mercoledì 8 giugno 2011

Vittorio Feltri lascia “Libero” e torna al “Giornale”. Come editorialista


Vittorio Feltri

ROMA – “Un'auto non si può guidare in due, perché ha un volante solo”: è una delle metafore usate da Vittorio Feltri, annuncia il settimanale Oggi, «per spiegare il motivo del divorzio da Maurizio Belpietro, che negli anni Novanta era stato prima suo condirettore nel quotidiano creato da Indro Montanelli e poi suo successore sia al Giornale che a Libero».
“Ci siamo trovati nelle condizioni di quei due gentiluomini che davanti a una porta aperta fanno a gara su chi non debba entrare per primo, “prego, passi pure”,  “ci mancherebbe altro, dopo di lei”, e intanto viene notte...”, aggiunge Feltri nelle pagine dedicate alle Domande di Oggi nel numero in edicola (anche su www.oggi.it). “Feltri - ricorda il settimanale - è entrato al Giornale altre due volte, nel gennaio 1994 e nell'agosto 2009, come direttore. Stavolta vi rientra come editorialista”.
“Sì è vero. Vittorio Feltri tornerà a 'Il Giornale ma non ne sarà il direttore responsabile”. Parola di Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano di via Negri che, parlando con l'ADNKRONOS, commenta il ritorno del giornalista al quotidiano della famiglia Berlusconi. Per quanto riguarda il ruolo che Feltri svolgerà nel quotidiano milanese, Sallusti non ha dubbi: “Da tempo -dice infatti- il giornalista ha rinunciato alla direzione sia negli ultimi anni di 'Libero sia qui al Giornale. Prima di andare via aveva già passato la mano a me”. “D'altra parte -aggiunge- Feltri è Feltri e non ha bisogno di un ruolo: scrive, consiglia, coordina. Alla fine un compito formale ci sarà. Ma il problema -sottolinea Sallusti- non è di caselle ma di avere in squadra un campione del mondo. È una delle firme migliori che ci sono sul mercato e farà il giornalista a tutto campo”.

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