ROMA - Non si placa lo scontro tra Umberto Bossi e il Quirinale sul decentramento dei ministeri. "La costituzione non dice dove devono stare", ha detto il Senatur replicando al capo dello Stato che aveva definito "illegittime" le sedi dei dicasteri fuori dalla capitale. "Teniamo conto delle sue parole ma vogliamo spostare i ministeri come fanno in Europa", ha insistito il leader della Lega. A tentare di gettare acqua sul fuoco era stato in precedenza Silvio Berlusconi che aveva invitato i ministri a "tenere conto dei rilievi del Colle" e ad avere "comportamenti conseguenti". La polemica con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, era stata aperta in mattinata da Bossi che aveva risposto alle "preoccupazioni" del Colle sul decentramento di alcuni dicasteri spiegando che i ministeri da Nord non si spostano e che gli uffici appena aperti a Monza sono "un'opportunità". "Napolitano non si preoccupi", ha detto il Senatur, "i ministeri li abbiamo fatti e li lasciamo là, siamo convinti che il decentramento non sia solo una possibilità ma una opportunità". Per il Colle, invece, la decisione "non è legittimata dalla Costituzione".
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