CHIOMONTE (Val di Susa) - Sono cinquantamila (secondo gli organizzatori) i manifestanti no-Tav che stanno sfilando in Val di Susa. L'interminabile serpentone umano si snoda lungo chilometri e chilometri delle strade che portano alla Maddalena e alle altre frazioni di montagna di Chiomonte.
Ma la frangia violenta dei manifestanti (non più di 500 persone tra antagonisti torinesi e altri provenienti da diverse città) si è fatta subito avanti, ingaggiando una violentissima battaglia con le forze dell’ordine che presidiano l’area del cantiere della costruenda ferrovia. Con il volto incappucciato gli attivisti hanno iniziato a lanciare pietre e stanno cercando di attaccare le reti attorno al cantiere. Sono non più di 300 o 400 ma altre centinaia li stanno raggiungendo. La polizia ha risposto con un nutrito lancio di lacrimogeni. E’ rimasto gravemente ferito un agente della polizia, colpito al volto da una bomba carta. Un altro agente è stato colpito a uno zigomo da una biglia, le sue condizioni non sono preoccupanti. Ferito al braccio anche un operaio.
L'area del cantiere corre sotto il viadotto dell' autostrada del Frejus ed e' costituita da una rete metallica sovrastata da filo spinato. Dietro c'e' un'imponente cordone di poliziotti in tenuta antisommossa.
Intanto un'altra ala radicale del movimento, staccatasi dal corteo centrale partito da Exilles, proprio all'inizio della manifestazione, si e' incamminato lungo i sentieri dei boschi in direzione Ramats, al fine di raggiungere il cantiere sito al ridosso dell'area archeologica sottostante.
Gli scontri continuano e i manifestanti sarebbero riusciti a sfondare la prima rete di protezione del cantiere, dove i lavori sono stati ovviamente sospesi. Nella zona c’è una nube causata dai numerosi lacrimogeni sparati dalle forze dell’ordine.
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