mercoledì 13 maggio 2015

EBOLA, "Febbrile, ma lucido" l'infermiere sardo contagiato in SIERRA LEONE e ricoverato a Roma


ROMA, 13 maggio - Le condizioni dell'infermiere sardo contagiato dal virus Ebola in Sierra Leone non sono critiche. Lo hanno affermato i medici dell'ospedale Spallanzani di Roma in conferenza stampa. "Al momento della presa in carico - hanno spiegato - il paziente era febbrile, lucido e collaborante". La possibilità che l'infermiere abbia contagiato qualcuno in Italia è 'trascurabile'", ha precisato il direttore scientifico dell'istituto Giuseppe Ippolito. Per la cura dell'infermiere 37enne di Sassari si sta valutando anche l'utilizzo di plasma di un donatore guarito. "Abbiamo già contattato il Centro Nazionale Sangue e stiamo valutando tutte le opzioni terapeutiche, in accordo con il centro di coordinamento dell'Oms", ha spiegato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'ospedale Spallanzani di Roma..
Intanto la struttura clinica interaziendale che ha gestito l'emergenza legata all'infezione da virus Ebola contratta in Sierra Leone dall'infermiere sassarese di 37 anni ha disposto un periodo di quarantena per altre tre persone. Lo ha riferito l'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru.
Stando agli studi sin qui compiuti, l'Ebola non è contagiosa sino a quando chi ha contratto il virus non presenta i sintomi tipici, ad iniziare dalla febbre alta. E' questo il motivo per cui sono state sottoposte a quarantena solo le persone con cui l'infermiere di 37 anni, che in Sierra Leone aveva prestato servizio come volontario per Emergency, è entrato in rapporto da domenica mattina, quando ha avvertito i primi sintomi, a lunedì pomeriggio, quando è stato ricoverato.

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