lunedì 12 gennaio 2015

NORMAN ATLANTIC, alcune vittime forse attaccate dagli squali


BARI, 12 gennaio - Alcune delle vittime del traghetto Norman Atlantic, andato a fuoco il 28 dicembre, potrebbero essere state attaccate da squali. E' l'ipotesi lanciata dagli inquirenti baresi dopo che, su almeno una delle nove salme, sono state individuate ferite compatibili. E' quanto emerge dall'atto di affidamento dell'incarico per le autopsie. Agli accertamenti medico legali parteciperà anche il biologo marino Lucio Rositano.


Il 20 gennaio gli accertamenti sulle scatole nere - Sarà affidato il 20 gennaio l'incarico per gli accertamenti tecnici irripetibili sulle due scatole nere recuperate a bordo del relitto della Norman Atlantic. L'avviso è stato notificato a indagati e parti offese contestualmente a quello sulle autopsie.
Anche per le scatole nere le parti potranno nominare propri consulenti tecnici. Gli accertamenti consentiranno di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti nella notte del rogo, attraverso soprattutto le registrazioni delle comunicazioni a bordo e con le capitanerie, le indicazioni sulla rotta e la precisa cronologia delle fasi successive all'incendio, dall'allarme all'evacuazione.

Gli indagati salgono a sette - Il fatto che la Anek, noleggiatrice del traghetto Norman Atlantic, abbia due rappresentanti legali, e non uno, fa salire da sei a sette il numero degli indagati nell'inchiesta sul rogo del traghetto al largo delle coste albanesi. All'inizio si sapeva che un solo rappresentante legale era indagato ma non se ne conosceva l'identità.
I due (Georgios Katsanevakis e Ioannis Vardinogiannis) rispondono di cooperazione colposa di naufragio, omicidio plurimo e lesioni assieme agli altri cinque indagati: il dipendente della 'Anek', il cosiddetto supercargo (addetto alle fasi di imbarco) Pavlos Fantakis, l'armatore Carlo Visentini, il comandante Argilio Giacomazzi e i due ufficiali di bordo Luigi Iovine e Francesco Romano.

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