venerdì 31 ottobre 2014

La morte di STEFANO CUCCHI: tutti assolti in appello, anche i medici

Stefano Cucchi
ROMA - Tutti assolti, anche i medici. Questa la sentenza della corte d'appello di Roma per la morte di Stefano Cucchi, il geometra romano arrestato il 15 ottobre 2009 per droga e deceduto una settimana dopo nell'ospedale 'Sandro Pertini'. In primo grado furono condannati solo i medici per omicidio colposo. Assolti quindi il primario del Reparto detenuti del 'Pertini', Aldo Fierro, i medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis Preite e Silvia Di Carlo e Rosita Caponetti; gli infermieri Giuseppe Flauto, Elvira Martelli e Domenico Pepe; gli agenti della Penitenziaria Nicola Minichini, Corrado Santantonio e Antonio Domenici.

Assolti per insufficienza di prove. Questa la motivazione della Corte d'Appello per l'assoluzione dei sei medici, tre infermieri e tre agenti della penitenziaria imputati nel processo per la morte di Stefano Cucchi. La sentenza ai sensi dell'articolo 530 secondo comma che richiama appunto l'insufficienza di prove.

MINISTRO DEGLI ESTERI, Renzi ha scelto Paolo Gentiloni

 
Paolo Gentiloni
ROMA Secondo quanto si apprende, la scelta del nuovo ministro degli Esteri e' ricaduta su Paolo Gentiloni. 
Il giuramento dovrebbe avvenire nel pomeriggio al Quirinale.

L'accelerata del premier Matteo Renzi sulla nomina del titolare della Farnesina dopo l'annuncio di dimissioni di Federica Mogherini che da domani assumerà l'incarico di Alto rappresentante della politica estera europea.

L’ONU: 15mila stranieri di 80 Paesi combattono con l’ISIS



NEW YORK - "Un numero di combattenti stranieri senza precedenti si è unito alla jihad da Paesi che non avevano mai fornito manodopera al terrorismo islamico". E' l'allarme lanciato dall'ONU. Sono almeno 15mila i "foreign fighters partiti alla volta della Siria e dell'Iraq per combattere accanto all'Isis o ad altri gruppi estremisti", si legge in un dossier delle Nazioni Unite. I combattenti provengono da 80 paesi diversi, di cui l'Onu non fornisce una lista dettagliata, limitandosi a nominare solo i luoghi che mai prima di oggi erano stati patria di futuri jihadisti. Parliamo di Maldive, Cile, Norvegia. "Dal 2010 a oggi sono partiti più foreign fighters di quanti non ne siano partiti nel ventennio 1990-2010. E stanno aumentando", è scritto nel rapporto.

Il governo ha varato il decreto: dal prossimo aprile il 730 precompilato arriverà a 30 milioni di italiani



ROMA - Il consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legislativo in materia di semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata. Una operazione che coinvolge una platea potenzinale di 30 milioni di contribuenti, tra dipendenti e pensionati. Secondo quanto trapela, la dichiarazione precompilata sarà disponibile dal 15 aprile, e chi la accetterà non avrà controlli. Intanto il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti ha fatto sapere che non si arriverà alla depenalizzazione ma il governo studia alcune novita' sulla cosiddetta "dichiarazione infedele" circoscrivendo il carattere penale (cioe' il reato) ad alcuni casi precisi piu' legati all'effettivo occultamento dei ricavi che alle eventuali contestazioni sui casi di deducibilita' per cui restano ovviamente tutte le sanzioni amministrative. "Per cio' che riguarda il reato di dichiarazione infedele, esiste gia' la necessita' di una revisione, al fine di adeguare le sanzioni alla effettiva gravita' dei comportamenti, nel rispetto del principio di proporzionalita'", ha specificato Zanetti. La legge n.23 del marzo scorso piu' nota come "delega fiscale" portera' il governo - Zanetti auspica tempi brevi- a riscrivere il sistema tributario alla luce di maggiore equita' e trasparenza.

MINISTRO DEGLI ESTERI, Napolitano boccia i nomi di Renzi


ROMA - Il successore di Federica Mogherini (dimessasi perché nominata commissario agli Esteri europeo) alla Farnesina è stallo tra governo e Quirinale. Il premier Matteo Renzi è salito al Colle per un confronto con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per cercare di colmare la distanza di vedute sulle caratteristiche del nuovo ministro. Ma Napolitano avrebbe bocciato i nomi dei papabili. Renzi avrebbe avanzato una rosa di nomi femminili: Lia Quartapelle, deputata 32enne alla prima legislatura con un'esperienza di ricercatrice all'Ispi; la vicepresidente della Camera Marina Sereni; l'ambasciatrice Elisabetta Belloni e Marta Dassù, attualmente nel Cda di Finmeccanica. Per il premier sarebbe determinante mantenere un numero uguale di uomini e donne nel suo governo, motivo per cui avrebbe scartato possibili candidati maschili, tra i quali, in pole, il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli. Anche se una delle opzioni valutate sarebbe stata quella di affiancare a Pistelli la Quartapelle come sottosegretario alla cooperazione.
Secondo il capo dello Stato, però, il criterio della parità di genere non può essere il solo faro che dovrebbe guidare nella scelta del prossimo capo della diplomazia italiana. Napolitano avrebbe dunque invitato Renzi ad aprire una riflessione cambiando metodo: prima vanno valutati i tanti dossier di politica estera, dalla Libia all'Ucraina, che aspettano al varco il prossimo ministro. E dopo, in base alle priorità internazionali, si possono valutare i curricula e le capacità migliori per scegliere il titolare della Farnesina. Che nei desiderata del presidente della Repubblica dovrebbe avere un alto profilo riconosciuto all'estero e capace anche politicamente di affrontare i tanti e delicati fronti internazionali che vedono impegnata l'Italia.

ROMA, sgominata banda di giovani che rapinava coetanei in metro. Due ragazze facevano da palo

ROMA - I carabinieri di Roma hanno sgominato una banda di giovani che in meno di un mese ha compiuto almeno 23 rapine a coetanei all'interno della metropolitana. La banda era composta da 4 ragazzi (due 19enni e due 17enni) e 2 ragazze (una 21enne e una 17enne): i militari hanno arrestato cinque di loro e denunciato una delle ragazze. I componenti della banda accerchiavano le vittime, le minacciavano utilizzando a volte un coltello e si facevano consegnare cellulari (di solito un iPhone), soldi e altri oggetti di valore. Chi opponeva resistenza veniva aggredito con calci, morsi e pugni. 

Le ragazze facevano da "palo" e perquisivano le tasche del malcapitato di turno per rubare portafogli e altri oggetti di valore. I due maggiorenni (un romano e uno di origini albanesi) si trovano in carcere mentre i due 17enni in un centro di accoglienza per minori. La ragazza minorenne, una romana, è ai domiciliari mentre la maggiorenne è stata indagata in stato di libertà.

giovedì 30 ottobre 2014

EATITALY Roma, cameriere accoltella chef



ROMA - Lite con accoltellamento nel ristorante-rosticceria al secondo piano del palazzetto di Eataly, nel quartiere Ostiense di Roma. Un cameriere afghano di 25 anni, nel corso di una lite con lo chef, lo ha accoltellato sotto il braccio sinistro. Anche un addetto alla sicurezza e' stato a sua volta ferito al braccio destro. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Colombo. Il cameriere al momento si trova in stato di fermo.

ASSOLTE in appello le maestre di Pinerolo accusate di maltrattamenti ai bambini


TORINO - Sono state assolte dall'accusa di maltrattamenti ai bambini le tre maestre dell'asilo privato Nel paese delle meraviglie di Pinerolo. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Torino pronunciandosi su una vicenda, culminata nel 2010 col sequestro della scuola, che suscitò grande scalpore a livello nazionale. In primo grado le tre donne erano state condannate a pene comprese tra i 10 e i 12 mesi.

RENZI agli operai di Terni: faremo le verifiche e gli atti conseguenti

ROMA - Dopo gli scontri di ieri a Roma il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, incontra gli operai Ast a Palazzo Chigi insieme al ministro dello Sviluppo Federica Guidi. Renzi assicura:"Faremo le verifiche e poi gli atti saranno conseguenti". La vertenza della Ast di Terni, sottolinea il premier, "va separata dal confronto politico". Il premier chiede, a quanto si apprende, "un confronto serio e nel merito" su Terni. "Non consentirò di strumentalizzare Terni" dice.  "Non vogliamo fare a meno del sindacato nelle trattative sindacali", spiega inoltre il presidente del Consiglio. "L'imperativo morale è portare a casa la vertenza Ast". 

La leader della Cgil, Susanna Camusso, intanto, va all'attacco del premier. "Il presidente del Consiglio - va giù dura commentando quanto accaduto ieri a Radio Anch'io - dovrebbe provare ad abbassare i manganelli dell'ordine pubblico". Intanto stasera si terrà alle 18,30 nell'Aula della Camera l'informativa urgente del ministro dell'Interno Angelino Alfano sugli scontri.

MILANO, indagato Tremonti. Tangente da 2,4 milioni di Finmeccanica?

MILANO - Secondo il "Corriere della Sera" la Procura di Milano starebbe indagando Giulio Tremonti per una "tangente da 2,4 milioni di euro che, nel 2009, il tributarista, nelle funzioni di allora ministro dell’Economia nel Berlusconi 4°, avrebbe incassato da Finmeccanica in cambio dell’ammorbidimento della propria iniziale contrarietà al controverso acquisto per 3,4 miliardi di euro nel luglio 2008 della società Usa Drs fornitrice del Pentagono".

La tangente - si legge nel servizio- sarebbe stata veicolata dietro lo schermo di una parcella professionale liquidata da Finmeccanica a saldo di un'apparente consulenza sui profili fiscali dell'acquisizione, appunto di Dr', allo studio Vitali Romagnoli Piccardi & Associati dal quale il fondatore Tremonti era formalmente uscito essendo divenuto ministro e di cui oggi è di nuovo socio.
Sono indagati anche Enrico Vitali, socio dello studio, l'ex presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini e Alessandro Pansa, l'ex direttore finanziario di Finmeccanica.

ARRESTATO (abuso d’ufficio) il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio del Lazio


ROMA - Militari del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza hanno arrestato all'alba di oggi Renzo Pini, di 64 anni, direttore regionale del Lazio dell'Agenzia del Demanio. Nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Procura di Roma sull'affidamento di un appalto, a Pini è contestato il reato di abuso d'ufficio. E' stato posto ai domiciliari.

Oltre a Pini sono state arrestate altre 8 persone: tra loro Marcello Visca, ex componente del comitato di gestione dell'Agenzia del Demanio del Lazio, imprenditori e funzionari di banca. Per tutti é stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari. L'inchiesta della Procura di Roma che coinvolge Pini, Visca e le altre sette persone - per alcune sono ancora in corso le procedure di notifica dell'arresto - riguarda l'assegnazione in concessione dello sfruttamento economico ed edilizio di una vasta area urbana di Roma, non lontana da piazzale Clodio. I reati contestati, diversi da indagato a indagato, vanno dalla turbativa d'asta al falso, all'abuso di ufficio (quest'ultimo contestato a Pini).

mercoledì 29 ottobre 2014

ROMA, il ministero dell’interno aprirà un’inchiesta sugli scontri tra polizia e manifestanti dell’Ast di Terni

ROMA - Si e' concluso il presidio dei manifestanti della Ast di Terni di fronte al ministero dello Sviluppo economico. I dimostranti sono defluiti per via San Basilio, diretti verso i pullman, e seguiti da un contingente della guardia di finanza, senza il verificarsi di ulteriori incidenti. A quanto si apprende da fonti sindacali, il bilancio dei feriti tra i manifestanti e' salito a cinque. Ci sarebbero inoltre dieci contusi.
Il Ministero dell'Interno aprira' un'inchiesta per verificare le responsabilita' della carica di polizia nei confronti dei manifestanti della Ast di Terni che si dirigevano verso il ministero dello Sviluppo economico. E' quanto ha fatto sapere il vice ministro dell'Interno, Filippo Bubbico, durante l'incontro con i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm, a quanto si apprende da fonti sindacali. Bubbico, hanno aggiunto le fonti, si e' detto non a conoscenza dei fatti e ha promesso accertamenti. Domani riferirà in Senato anche Alfano.

"Abbiamo gia' detto che abbiamo la massima trasparenza e seguiamo con la massima attenzione" quanto sta avvenendo - ha detto il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Graziano Delrio - Il ministro dell'Interno ha garantito in poche ore tutta la documentazione necessaria per ricostruire l'accaduto. Ovviamente sono fatti che dispiacciono".

HIT (Iraq), 46 giustiziati dall’Isis con un colpo di pistola alla testa



BAGHDAD - Gli jihadisti dello StatO islamico hanno giustiziato 46 persone appartenenti alla tribù Albunimr nella regione di al Anbar, nell'ovest dell'Iraq. Lo riferisce l'emittente televisiva degli Emirati al Arabiya citando fonti mediche. Le vittime sono state uccise con colpi di pistola alla testa, a nord di Hit.

L’ITALIANO morto in carcere a Grasse, condannati medico e infermiera

Daniele Franceschi
GRASSE (Provenza) - Un anno con la condizionale per omicidio colposo: è la sentenza di condanna nei confronti del medico e dell'infermiera che secondo il Tribunale francese lasciarono morire nel 2010 Daniele Franceschi, il 36enne viareggino detenuto a Grasse. Il giudice ha accolto la richiesta del pm. Franceschi in un diario aveva denunciato le condizioni in cui viveva in cella. Assolta l'altra infermiera Françoise Boselli.

Il Tribunale di Grasse ha condannato ad un anno di reclusione, con sospensione condizionale della pena, nonché ad un anno d'interdizione dalla professione di medico, Jean Paul Estrade, ritenuto responsabile della morte di Daniele Franceschi. L'uomo di 33 anni, di Viareggio, aveva perso la vita nel carcere  il 25 agosto 2010. Medesima condanna anche per l'infermiera Stephanie Colonna: un anno di reclusione con pena sospesa e un anno di interdizione dalla professione. È stata invece assolta dalle accuse l'altra infermiera, Francoise Boselli, per la quale il pm Parvine Derivery, nel dibattimento del 17 e 18 settembre scorso, aveva chiesto la condanna ad una pena di sei mesi e 3.000 euro di multa.

È stato assolto dagli addebiti rivoltigli anche l'ospedale civile di Grasse. Il 2 marzo 2015 verrà invece comunicato il risarcimento per la famiglia. Cira Antignano, la madre del ragazzo di Viareggio, presente in aula alla lettura della sentenza, si è commossa e ha ribadito che intende avere la restituzione degli organi del figlio.

ROMA, scontri e feriti tra polizia e operai delle acciaierie di Terni, picchiato anche Landini

Un operaio ferito negli scontri
ROMA - Momenti di tensione davanti all'Ambasciata tedesca a Roma tra la polizia e le centinaia di operai dell'Acciaieria di Terni (Ast) giunti nella Capitale per manifestare contro il piano industriale della ThyssenKrupp. Gli operai hanno denunciato di essere stati caricati e manganellati "perché non volevano farci arrivare al ministero dell'Economia". "Due operai sono stati soccorsi per ferite alla testa", hanno spiegato dalla Fiom.
"Hanno caricato i lavoratori, tre sono in ospedale", ha raccontato il segretario generale Fiom, Maurizio Landini, che era presente agli scontri che sono avvenuti intorno a piazza Indipendenza a Roma. "Vogliamo chiedere un incontro al governo e alla polizia perché non si picchia così", ha aggiunto. 

Landini: "Picchiati senza motivo, anch'io ho preso botte" - "Appena siamo partiti in corteo - ha spiegato - stiamo stati caricati senza alcuna motivazione. Anch'io ho preso le botte dai poliziotti. Alcuni dei nostri sono finiti in ospedale, non finisce qui". E' stato ferito anche Gianni Venturi, coordinatore nazionale Fiom e Alessandro Unia del Rsu Fim Cisl.

Angeletti: "Carica grave e inaccettabile" - "E' successo un fatto grave e inaccettabile: i lavoratori della Ast di Terni che hanno manifestato davanti al consolato tedesco, in Piazza Indipendenza, sono stati, improvvisamente e senza motivo, caricati dalla polizia". E' quanto scrive il leader della Uil, Luigi Angeletti, in una nota. "E' questa la cifra della politica di attacco ai sindacati? In piazza c'erano solo lavoratori e non sindacalisti. Le forze dell'ordine non devono alimentare il disordine. Il governo deve intervenire e risponderne, perché episodi del genere non possono passare sotto silenzio".


Camusso: governo dia risposte, non picchi lavoratori - La Cgil chiede al governo di dare risposte e stigmatizza le cariche della polizia ai lavoratori dell'Ast. "Ci sono persone che rischiano il posto di lavoro - ha detto il leader Cgil Susanna Camusso - che sono state picchiate dalla polizia. Si parli di questo e non delle sciocchezze", ha aggiunto.

CAMUSSO: Renzi al governo per i poteri forti. PICERNO (Pd): Cgil? Tessere false e pullman pagati

Pina PIcerno
ROMA - "Sono rimasta molto turbata dalle parole di Camusso che dice oggi a qualche giornale che Renzi è al governo per i poteri forti. Potrei ricordare che la Camusso è eletta con tessere false o che la piazza è stata riempita con pullman pagati, ma non lo farò". Lo ha detto Pina Picierno, eurodeputata del Pd, questa mattina ad Agorà, su Rai Tre.

"A me colpisce molto" come Marchionne "possa dire del nostro presidente del Consiglio 'l'abbiamo messo là e che lo possa fare senza suscitare alcuna reazione". Così il segretario Cgil Susanna Camusso, intervistata da Repubblica afferma che il premier è a Palazzo Chigi per volere dei poteri forti. Con in mano il lancio d'agenzia, Camusso sottolinea come la frase dell'ad di Fca, che parlava della riforma del mercato del lavoro e della necessità di togliere "i rottami dai binari", non sia mai stata smentita. "Quelle parole di Marchionne, continua il segretario, spiegano "perché questo governo non ha alcuna disponibilità a confrontarsi con chi, come i sindacati, rappresenta interessi generali, non corporativi". E sottolinea: "il governo copia le proposte delle grandi imprese di Confindustria". Il taglio dell'Irap? "Favorirà prevalentemente le grandi imprese", ma "non avrà alcun effetto sull'occupazione". Ribadisce la posizione della Cgil sulla manovra: "non rinunciamo affatto all'idea di poter cambiare la Stabilità come le riforme che sono state presentate". Quanto al Tfr dice: "questo governo vuole aumentare le tasse sul Tfr e penalizzare la previdenza integrativa. E i sindacati non avrebbero titolo a discuterne?". Non commenta invece l'ipotesi scissione nel Pd: "ho la responsabilità di difendere l'autonomia" del sindacato, "non intervengo nelle vicende interne di un partito". Le voci sulla leadership politica del segretario Fiom Maurizio Landini? "Mi immagino che abbia la stessa opinione sull'autonomia del sindacato". E ribadisce la volontà di fare lo sciopero generale: "ci saranno gli scioperi articolati, manifestazioni iniziative e poi faremo lo sciopero generale".

TERNI, si presenta in carcere: “Ho ucciso mia moglie. Voleva lasciarmi”


TERNI - Il palazzo dove è avvenuto l'omicidio
TERNI - Ho ucciso mia moglie": sarebbero state le prime parole di un pensionato di 66 anni, Franco Sorgenti,  ancora sporco di sangue, quando si è presentato questa notte alle 2 alla polizia penitenziaria al carcere di Terni per costituirsi dopo l'omicidio della moglie di 36 anni, Laura Livi, consulente legale.  Nell'abitazione del delitto, al sesto piano di un palazzo di via Gramsci a Terni c'erano anche i due figli di 2 e 7 anni della coppia che però in quel momento dormivano e non si sarebbero accorti di nulla. La donna è stata uccisa con due coltellate all'addome. Alla base del gesto ci potrebbero essere motivi di gelosia. Da quanto trapela infatti sembra che la donna avesse manifestato al marito la volontà di lasciarlo. Prima di uccidere la moglie l'uomo ha rinchiuso in una stanza i loro due figli. Il pensionato, ex dipendente delle acciaierie, si trova ora in cella con l'accusa di omicidio volontario.
La lite è esplosa nella notte, i vicini hanno sentito gridare la donna più volte. Poi, il silenzio. Sorgenti in evidente stato confusionale è uscito di casa per raggiungere direttamente il carcere per costituirsi. Appena preso in consegna Sorgenti, i militari si sono diretti a casa per liberare e prendersi cura dei bimbi, ancora chiusi in una stanza. Nel frattempo sono arrivati alcuni parenti che hanno portato via i piccoli.

martedì 28 ottobre 2014

UCCISO il numero 2 dell’Isis dalle forze irachene


BAGHDAD - Le forze irachene hanno ucciso uno dei leader dello Stato islamico in Iraq, Salah al Zobaie, considerato il "numero due" dell'Isis nella provincia di Al Anbar. Lo riferisce l'agenzia Mena citando fonti della sicurezza irachena.
Intanto forze curde irachene sono in viaggio verso la Turchia, da dove hanno in programma di entrare in Siria per combattere i militanti dell’Isis che assediano la città di Kobane. Un aereo che trasporta 150 Peshmerga ha lasciato Erbil. Le loro armi pesanti saranno trasportati via terra.
La Turchia ha accettato di  concedere il passaggio la scorsa settimana dopo aver rifiutato a liungo di permettere ai turchi curdi di attraversare il confine per combattere.

NAPOLITANO, tre ore e mezza di deposizione. Ha risposto a tutto le domande

ROMA - E' durata tre ore e mezza, comprensive di una breve pausa, la deposizione al Quirinale del presidente Giorgio Napolitano, nell'ambito del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia. Iniziata alle 10.05, l'udienza è terminata intorno alle 13.35. A metà mattinata si è fatta una breve pausa di circa un quarto d'ora. Napolitano, che indossava un vestito blu, è apparso sereno ai legali che vi hanno preso parte e che al termine si sono fermati a parlare con i cronisti. Da parte del presidente della Repubblica "c'è stata una grande collaborazione. Napolitano ha risposto a tutto in modo molto ampio". Lo ha detto il procuratore di Palermo Leonardo Agueci. "La deposizione - ha aggiunto - ha confermato l'utilità della sua citazione".
Il presidente della Repubblica - secondo quanto reso noto da un legale - ha risposto a diverse domande delle parti, anche ad alcune domande poste dal legale di Totò Riina, Lica Cianferoni.
Il Quirinale ha fatto sapere che Napolitano "ha risposto alle domande senza opporre limiti di riservatezza connessi alle sue prerogative costituzionali né obiezioni riguardo alla stretta pertinenza ai capitoli di prova ammessi dalla Corte stessa. Il Quirinale "auspica che la Cancelleria della Corte assicuri al più presto la trascrizione della registrazione per l'acquisizione agli atti del processo, affinché sia possibile dare tempestivamente notizia agli organi di informazione e all'opinione pubblica" dell'udienza. 
"La Corte - riporta Cianferoni - non ha ammesso la domanda più importante, quella sul colloquio tra il presidente Napolitano e l'ex presidente Oscar Luigi Scalfaro quando pronunciò il famoso "non ci sto!". Il presidente - ha detto ancora il legale di Riina - ha tenuto sostanzialmente a dire che lui era uno spettatore di questa vicenda.  Il capo dello Stato - riporta infine Cianferoni - ha consultato delle carte durante la deposizione: lui ha avuto modo di avere quelle carte che il 15 ottobre sono arrivate dai pm di Firenze e che a noi parti private hanno richiesto una certa attività. Questo un teste normale non può farlo". 
In alcuni casi Napolitano si è avvalso della facoltà di non rispondere in base alle prerogative del Capo dello Stato. "La parola 'trattativa' - ha riferito un legale della difesa - non è mai stata usata". Nel corso della deposizione - ha detto Giovanni Airò Farulla, avvocato del Comune di Palermo - Napolitano ha riferito che, al'epoca, non aveva mai saputo di accordi" tra apparati dello Stato e Cosa nostra per fermare le stragi.
"Il clima è stato più che sereno - ha raccontato l'avvocato Giuseppe Di Peri, legale di Marcello Dell'Utri - ed il presidente della Repubblica disponibilissimo. Come prevedevo, tanto che avevo chiesto la revoca della testimonianza - ha aggiunto - non credo che questa testimonianza sia stata tanto utile come ritenevano i pm".
Per l'avvocato Ettore Barcellona, legale di parte civile, "nessuno ha fatto una domanda specifica sull'esistenza di una trattativa tra lo Stato e la mafia".
"Il presidente - ha spiegato l'avvocato Nicoletta Piergentili della difesa di Nicola Mancino - ha riferito di non essere stato mai minimamente turbato delle notizie su presunti attentati alla sua persona nel 1993. Questo perchéè faceva parte del suo ruolo istituzionale".

Il legale dell'ex generale Mario Mori non ha posto domande al presidente della Repubblica "per rispetto istituzionale".

MONTU’ BECCARIA (Pavia) - Il cadavere carbonizzato di una donna trovato in un'auto vicino al cimitero



PAVIA - Il cadavere carbonizzato di una donna probabilmente di 50 anni è stato trovato all'interno di una Toyota Yaris bianca vicino al cimitero di Montù Beccaria, in provincia di Pavia. Una prima ricognizione del medico legale sul corpo sembra escludere segni di violenza, per appurare le esatte cause della morte si dovrà attendere l'esito dell'autopsia. Al momento, i carabinieri tengono aperte tutte le ipotesi.
La vittima di quello che, con il passare delle ore si è trasformato in un vero giallo, è una donna di circa 50 anni che dovrebbe abitare a Vellezzo Bellini. Una identificazione ancora incerta effettuata dai carabinieri solamente sulla base dei numeri di targa della vettura che si sono salvati dalle fiamme. Tre numeri sono bastati per dare un nome all’intestataria della Toyota Yaris bianca completamente distrutta dal fuoco che si è alzato altissimo. I militari, ieri sera, sono andati nella sua abitazione e non l’hanno trovata.
Gli investigatori della compagna di Stradella e del reparto operativo di Pavia hanno ipotizzato che qualcuno potrebbe averla colpita e successivamente bruciata all’interno dell’auto per ostacolare l’identificazione e avere un tempo maggiore di fuga. Un qualcuno che sicuramente conosceva bene la donna. Si parla anche di colpi di pistola che sarebbero stati esplosi ma l’ipotesi non ha trovato conferma. Ieri sera il medico legale ha lavorato a lungo sui resti nel tentativo di scoprire le cause del decesso ma è ancora troppo presto per arrivare ad una soluzione.

QUIRINALE, in corso dal testimonianza di Napolitano alla Corte d’Assise di Palermo

ROMA - E' in corso nella sala del Bronzino del Quirinale la testimonianza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano davanti alla Corte d'assise di Palermo nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia. Il procuratore di Palermo Leonardo Agueci e i pm del pool che sostiene l'accusa al processo sulla trattativa Stato-mafia sono arrivati verso le 9.30 al Quirinale. I magistrati sono entrati dalla porta dei Giardini in via del Quirinale. Alla spicciolata, sono entrati dalla porta principale del palazzo, anche gli avvocati degli imputati e delle parti civili. Arrivata anche la Corte d'Assise di Palermo. Oltre al presidente Alfredo Montalto e al giudice a latere Stefania Brambille, sono presenti i sei giudici popolari (quattro titolari e due supplenti).

Nella piazza antistante il Quirinale, si sono radunati giornalisti e curiosi. 

RENZI rompe con i sindacati: le leggi le fa il Parlamento, che non chiede loro il permesso


ROMA - Le leggi si fanno in Parlamento e se i sindacati vogliono trattare si facciano eleggere. E' scontro totale -ieri sera  tramite Lilli Gruper a Otto e mezzo - tra Matteo Renzi e le organizzazioni del lavoro, la Cgil di Susanna Camusso in testa, che dopo il nuovo round sulla legge di Stabilità aveva parlato di incontro "surreale" senza un confronto vero e risposte perché i ministri presenti non avevano "mandato a discutere di niente". Ma il sindacato, mette in chiaro una volta per tutte il premier, "non fa trattative con il governo, che non chiede permesso", perché "le leggi non si scrivono con i sindacati ma in Parlamento". Compito del governo è "parlare e ascoltare" i sindacati, spiega Renzi, "ma forse è arrivato in Italia il momento che ciascuno torni a fare il suo mestiere". E le leggi "si fanno in Parlamento, non nei tavoli per le trattative" che le organizzazioni devono invece fare, giustamente, con le imprese.

lunedì 27 ottobre 2014

MINZOLINI condannato in Appello a 2 anni e 6 mesi per peculato (quando era direttore del Tg1)

Augusto Minzolini
ROMA - L'ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, è stato condannato dalla terza Corte d'Appello a 2 anni e sei mesi per l'accusa di peculato continuato per aver utilizzato in modo improprio la carta di credito aziendale. In primo grado il senatore di Forza Italia era stato assolto. 
I giudici hanno anche disposto l'interdizione dai pubblici uffici per l'intera durata della pena. Nei confronti di Minzolini il Pg aveva chiesto una condanna a 2 anni di reclusione. Nel capo di imputazione si contestava al giornalista di aver sforato, in 14 mesi, il budget a sua disposizione nella misura di circa 65 mila euro, somma, peraltro, restituita dal direttore del Tg1 all'azienda. Parte dell'accusa si concentrava su una serie di pranzi per i quali Minzolini non avrebbe presentato i giustificativi.
"Sono allibito e attonito. Assolto da Corte dei Conti, in primo grado e da giudice del lavoro, condannato a 2,6 anni in appello. Dov'è la certezza del diritto". Lo scrive su twitter Minzolini commentando la sentenza di condanna.

"E' una sentenza che ci lascia interdetti. Alla lettura delle motivazioni valuteremo il ricorso in cassazione". E' il commento dei difensori di Augusto Minzolini, gli avvocati Fabrizio Siggia e Franco CoppI. In aula i due penalisti avevano sostenuto che la carta di credito aziendale fosse "un mezzo di pagamento agevolato assegnato a Minzolini dalla direzione generale della Rai senza dover attendere il rimborso delle spese sostenute nel suo ruolo di direttore del telegiornale". 

I SINDACATI incontrano ministri “senza mandato a discutere”. Camusso: “Surreale”

ROMA -  Sulla Legge di Stabilità, i sindacati hanno incontrato oggi ministri che "non erano nelle condizioni di rispondere", "non avevano il mandato", dice il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo". E la leader della Cgil, Susanna Camusso, aggiunge: "Il problema è che non avevano mandato a discutere. Questa è la sintesi del rispetto che si ha per le parti sociali", dice: "E' surreale".

"Valuteremo le vostre indicazioni". Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, avrebbe chiuso così - secondo quanto viene riferito da presenti al tavolo - l'incontro sulla Legge di Stabilità tra i sindacati ed il Governo, che subito dopo incontra  le associazioni delle imprese. Subito prima dell'intervento del ministro Poletti era intervenuto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio, che ha fatto una sintesi delle posizioni espresse dai sindacati oggi al tavolo.

ROMA - Donna marocchina e due bimbi trovati morti: lei impiccata, i figli uccisi con una mannaia. Un'altra bambina sopravvissuta, ma grave

La casa di via Carlo Felice a Roma dove sono stati trovati i tre corpi
ROMA - E' stata trasportata dal 118 all'ospedale San Giovanni l'unica bambina (5 anni) trovata viva all'interno dell'appartamento di via Carlo Felice dove sono stati invece rinvenuti una donna e due bambini morti. Secondo quanto si è appreso, la bimba ha un'età apparente di circa 4 anni e numerosi tagli sul corpo. Davanti ai soccorritori vere scene dell'orrore e nelle stanze dove sono stati trovati i cadaveri dei bambini c'era sangue ovunque. La donna è stata trovata impiccata  in un'altra stanza,. La macabra scoperta è stata fatta verso le 14 in un appartamento di via Carlo Felice, vicino piazza San Giovanni.
Le vittime sono tutte di nazionalità marocchina. Nessuna ipotesi investigativa è esclusa, compresa quella che la donna possa avere ucciso i figli in un raptus e poi si sia suicidata.
Il marito della donna è stato rintracciato: era ricoverato dalla scorsa notte in ospedale con una ferita da taglio all'addome. Ha detto di essere stato rapinato, ma pare che nell'appartamento ci sia stata una violenta lite. In casa sono state trovate due mannaie sporche di sangue probabilmente usate per uccidere i bimbi. I bambini morti hanno circa 11 e due anni, la donna 43.
I corpi della donna marocchina e dei due figli sono stati trovati in un palazzo occupato da circa dieci anni da famiglie di immigrati. Al piano terra dell'edificio, la cui facciata è semicoperta da una impalcatura, si affacciano i locali del centro sociale occupato Sans Papiers. La famiglia viveva al quarto piano, secondo quanto riferito da altri occupanti che si trovano ora all'esterno dell'edificio. Tra loro sudamericani, nordafricani, immigrati dall'est Europa. Secondo la testimonianza di una donna, la famiglia, che comprende anche il marito della donna trovata impiccata, occupava l'edificio da diversi anni. 

PADOAN spiega alla Ue come ridurremo il deficit di 0,3 punti

Il ministro Padoan
ROMA - L'Italia annuncia un pacchetto di misure per ridurre in modo strutturale di 0,3 punti il deficit nel 2015. Lo spiega il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, nelle lettera inviata al vice presidente della Commissione Ue Jyrki Katainen. La lettera conterrà anche altre misure, dopo le obiezioni di Bruxelles circa le "significative deviazioni" dalle regole Ue. Le misure valgono 4,5 miliardi.

Il ministro dell'Economia, nella lettera all'Ue, precisa i passaggi per raggiungere gli obiettivi di bilancio di medio termine: 3,3 miliardi presi dal fondo per la riduzione delle tasse; 0,5 miliardi dai fondi per i cofinanziamenti Ue; 0,73 miliardi da un'estensione del regime del reverse charge Iva.
"Il Pil dell'Italia - scrive Padoan è calato di oltre il 9% rispetto al livello del 2008: l'economia è ora al terzo anno di recessione ed ha un serio rischio di stagnazione e deflazione. Un quarto anno di recessione deve essere evitato in ogni modo". "La composizione del bilancio sosterrà il processo di riforme strutturali, che continuerà con ulteriori aggiustamenti nel mercato del lavoro e nella giustizia civile attesi all'inizio del prossimo anno".
Il governo italiano assicura l'Ue che il debito si trova su un "su percorso al ribasso" anche "grazie all'ambizioso piano di privatizzazioni pari a una media annua dello 0,7% del Pil", scrive Pier Carlo Padoan nella lettera di risposta all'Ue. "Alcuni ritardi, dovuti a condizioni avverse del mercato, saranno riassorbiti nei prossimi mesi". In questo modo, prosegue il ministro, il governo "punta a raggiungere pienamente gli effetti programmati sul debito entro il 2015".

PARMA, l’allerta alluvione arrivata due giorni prima. Ma il sindaco non c’era


PARMA - Non si fermano a Parma le polemiche sull’alluvione che ha colpito la città quasi due settimane fa e per cui la Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo. Un fax che avvisava dell'allerta 1 è arrivato negli uffici del Comune sabato 11 ottobre alle 13.49. Nessuno però si accorge di nulla e la comunicazione della Prefettura viene protocollata solo il lunedì dopo. Quando è arrivato il fax Pizzarotti a Parma non c’era. In quelle stesse ore era impegnato al Circo Massimo a Roma per la tre giorni del Movimento Cinque Stelle. Dal Comune non parte quindi nessun segnale alla popolazione, fino alle 17.45 di lunedì, quando il primo cittadino su Twitter scrive: «#Parma#alluvione. Non andate in via Po e via Baganza, il fiume ha straripato». Ma ormai era troppo tardi, con il fango che aveva già iniziato a devastare la città emiliana.
"Di fax del genere qui in Comune ne arrivano in continuazione, cosa dovrei fare evacuare la città ogni volta? Piuttosto sarebbero necessari mezzi di controllo come telecamere e sensori basati su dati e rilevazioni reali e non sulle previsioni meteo", si difende il sindaco pentastellato, come riporta il Corriere della Sera. 

Pizzarotti intanto mercoledì sarà in Senato in commissione Ambiente per chiedere i soldi dei risarcimenti alla città.

CATANIA, l’ex fidanzato senegalese ha ucciso Veronica. Preso

Gora Mbengue
CATANIA - E' stato l'ex fidanzato a uccidere domenica sera, a Catania, la 30enne Veronica Valenti, originaria di Belpasso, con una serie di coltellate sferrate alla donna nella sua auto. Gora Mbengue, senegalese di 27 anni, è stato arrestato dalla Squadra mobile della Questura. Ha confessato di averla assassinata al culmine di una lite perché lei si rifiutava di riprendere la relazione con lui. "Sono sceso di casa con un coltello in mano e ho pensato: se mi dice no l'ammazzo". E' questa la confessione resa spontaneamente alla polizia dal senegalese. L'aggressione era dunque prevista e per questo l'uomo è stato arrestato per omicidio volontario premeditato. 
L'omicidio è avvenuto nei pressi della stazione centrale di Catania: il corpo di Veronica è stato rinvenuto nella sua auto, una Peugeot 106 nera, in via Tezzano. 
L'ex fidanzato, dopo aver ucciso la donna, è fuggito a piedi correndo tra le stradine del centro storico di Catania. 

La polizia è stata avvertita da segnalazioni al 113 in cui si parlava di una violenta lite all'interno di un'automobile tra un uomo e una donna.

Chiesta la pena di morte per il capitano del traghetto rovesciato in Corea del Sud (300 annegati)


Il capitano Lee Sion Seok subito dopo lo sbarco
Il salvataggio del capitano
SEOUL (Corea del Sud) - Per Lee Sion Seok, il capitano del traghetto colpevole del disastroso naufragio del Sewol, il pubblico ministero ha chiesto la pena di morte. A processo anche tre membri dell’equipaggio. Lee e i tre marinai erano venuti meno, secondo l’accusa, al loro dovere di proteggere i passeggeri. Alcuni degli imputati hanno già confessato di aver pensato solo della propria sicurezza durante l'incidente. Lee, in effetti, si era solo preoccupato solo di sbarcare rapidamente su una scialuppa di salvataggio. Vi viene in mente Schettino?
Il naufragio era avvenuto la metà di aprile: il trafhetto si era rovesciato con 476 persone a bordo al largo della costa della Corea del Sud. Finora, 281 corpi sono stati recuperati, 23 persone sono ancora disperse.La maggior parte dei passeggeri erano studenti in un viaggio di classe.

Rapina in casa della fidanzata: ucciso a Johannesburg il portiere e capitano della nazionale di calcio del Sud Africa



Senzo Meyiwa e la fidanzata Kelly Khumalo in un selfie scattato poche ore prima della tragedia
JOHANNESBURG - Il capitano della squadra nazionale di calcio e portiere del Sud Africa Senzo Meyiwa è stato colpito a morte da parte di banditi mentre cercava di proteggere la sua fidanzata durante una rapina nella sua casa, vicino a Johannesburg.
Il ventisettenne portiere degli Orlando Pirates è morto ieri a causa di un solo colpo al petto a casa della fidanzata Kelly Khumalo, un'attrice e cantante locale, nel comune di Vosloorus.
"Due ragazzi sono entrati nella casa e hanno chiesto cellulari, denaro e altri oggetti di valore - ha detto l’ufficiale di sicurezza della Comunità Sizakele Nkosi-Malubane ai giornalisti sul posto. - Senzo ha cercato di proteggere Kelly perché uno degli uomini aveva una pistola puntata verso di lei."
La polizia ha detto che due uomini sono entrati in casa di Khumalo circa alle 20:00 ora locale (21:00 in Italia). Un terzo aspettava fuori della casa e tutti e tre sono fuggiti subito dopo la sparatoria.
Meyiwa aveva capitanato Sud Africa nelle ultime quattro partite di qualificazione della Coppa d'Africa, senza subire gol, e aveva giocato il Sabato, quando la sua squadra aveva conquistato le semifinali della Coppa di Lega del Sud Africa.
La morte di Meyiwa ha ulteriormente messo in luce la dilagante violenza armata del Sud Africa meno di una settimana dopo la condanna del corridore paralimpico Oscar Pistorius a cinque anni di carcere per omicidio colposo dopo aver ucciso la sua fidanzata Reeva Steenkamp.
Più di 17.000 persone sono state assassinate in Sudafrica tra aprile 2013 e marzo 2014, con un incremento di circa 800 rispetto all'anno precedente, secondo i dati della polizia.

domenica 26 ottobre 2014

RENZI: non consentiremo alla classe dirigente della Rosy Bindi di riprendersi il partito


FIRENZE - "Questa è la Leopolda, il luogo è lo stesso ma noi siamo al governo, io, noi, e se siamo al governo non è per occupare una sedia, ci tocca cambiare il Paese, perché quella bicicletta ce la siamo andati a prendere, ora è arrivato il momento di prenderci terribilmente sul serio". Lo ha detto Matteo Renzi alla Leopolda. "Ci raccontano che facciamo le cose un po' per caso. Noi, invece, abbiamo un disegno organico", ha aggiunto il premier.
"Partiamo dal fatto - ha spiegato - che il mondo è interconnesso, un gran casino e che l'Italia ha un futuro se cambia sé stessa ma deve liberarsi di alcune paure". Iniziando a investire "nella politica estera che è una cosa seria, se si investe nella politica estera dell'Europa è per restituire dignità e orgoglio alla politica".

Stoccata alla Lega sull'immigrazione - "La politica europea non è solo discussione sul deficit. So che la politica estera non scalda, ma quando la Lega riunisce i cittadini contro l'immigrazione ignora che i 100mila sbarchi non sono figli del caso ma perché la Libia è saltata e meno male che sulla nostra nave può nascere una bambina altrimenti il Mediterraneo sarebbe sia culla che tomba", ha proseguito difendendo "Mare Nostrum" e sferzando il Carroccio.

"In Ue nessuno è così stupido da impiccare un Paese a una virgola" - "In Europa per me è una battaglia tutte le volte ma non perché mi metto a litigare sullo zero virgola. Nessuno in Europa è così stupido da impiccare un Paese a una virgola ma c'è un atteggiamento, paradossalmente portato da alcuni italiani, per cui l'Italia non solo è un problema", ha sottolineato. "C'è un atteggiamento tutto italiano di funzionari che pensano in Ue di fare carriera parlando male del nostro Paese, un riflesso pavloniano per cui l'Italia è un problema. Ci sono regole in Europa che farebbero diventare euroscettico anche Adenauer", ha ribadito il presidente del Consiglio.

"Nel Pd c'è chi è ancorato al passato" -  Sui problemi all'interno del Pd: "Di fronte al mondo che cambia a questa velocità, puoi discutere quanto vuoi ma il posto fisso non c'è più. Siccome è cambiato tutto, la monogamia aziendale è in crisi, un partito di sinistra che fa: un dibattito ideologico sulla coperta di Linus o chi perde il posto di lavoro trova uno Stato che si prende carico di lui?". E poi: "Quelle come quella di ieri della Cgil sono manifestazioni politiche, e io le rispetto, e non ho paura che si crei a sinistra qualcosa di diverso, sarà bello capire se è più di sinistra restare aggrappati alla nostalgia o provare a cambiare il futuro". Ma, ha ribadito, "non si creano posti di lavoro a colpi di cortei".
"L'Italia porta avanti il tema della crescita in Europa" - "A chi va in piazza a manifestare dico, con il rispetto che si deve, che questa storia della crescita e contro l'austerità qui in Europa la porta avanti solo l'Italia, l'idea di cambiare il modo di percepire l'Europa, è del Pd", ha poi detto. 

"Art.18 è come iPhone a gettoni" - "Nel 2014 aggrapparsi a una norma del 1970 che la sinistra di allora non votò è come prendere un iPhone e dire dove metto il gettone del telefono? O una macchina digitale e metterci il rullino. E' finita l'Italia del rullino". Così Matteo Renzi criticando dal palco della Leopolda, tra gli applausi, chi difende l'art.18.

"Tagli alle tasse con il ddl stabilità" - Sulla legge di stabilità, poi ha affermato: "Abbiamo tagliato 18 mld di euro di tasse. Non è un'operazione elettorale ma di giustizia sociale". 

Stilettata alla vecchia guardia del Pd - Sul finale stilettata alla vecchia guardia della sinistra: C'è chi si "imbarazza perché dopo 25 anni uno riesce a mettere insieme le persone che parlano di politica. A chi ha detto che la Leopolda è imbarazzante (lo ha detto Rosy Bindi, ndr) diciamo che non consentiremo a quella classe dirigente di riprendersi il Pd".

Infine il saluto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Quando si sentono tante menzogne nei confronti del nostro Capo dello Stato, credo sia doveroso che l'Italia per bene faccia sentire tutto l'affetto".


La risposta della minoranza del Pd a Matteo Renzi, che dal palco della Leopolda ha sferzato l'ex classe dirigente incapace di cambiare, non tarda ad arrivare attraverso il bersaniano Alfredo D'Attorre: "Non so se Renzi auspica una rottura, ma se spera questo se lo tolga dalla testa", afferma. " Noi rimarremo nel Pd per restituirgli la sua vocazione di sinistra e per costruire un'alternativa che possa affermarsi nel prossimo congresso", ha rincarato.

LA BCE boccia 25 banche europee, anche Mps e Carige

BRUXELLES - La Bce boccia 25 banche europee, tra queste anche Mps e Carige. Sono i risultati degli stress test sulla verifica di solidità degli istituti finanziari in Europa condotti su 131 istituti europei. Dodici delle 25 banche europee che non hanno passato gli stress test della Bce hanno già varato misure di rafforzamento del capitale. Montepaschi ha bisogno di un ulteriore rafforzamento del capitale da 2.111 milioni, mentre a Carige servono altri 814 milioni per superare lo scenario avverso degli stress test Bce. Lo comunica Bankitalia.
Dopo i risultati delle valutazioni Bce Mps annuncia in una nota di aver avviato l'esame delle potenziali azioni da includere nel capital plan da sottoporre alla Bce: Ubs e Citigroup saranno advisor per valutare tutte le "opzioni strategiche".

Carige, cda decide aumento capitale per 500 mln - Il cda di Carige ha approvato all'unanimità il Capital Plan che verrà sottoposto all'approvazione Bce che prevede la copertura dello shortfall tramite un aumento di capitale per un importo non inferiore a 500 milioni garantito da Mediobanca ed altre operazioni di asset disposal. Tra le altre operazioni Carige elenca la dismissione delle attività del Gruppo operanti nel comparto assicurativo, nei settori del private banking e credito al consumo, oltre a economie di scala da realizzarsi con l'aggregazione delle controllate.

sabato 25 ottobre 2014

RENZI si autorottama (nel 2023)


FIRENZE - Matteo Renzi parla dal palco della Leopolda al 'suo' popolo e lo esorta "a non cambiare ma a cambiare l'Italia". Poi si avventura in un'affermazione che farà discutere: "Io al massimo faccio due mandati nello spirito della Leopolda. Al massimo arrivo al 2023". Parole insomma che sanno di 'autorottamazione'. Ma dall'ex amico Pippo Civati arriva però una bocciatura pesantissima: "Renzi ormai parla come Berlusconi".

STATO D’EMERGENZA per 3 mesi nel Sinai, dopo il sanguinoso attentato di ieri (31 soldati morti)



IL CAIRO - L'Egitto ha dichiarato lo stato di tre mesi di emergenza in alcune parti della penisola del Sinai dopo l’uccisione in due attacchi di 31 soldati.
Il presidente Abdul Fattah al-Sisi ha dichiarato tre giorni di lutto in seguito agli attacchi sospetti jihadisti. Il valico di Rafah verso la  Striscia di Gaza è stato chiuso.
E 'stata la più grande perdita della vite degli ultimi decenni per l'esercito egiziano, che sta portando avanti un'offensiva contro i jihadisti nel nord del Sinai..
Non c'è stata alcuna rivendicazione per l’attentato suicida di ieri ad un posto di blocco dell'esercito che ha ucciso 28 soldati vicino a El Arish, la città principale del nord della penisola: ventosso militari sono rimasti feriti Altri tre soldati sono morti in una sparatoria a parte, a un checkpoint nella stessa città.
Lo stato di emergenza è stato dichiarato nel nord e nel centro della penisola  a partire dalle 05 ora italiana di oggi. La decisione è stata presa dopo dal  presidente egiziano Abdul Fattah al-Sisi in una riunione del Consiglio nazionale della difesa. "L'esercito e la polizia prenderanno tutte le misure necessarie per affrontare i pericoli del terrorismo e il suo finanziamento, per preservare la sicurezza della regione e proteggere la vita dei cittadini", dice una nota.

Occhio all’orologio, stanotte torna l’ORA SOLARE



L’ora legale da stanotte dà il cambio a quella solare. Cambio dell’ora che avverrà alle  ore 3:00 antimeridiane di domenica quando si dovrà  riportare l’orologio indietro di un’ora, cioè  alle 2:00. Questi orari sono stati scelti perché sono quelli in cui la circolazione dei treni e degli altri mezzi pubblici è ridotta al minimo e quindi si minimizzano i disallineamenti rispetto agli orari giornalieri programmati. Si dormirà un’ora in più. L’ora legale tornerà alla fine di marzo.

ROMA, tantissima gente, il corteo CGIL parte prima. Camusso: pronti anche allo sciopero generale

ROMA - Alla manifestazione indetta dalla Cgil contro il Jobs Act partecipano tantissime persone, centinaia di migliaia. Il corteo è partito prima del tempo, proprio per la ressa. Il segretario della Cgil Susanna Camusso è arrivata alla manifestazione davanti allo striscione "Lavoro dignità e uguaglianza. Per cambiare l'Italia". La Cgil è pronta ad utilizzare "tutte le forme necessarie" a sostegno delle proprie richieste, compreso lo sciopero generale, ha detto Camusso. "Continueremo la nostra iniziativa - ha detto rispondendo ad una domanda - con tutte le forme necessarie" Il segretario con un tweet ha augurato un "Buon 25 ottobre a tutte e tutti. 
La coda della manifestazione è a Piazza Repubblica. 'Lavoro dignità uguaglianza per cambiare l'Italia' con l'hashtag #tutogliioincludo è lo striscione di testa del corteo della Cgil partito dalla stazione Termini, tenuto dagli studenti medi.

“E' una manifestazione bella, grande, con tanta gente che chiede lavoro e chiede di estendere i diritti": così il segretario generale Cgil ha commentato la grande partecipazione alla manifestazione di oggi a Roma. "Quando c'è tanta gente - ha detto rispondendo ad una domanda sulla partenza prima dell'orario previsto - bisogna partire prima". La gente in piazza, ha detto Camusso, "chiede lavoro, giustizia sociale, la possibilità di studiare e che si estendano i diritti".

IRAN, impiccata Reyhaneh, la ragazza che aveva ucciso il suo violentatore

Reyhaneh durante il processo
TEHERAN - Reyhaneh Jabbari, la ragazza condannata a morte per aver ucciso il suo stupratore, è stata giustiziata in Iran. Nonostante gli appelli internazionali rivolti alle autorità, la 26enne è stata impiccata in una prigione di Teheran nella quale era stata rinchiusa. Alcuni giorni fa era fallito l'ultimo tentativo di ottenere il perdono dalla famiglia della vittima perché Reyhaneh non aveva voluto smentire la propria versione dei fatti.

L'omicidio per il quale la giovane è stata impiccata risale al 2007, quando Reyhaneh aveva 19 anni: durante il processo, la donna ha confessato l'omicidio ma ha sempre dichiarato che fosse stato per legittima difesa.

Sei morti di una stessa famiglia in un tamponamento sulla A1 a VALMONTONE


ROMA - E' di sei morti (tutti di nazionalità romena) e due feriti il bilancio di un incidente verificatosi intorno alle 5 sull'autostrada A1, tra Valmontone e la Diramazione Roma Sud in direzione Firenze. Lo schianto è stato provocato da un van con nove persone a bordo, che ha tamponato un autocarro leggero, forse per un colpo di sonno del guidatore. . Cinque persone sono morte sul colpo; una bambina, apparsa subito gravissima, è morta in ospedale.

La tragedia nella scuola di MARYSVILLE (Seattle): aveva solo 15 anni, ha sparato, ucciso e su è suicidato



Jaylen Fryberg in due foto postate su twitter
MARYSVILLE (Seattle) - Lo sparatore che ha aperto il fuoco in una High School Marysville-Pilchuck a 30 chilometri da Seattle nello stato di Washington oggi è stato identificato come Jaylen Fryberg, 15 anni, una matricola molto popolare e benvoluta della scuola e membro della squadra di calcio, che si è ucciso dopo aver ammazzato una ragazza e aver ferito altri quattro studenti. Secondo quanto risulta alla polizia, Fryberg era sconvolto per la rottura con una ragazza. I ragazzi scampati alla sparatoria raccontano che l’adolescente guardava fisso i suoi bersagli, mentre sparava. Una studentessa, la cui identità non è stata ancora rilasciata, è morta sul posto. Altre due ragazze, cugine del giovane assassino, sono in condizioni estremamente critiche con ferite da arma da fuoco alla testa e ricoverate a Providence Hospital  di Everett.
Le autorità hanno recuperato una pistola Beretta calibro 40, che si ritiene fosse l'arma di Fryberg. Il capo della polizia di Marysville Rick Smith ha detto che gli investigatori sono riusciti a rintracciare l'origine della pistola e che era stata un’acquisizione legale.
L'adolescente era stato recentemente vittima di bullismo, preso in giro e sospeso dalla scuola per una rissa. Un altro ha detto che Fryberg era stato sospeso dalla squadra di football per un’altra rissa durante un allenamento.
Il suo account Twitter dà alcune indicazioni su ciò che provava nei giorni precedenti le riprese. L’ultimo post, di giovedì scorso, dice:  "Non durerà .... Non potrà mai durare."
Brian Patrick ha detto che sua figlia, una matricola, era a 10 metri dal ragazzo quando ha cominciato a sparare nella sala mensa. Patrick ha detto che sua figlia gli ha raccontato: "Il ragazzo è entrato  nella mensa,ha tirato fuori una pistola e ha cominciato a sparare. Senza discutere, senza urlare”.
Malia Grato, che era stato all'interno di una classe, ha detto che aveva sentito un paio di colpi, ma non ci aveva fatto caso fino a quando gli insegnanti hanno cominciato a gridare che c'era stata una sparatoria. "E 'stato spaventoso perché è già accaduto in molte scuole, ma non puoi mai veramente immaginare che possa accadere nella vostra", ha detto Malia, che ha aggiunto che era gentile con Fryberg e lo ha descritto come un tranquillo, bravo ragazzo.
Il Liceo Marysville-Pilchuck ha molti studenti della tribù indiana Tulalip. Ron Iukes, un consigliere della gioventù della tribù, ha detto che Fryberg proveniva da una nota famiglia tribale. "Sono brave persone, molto affettuose, una parte importante della comunità", ha detto Iukes. "Jaylen era uno dei nostri bravi ragazzi. E 'un grande shock quello che è accaduto. Conoscevo questo ragazzo da quando era un bambino. E'  devastante."
Rachel Pomeroy, ha detto che conosceva il tiratore e di aver parlato con lui giovedi. Appariva tranquillo e cordiale. Robert Fryberg,  il fratello di Jaylen, ha reagito in tempo reale su Twitter.Prima c'è stato sgomento per la spatatoria e poi lo shock quando ha scritto su Twitter di aver sentito il nome Fryberg. "Ho appena sentito alcune notizie e prego Dio che non sia vero", ha scritto. Poi l’annuncio della terribile verità.
Jaylen Fryberg appare sorridente in molte foto sulla sua pagina di Facebook, mentre pratica la caccia e lo sport circondato da amici. Pare un tipico adolescente, con simpatia per i videogiochi e con Adele e 50 Cent tra i suoi musicisti preferiti. Dentro, aveva un male oscuro. Che è esploso, ieri.

venerdì 24 ottobre 2014

SEATTLE, studente spara ai compagni, ne uccide uno e ne ferisce 7 e poi si spara



SEATTLE - Uno studente della Marysville-Pilchuck High School, a nord di Seattle, ha aperto il fuoco contro alcuni compagni nella caffetteria della sculla, ne ha ucciso uno e poi si è tolto la vita.  Sarebbero sei le persone rimaste ferite di cui tre alla testa.  Lo studente che ha aperto il fuoco era molto popolare, ma di recente era stato vittima di bullismo.  Le immagini delle tv mostrano gli studenti fuggire dal liceo dopo la notizia della sparatoria. Altri media americani parlano di sette feriti, ma le notizie al momento non trovano conferma. In base a quanto si è appreso, i poliziotti sono dentro il liceo, controllando ogni classe per assicurarsi che tutti gli studenti siano potuti fuggire.

DOLCE E GABBANA assolti dalla Cassazione per l’evasione fiscale


ROMA - La Cassazione ha assolto Dolce e Gabbana dall'accusa di evasione fiscale. I due stilisti, che erano stati condannati in appello a un anno e sei mesi di reclusione, secondo i giudici della Corte Suprema "perché il fatto non sussiste". Assolto anche il loro commercialista Luciano Patelli. Sono stati assolti dalla Cassazione anche i manager Cristina Ruella e Giuseppe Minoni. L'unico per il quale la condanna è stata annullata con rinvio è Alfonso Dolce, fratello di Domenico. Ma tutto il processo si prescrive all'inizio di novembre. Annullate anche tutte le statuizioni civili.

Immediata la reazione di Stefano Gabbana che tramite twitter ha commentato la sentenza: "Eravamo certi, siamo persone oneste. Viva l'Italia".

RENZI a Bruxelles: sulla legge di stabilità non ci sono particolari problemi

BRUXELLES - Sulla legge di stabilità "come vi avevamo detto non vi sono particolari preoccupazioni e problemi" per l'Italia. Così il premier Matteo Renzi a Bruxelles conversando con la stampa. "Nelle prossime ore sarà chiuso quello che dovrà essere chiuso", ha aggiunto Renzi. Che poi ha precisato: "La discussione sulla politica economica è stata come sempre tosta e accesa". Intanto il presidente della Bce Mario Draghi ha chiesto ai leader della zona euro una "urgente strategia globale" che preveda il "monitoraggio delle misure strutturali" e ha proposto ai leader di presentare "impegni forti e credibili sulle riforme" con un "calendario della loro attuazione" da presentare entro il vertice di dicembre.

Ci sarebbe un'intesa tra l'Italia e l'Ue sulla manovra per una correzione del deficit strutturale allo 0,3%. Lo si apprende a Bruxelles da fonti europee. Un'indicazione che il premier Renzi non commenta direttamente, limitandosi a dire: "Chiuderemo a quello che sapete...". A stretto giro di posta arriva la risposta di Barroso. "Siamo per il massimo della flessibilità entro le regole di Patto esistenti. Quello che la Commissione sta facendo è verificare se c'è o meno una deviazione particolarmente importante rispetto alle regole. La nostra decisione sarà presa la settimana prossima". Renzi, sempre conversando coi giornalisti, ha poi spiegato che il problema dell'Europa non sono gli extra-costi sul bilancio Ue - che hanno scatenato un vero e proprio caso - ma "la tecnocrazia e la burocrazia",