SYDNEY - Alla polizia del New South Wales in Australia sono stati dati maggiori poteri per rimuovere burka o altri rivestimenti del viso per poter identificare sospetti di un crimine.
Chiunque si rifiuterà di mostrare il volto può ora essere incarcerato fino a un anno o ricevere una pesante ammenda.
Il governo del New South Wales ha approvato le modifiche in una riunione di ieri. "Non mi importa se una persona indossa un casco da motociclista, un burqa, un niqab, un velo sulla faccia o qualsiasi altra cosa: alla polizia deve essere consentito di richiedere a quelle persone di permettere la loro chiara identificazione," ha detto il Premier Barry O'Farrell.
Ha poi aggiunto: "Ho tutto il rispetto per varie religioni e credenze, ma quando si tratta di far rispettare la legge, la polizia deve disporre di poteri adeguati per fare una chiara identificazione."
I leader islamici dello stato non si sono opposti alla nuova misura.
La polizia ha accolto con favore il cambiamento, dicendo che "fornirà chiarezza e certezza sia al pubblico sia agli agenti di polizia".
Il Consiglio islamico di New South Wales ha accettato la norma, mentre l'Associazione donne musulmane ha detto di non aver nessun problema se la polizia sapà gestire la questione con sensibilità, incluso il dispiegamento di agenti di polizia femminile.
I cambiamenti vengono dopo il caso di Carnita Matthews, che è stata condannatao lo scorso anno a sei mesi di carcere per aver falsamente accusato un poliziotto di aver cercato di rimuovere forzatamente il burka durante un test dell’alcolimetro.
Ma ha vinto in appello dopo che un giudice ha stabilito che l'accusa non aveva potuto dimostrare che il reclamo era falso perché gli ufficiali non erano stati in grado di vedere il suo viso.
La polizia in precedenza aveva il potere di richiedere la rimozione dei veli dal viso mentre indagava su reati gravi, ma non sulle questioni di routine.
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