BRUXELLES - Una "soluzione eccezionale e unica" per una situazione, quella dei conti pubblici di Atene, di gravita' eccezionale, tale da mettere in pericolo la stabilita' dell'Eurozona: al termine di oltre sette ore di vertice, i capi di Stato e di governo dei 17 paesi della moneta unica hanno raggiunto un accordo su un secondo pacchetto di assistenza finanziaria alla Grecia per 109 miliardi che prevedera' l'intervento "su base volontaria" degli investitori privati, come chiesto dalla Germania.
Tutti i partecipanti alla riunione hanno quindi accettato il rischio che questo porti a un default "parziale" o "selettivo" dei titoli greci da parte delle agenzie di rating: i 17 hanno posto soprattutto l'accento sulla necessita' di "isolare" il caso greco, evitando il contagio al resto dell'Eurozona. "Abbiamo lavorato bene - ha commentato il premier Silvio Berlusconi - Abbiamo difeso l'euro che è la nostra moneta. Abbiamo rassicurato i mercati mondiali che l'area Euro e' solida". In particolare, il premier insiste sulla comune volonta' di "evitare il rischio contagio. C'e' un chiaro impegno dei Paesi a non far fallire nessuno Stato dell'area Euro".
E nelle conclusioni si leggono anche parole di apprezzamento dei partner dell'Euro per la manovra finanziaria varata dal governo italiano. Inoltre, l'Eurozona ha fatto proprio l'appello del presidente della Commissione Ue Jose' Manuel Barroso a "una strategia globale per la crescita e gli investimenti in Grecia", una sorta di piano Marshall europeo che pero', diversamente da quanto si leggeva nella bozza circolata durante la riunione, non viene piu' esplicitamente citato nelle conclusioni. "Gli Stati membri e la Commissione mobiliteranno tutte le risorse necessarie per fornire un'assistenza tecnica eccezionale" perche' la Grecia realizzi le riforme.
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