lunedì 25 luglio 2011

OSLO -Ecco Il killer che arriva in tribunale: il giudice ha detto sì alla custodia cautelare. L'omicida: due cellule di complici mi hanno aiutato


Il killer sorride a bordo dell'auto della polizia che lo porta in tribunale (VG)

OSLO - E' terminata dopo 28 minuti l'udienza preliminare sui termini della carcerazione preventiva per Anders Behring Breivik. La folla ha tentato di dare l'assalto all'automobile che si riteneva trasportasse il killer reo confesso delle stragi di Oslo e Utoya, verso l'aula del tribunale . La gente ha circondato l'auto, battendo le mani contro i vetri e obbligandola a fermarsi prima che intervenisse la polizia. Nel frattempo Breivik è arrivato in aula. Il giudice della Corte Distrettuale Kim Heger lo ha interrogato ed ha poi letto il verdetto che lo incrimina per atti di terrorismo. Tra le altre cose, il giudice ha riferito che Bfreivik aveva detto alla polizia di avere dei complici che avecano lavorato per lui. La polizia di Oslo ha ricevuto l'approvazione della richiesta sentenza custodia cautelare dell’imputato per otto settimane - - normalmente ne vengono disposte fino a quattro -  con il completo isolamento per quattro settimane




La Corte rileva nel suo dispositivo che "il convenuto dinanzi al giudice attuale ha riconosciuto di aver effettuato l'attentato nel palazzo del governo e la sparatoria a Utøya. Il riconoscimento è rafforzata da altre prove".
Nonostante le rivelazioni, Breivik non si è riconosciuto colpevole. La Corte è consapevole che lo ha fatto perché crede nella sua citazione: "Salvare la Norvegia e l'Europa occidentale dalla cultura marvista e dall'islamismo".
Breivik ha spiegato nel suo interrogatorio che lo scopo dell'attacco era quello di dare un segnale forte alla gente infliggendo in particolare al partito laburista  una grande perdita che avrebbe impedito il reclutamento  in futuro. "Il partito laburista deve assumersi la responsabilità per l'invasione di massa dai musulmani - ha proclamato l'imputato -L'obiettivo non era principalmente quello di uccidere, ma di dare un segnale che non potesse essere frainteso".
"Il Tribunale - afferma il giudice - constata che ci sono prove che l'imputato abbia agito con l'intento di spargere terrore e non trova motivo di entrare in maggiori dettagli sull'argomento. C'è il rischio che l'imputato possa inquinare le prove, in caso di rilascio. Oltretutto, ha detto alla polizia che ci sono ancora due cellule in funzione nella sua organizzazione, un fatto che dovrà essere ulteriormente indagato. Confermata dunque la detenzione preventiva per otto settimane, con il divieto  di ricevere lettere e giornali per tutto ilperiuoco. Il Tribunale constata che non deve essere consentito all'imputato di comunicare con gli altri e dispone l'isolamento completo per quattro settimane".
All'udeinxa ersano presenti circa 150 giornalisti di tutto il mondo.

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