domenica 31 luglio 2011

Massacro in Siria: i carri armati sparano nella città ribelle di Hama, 100 morti

Il fumo delle esplosioni oscura il cielo ad Hama, la città siriana sotto attacco da parte dei vcarri armati governativi (Cnn)

AMMAN - I carri armati dell'esercito siriano sono entrati all'alba ad Hama, una delle città simbolo della rivolta in Siria, e hanno compiuto un "massacro": 100 morti, secondo testimoni diretti, 61 secondo la Cnn, 45 per l'osservatorio siriano per i diritti umani. Quel che è certo è che le granate dei carri armati hanno iniziato a colpire la città 210 chilometri a nord di Damasco con un ritmo di quattro al minuto e i militari hanno sparato a casaccio con le mitragliatrici pesanti contro la gente, travolgendo le barricate erette dagli abitanti. Il risultato sono i corpi di decine di persone, tra le quali donne e bambini, abbandonati per le strade e gli ospedali pieni di feriti, secondo quanto riferito da Abdel Rahmane, presisente dell'Osservatorio siriano per i diritti umani. Ma non solo: i cecchini dell'esercito, riferisce sempre Rahmane, si stanno appostando sui tetti dell'edificio della compagnia elettrica e della prigione. Secondo una tattica tipica delle operazioni di repressione del regime, dall'alba sono state inoltre tagliate acqua ed elettricità nei principali quartieri di Hama. La città paga così un prezzo altissimo per essere diventata uno dei simboli della rivolta e il centro delle manifestazioni ormai quasi permanenti, dove fino a 55 mila persone sono scese in piazza nei mesi scorsi. Hama in realtà era assediata dall'esercito siriano da circa un mese, ma questa mattina sono entrati in azione i tank e le forze di sicurezza intenzionate a stroncare la protesta anti regime alla vigilia del Ramadan. Il raid a Hama ha spinto folle di residenti a scendere in piazza nel tentativo di bloccare i carri armati, che hanno incontrato forte resistenza, ha detto Omar al Habbal, un membro dei comitati di protesta. "Hama sarà molto dura per loro - ha detto al Habbal - Tutta la città ha deciso di resistere con le pietre, non le armi. L'esercito si unisca ai manifestanti o lasci la nostra città". Spari hanno continuato a risuonare per ore e un fumo nero e denso ricopre le aree dove i residenti segnalano bombardamenti e vittime civili.

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