sono stati uccisi in un tentativo di attacco", rende noto un comunicato militare, aggiungendo che la pubblicazione del nome del quinto soldato non è stata ancora autorizzata. Salgono così a 53 i militari israeliani morti dall'inizio dell'operazione contro Hamas.
Khamenei, armare palestinesi contro Israele - La guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, ha definito oggi Israele un "cane rabbioso" che sta commettendo un "genocidio" a Gaza, affermando che il mondo islamico deve "armare" i palestinesi. Khamenei ha parlato in un discorso diffuso in diretta dalla tv di Stato. "Un cane rabbioso, un lupo selvaggio che attacca persone innocenti, bambini che hanno perso la loro vita senza colpe. Quello che fanno i leader del regime sionista è un genocidio ed una catastrofe storica", ha detto Khamenei. "Il presidente americano (Barack Obama) ha emesso una fatwa affinché la resistenza (palestinese) venga disarmata, così che non possa rispondere a tutti questi crimini. Noi diciamo il contrario: il mondo intero, ed in particolare quello islamico, deve armare più che può il popolo palestinese", ha aggiunto. Secondo il leader iraniano gli Stati Uniti ed i paesi europei sostengono la smilitarizzazione palestinese così che Israele possa attaccare "la Palestina e Gaza in qualsiasi momento, senza che si possano difendere". Khamenei ha infine salutato la "forza di resistenza palestinese: un popolo circondato in un piccolo territorio, con le frontiere chiuse, privo d'acqua ed elettricità, una popolazione che affronta un nemico armato come quello del regime sionista. Questo popolo resiste senza sosta: questa è una lezione per tutti".

lunedì 28 luglio 2014

TAVECCHIO, aspirante presidente FIGC inciampato in una banana: vado avanti

Carlo Tavecchio
ROMA - "Ho prestato molta attenzione agli accadimenti di questi giorni e alle posizioni espresse dai media in merito alle parole da me impropriamente usate, senza alcun intendimento offensivo, in occasione dell'assemblea di venerdì scorso. Ne ho tratto molti insegnamenti che ho voluto condividere con i rappresentanti delle componenti che sostengono la mia candidatura a presidente della Figc, ricevendo dagli stessi piena conferma del loro sostegno". E' quanto si legge in una dichiarazione di Carlo Tavecchio.
"Ciò mi conforta e mi induce a ribadire l'impegno per la piena attuazione del mio programma in caso di mia elezione alla presidenza federale" aggiunge, precisando che si possa "dare avvio a un capillare programma di educazione sportiva e a forme di lotta contro ogni discriminazione nello sport", "come da tempo ho realizzato nell'ambito della Lega Nazionale Dilettanti che presiedo dal 1999".
Ma il caso fa intervenire la Fifa. La Fédération Internationale de Football Association ha scritto alla Figc chiedendo di "prendere le opportune iniziative per indagare e decidere" sui "presunti commenti razzisti da parte di uno dei candidati alla presidenza della federazione italiana". Tavecchio, durante un'assemblea della Lega dilettanti, ha dichiarato che tra i calciatori extracomunitari c'è anche chi nel Paese d'origine "mangiava banane".
Task Force Fifa in allerta - "Le notizie di stampa sui presunti commenti razzisti da parte di uno dei candidati alla presidenza della Federazione italiana hanno allertato la Task Force della Fifa contro il razzismo e la discriminazione e il suo presidente Jeffrey Webb", si legge in un comunicato. La Federazione internazionale "ha scritto una lettera alla Figc chiedendo di prendere le misure appropriate". Nella lettera si ricorda che "la lotta contro il razzismo è una priorità assoluta" e anche "i dirigenti della comunità calcistica sono tenuti ad agire come modelli di riferimento".
Maurizio Zamparini - L'intervento della Fifa provoca però la reazione dura di Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, per il quale si tratta di "attacchi vergognosi, la Fifa andrebbe sciolta". L'attacco a Tavecchio, commenta all'Adnkronos, "per una frase stupida è demagogia pura, una strumentalizzazione all'italiana. Ma quale razzista? Io lo conosco da trent'anni e non lo è affatto".
Zamparini non risparmia una stoccata alla Federazione internazionale: "E' una vergogna, è un organismo che andrebbe sciolto. Bisognerebbe indagare sulla Fifa, altro che Tavecchio...".
Joseph Minala - Molto pacata la posizione di Joseph Minala, giocatore camerunense che si è messo in luce con la Primavera della Lazio: "Francamente non ho alcun motivo di sentirmi offeso dalle parole di Tavecchio, che ritengo usate contro di lui per chissà quali fini".
E aggiunge: "So cosa significa venire dall'Africa con la speranza di diventare un grande calciatore, essere abbandonato a una stazione da un procuratore senza scrupoli con tante false promesse. Quando per mia fortuna mi trasferirono alla 'Città dei Ragazzi', fu proprio Tavecchio a inserirmi nel circuito calcistico dandomi modo di testare le mie capacità con i dilettanti".
La Sampdoria - Per il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, invece, "così non si può continuare. La Lega di Serie A non può far finta di nulla: i presidenti devono rivedersi al più presto e rivalutare la posizione, altrimenti rischiamo il commissariamento della Figc".
Il Cesena - Il presidente del Cesena, Giorgio Lugaresi, ha "dovuto leggere almeno quattro volte le dichiarazioni del presidente Tavecchio per la paura di aver preso un abbaglio e di aver capito 'fischi per fiaschi'. La mia reazione - ha detto - è stata di profonda amarezza e di grande fastidio".

Il Sassuolo - Il presidente del Sassuolo, Carlo Rossi, all'Adnkronos sottolinea che anche se "sinceramente non ci è piaciuta questa dichiarazione che reputo grave", Tavecchio "l'ha prontamente rettificata". Così "abbiamo dato l'appoggio nell'ultima Assemblea".

Ucciso per errore in un agguato pensionato a PORTICI (Napoli)


PORTICI (Napoli) - Mariano Bottari, 75 anni, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco in via Scalea, a Portici (Napoli). Secondo i carabinieri, stava percorrendo a piedi quando è stato raggiunto da diversi proiettili. La vittima era incensurata e questo ha spinto gli investigatori a pensare che sia stato un delitto avvenuto per errore. Sul posto anche il sindaco di Portici, Nicola Marrone. Bottari non era quindi l'obiettivo dell'agguato ma si trovava nel posto e nel momento sbagliato. L'età, il fatto che sia incensurato e che non abbia apparenti legami con alcun clan, ha fatto prender in esame questa pista. Potrebbe essere stato coinvolto in un agguato tra altre persone. La vittima era pensionato ed aveva una moglie invalida. E' stato ucciso a pochissimi metri dalla sua abitazione, in via Scalea. 

C'è incredulità e dolore sul luogo dell'agguato: i parenti, gli amici, chi conosceva la vittima, Mariano Bottari, non si spiega come "lui che era una brava persona possa essere stato ucciso". Sul posto è arrivata la figlia della vittima che non ha retto e ha trovato rifugio nella vicinissima chiesa del Redentore. Stupore anche del parroco Giuseppe De Crescenzo che definisce la famiglia Bottari di "brave persone che frequentano la nostra chiesa". "Accudiva la sua moglie invalida - racconta una signora - sono sconvolta per la sua morte".

RENZI ai senatori: dai voi dipende il futuro dell'Italia


ROMA - "C'è chi vuole bloccare tutto. E c'è chi vuole cambiare, iniziando da se stesso. Dalla vostra capacità di tenuta dipende molto del futuro dell'Italia. Siamo chiamati a una grande responsabilità: non la sprecheremo". Così Matteo Renzi si rivolge in una lettera ai senatori sostenendo che "con il vostro sostegno garantite la fiducia e la maggioranza al Governo". Sulla legge elettorale "abbiamo convenuto circa i punti fondamentali: chiarezza del vincitore, premio di maggioranza proporzionato, principio dell'alternanza" ma "la discussione del Senato consentirà di affrontare i nodi ancora aperti: preferenze, soglie, genere", prosegue.
"So che vedere il Senato costretto a perdere tempo senza poter discutere in modo civile ma attraverso emendamenti burla è triste - scrive il premier -. È umiliante, immagino, trascorrere il vostro tempo prezioso a discutere di argomenti assurdi, come cambiare il nome della Camera dei Deputati in Gilda dei Deputati". "I giorni che abbiamo davanti non possono essere buttati via", "verrà il giorno in cui finalmente anche certi 'difensori' della dignità delle Istituzioni si renderanno quanto male fa al prestigio del Parlamento mostrarsi ai cittadini come mostrano oggi". "Solo le riforme strutturali ci consentiranno di essere credibili per usare la flessibilità necessaria a far ripartire l'occupazione e la crescita. Abbiamo mille giorni per riportare l'Italia a fare l'Italia. Dopo ognuno farà le proprie scelte in libertà e rispetto", aggiunge. "Stiamo realizzando un'impresa, una legislatura nata con difficoltà può segnare una svolta nella storia repubblicana", sprona. "La modifica costituzionale di cui state discutendo supera il bicameralismo perfetto, semplifica il processo legislativo, riequilibra il rapporto Stato Regioni, abolisce il Cnel, disegna uno Stato più efficace e semplice. Una rivoluzione del buon senso in linea con le principali esperienze costituzionali europee. Si può essere d'accordo o meno con questa riforma: definirla svolta autoritaria però significa litigare con la realtà".
Il premier ha incontrato a Palazzo Chigi il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi per fare il punto sull'iter della riforma del Senato alla vigilia della ripresa delle votazioni a ritmi forzati e sui contatti avuti con le opposizioni per cercare di ridurre il numero degli emendamenti. Quella appena partita è infatti una settimana cruciale per le riforme: tra stasera e domattina, dopo l'ok al decreto Cultura, riprenderà in aula al Senato l'esame del ddl su Senato e Titolo V. In Aula alla Camera arriva invece il decreto Madia sulla riforma della Pubblica amministrazione.
Deciso a fermare la trattativa col Pd sulla legge elettorale, Grillo oggi incontra i suoi a Roma. Renzi intanto si prepara a un possibile nuovo incontro con Berlusconi, ma anche con i leader degli altri partiti. Il premier è sicuro: si va avanti, via ostruzionismo e si tratta.

PAKISTAN, nonna e due nipotine bruciate vive nella loro casa per blasfemia, per colpa di un post






GUJRANWALA (Pakistan) -  Tre persone, tutte donne,  della setta Ahmadi, tra cui due minorenni, sono state uccise ieri notte e altri quattro sono rimasti gravemente feriti a Gujtanwala nel Punjab,quando una folla inferocita ha attaccato e bruciato cinque case per una presunta blasfemia. Le vittime sono una donna di 55 anni, una ragazza minorenne e  una bambina di 7 anni, tutte bruciate vive. La donna era la nonna delle due ragazze. I feriti sono stati portati all'ospedale sede del distretto e la loro condizione è critica.
Il problema è iniziato con un messaggio presunto blasfemo postato su Facebook da un giovane Ahmadi, che è un movimento religioso islamico severamente discriminato in Pakistan che crede cisia un altro profeta dopo Maometto: la folla ha cominciato a protestare e alla fine ha attaccato e danneggiato le abitazioni appartenenti a membri di quella comunità.
"Più tardi, una folla di 150 persone è venuto alla stazione di polizia denunciando il caso di blasfemia ", ha detto un altro funzionario di polizia. "Mentre la polizia stavano negoziando, un'altra folla ha attaccato e ha iniziato a incendiare le case degli Ahmadi."
L’autore del post non è stato ferito. Il funzionario di polizia Zeeshan Siddiqi ha detto che le vittime sono morte per soffocamento e che una donna ha abortito durante i disordini. Il funzionario ha detto che la rivolta nella città di Gujranwala scoppiata dopo che il giovane Ahmadi aveva postato una foto blasfema della Kaaba, la struttura a forma di cubo nella Grande Moschea della Mecca, in Arabia Saudita, che i musulmani osservanti di tutto il mondo omaggiano in preghiera cinque volte al giorno. La foto presumibilmente conteneva nudità.
Salimuddin, un portavoce per la comunità Ahmadi, ha detto che era il peggiore attacco alla comunità dopo gli attacchi simultanei ai loro luoghi di culto che avevano causato 86 mortii quattro anni fa.
"La polizia erano lì, ma solo a guardare le fiamme. Non hanno fatto nulla per fermare la folla -  ha detto - Prima gli assalitori hanno saccheggiato case e negozi e poi hanno dato fuoco".
La controversa legge sulla blasfemia in Pakistan non definisce chiaramente una bestemmia, ma dice che il reato è punibile con la morte. Chiunque può presentare un caso di blasfemia sostenendo i loro sentimenti religiosi sono stati feriti per qualsiasi motivo.
Gli accusati sono spesso linciati, e avvocati e giudici che li difendono sono stati pure loro attaccati. Gruppi per i diritti dicono che le leggi sono sempre più utilizzate per sottrarre denaro o beni.

Due politici che hanno suggerito la riforma della legge sono stati uccisi, uno dalla propria guardia del corpo. Il numero di denunce è in aumento, secondo uno studio 2012 dal think tank con sede a Islamabad, il Centro per la ricerca e gli studi sulla sicurezza. Nel 2001, c'era solo una denuncia, ma nel 2011  sono state 80. dati più recenti sono disponibili, ma 2014 sembra destinata a essere un record.

Sale a luglio LA FIDUCIA delle imprese



ROMA - La fiducia delle imprese a luglio segna un nuovo rialzo, secondo l'indagine dell'Istat, raggiungendo 90,9 punti dagli 88,2 di giugno. Un livello così alto non si registrato da agosto 2011. In particolare, l'indice aumenta per le imprese dei servizi di mercato, costruzioni e commercio ma è in lieve diminuzione le imprese manifatturierePer l'industria, la fiducia cala a 99,7 dal 99,9 di giugno. Migliorano le attese di produzione, ma peggiorano i giudizi sugli ordini e rimane stabile il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino. Tra i raggruppamenti di imprese manifatturiere, aumenta l'indice per i beni di consumo e peggiora per i beni intermedi e strumentali. Nelle costruzioni la fiducia sale a 83,2 da 81,6 e migliorano le attese sull'occupazione mentre peggiorano i giudizi su ordini e piani di costruzione. Per i servizi l'indice aumenta a 92,5 da 88,1 e per il commercio a 101,8 da 101,4.

LIBIA, trasferiti dalla Farnesina 100 italiani. Fuggono tutti gli stranieri


TRIPOLI - La Farnesina, per il tramite dell'ambasciata a Tripoli e in raccordo con l'Unità di Crisi, ha favorito negli ultimi giorni il trasferimento sotto protezione di oltre 100 italiani che avevano manifestato l'intenzione di lasciare il Paese. Lo rende noto un comunicato del Ministero degli Esteri. "Di fronte all'aggravarsi della crisi in Libia - sottolinea la nota - il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha disposto da giorni un piano di tutela dei connazionali nelle zone più a rischio".
Dal canto loto i governi di Francia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti hanno detto ai loro cittadini di lasciare la Libia dicendo che è troppo pericoloso per loro di rimanere. 
"La situazione è estremamente imprevedibile e incerto," ha detto  il ministero degli Esteri tedesco ha detto. "Perr i cittadini tedeschi sono aumentati  i rischi di rapimenti e attentati.""Dato il deterioramento della situazione della sicurezza, la Francia invita i suoi cittadini a lasciare la Libia" è la dichiarazione venutai dal ministero degli Esteri francese che ha invitato i concittadini francesi nel Paese, stimati in circa 100, a contattare l'ambasciata francese per aiuto partenza.
Le autorità olandesi hanno altresì lanciato un invito"urgente" ai loro cittadini rimasti nel paese a partire. Il ministero degli Esteri olandese lo ha scrittoi messaggi SMS ed in e-mail. Da parte loro, le ambasciate, olandesi e austriaci tedeschi stanno c hiudendo  temporaneamente per trasferirsi altrove, una volta che i cittadini se ne saranno andati. Già evacuate le ambasciate di Usa e Turchia.


DISPERSI con la loro piccola barca tre pescatori dilettanti nel Catanzarese


CATANZARO - Non si hanno più notizie di tre pescatori dilettanti usciti a bordo di una piccola imbarcazione nello specchio di mare tra Simeri e Sellia Marina nel catanzarese. I tre, due sulla settantina e un cinquantenne, usciti per una battuta di pesca, non hanno più fatto rientro. I familiari allarmati hanno contattato la Capitaneria di porto che ha avviato le ricerche che sono andate avanti fino a tarda sera.

domenica 27 luglio 2014

OMICIDIO YARA: perquisizione e sequestri nella casa di Bossetti a Mapello

Massimo Bossetti
BERGAMO - Un aspirapolvere, un paio di scarponi da lavoro, un giubbotto nero, una lettera scritta dalla moglie Marita in occasione di un San Valentino, una foto di famiglia, documenti contabili e fatture relativi alla sua attività lavorativa. E' quanto gli inquirenti hanno sequestrato a Mapello, nel corso della perquisizione nella casa di Massimo Bossetti, il muratore in carcere a Bergamo da oltre 40 giorni con l'accusa di aver ucciso Yara Gambirasio. La procura nei giorni scorsi ha disposto il dissequestro dell'immobile, che a breve dovrebbe tornare nella disponibilità della famiglia di Bossetti, come chiesto dagli avvocati dell'artigiano. Dal canto loro, i legali del muratore stanno intanto decidendo se impugnare o meno il verbale dell'ultima perquisizione (la terza dopo l'arresto), non essendo stati avvertiti dalla procura.