PECHINO - Più di 4.000 operai di una fabbrica di borse della provincia meridionale del Guangdong hanno scioperato lunedì scorso per protestare contro le loro condizioni di lavoro e chiedere aumenti salariali. I lavoratori della ditta Simone, a capitale sudcoreano, producono borsette di grandi marchi, come DKNY, Burberry, Kate Spade o Coach. Secondo il South China Morning Post di Hong Kong, gli operai hanno scioperato per protestare contro "condizioni di lavoro molto dure" e per chiedere un aumento di salario. Una fotografia pubblicata dal giornale mostra numerosi operai in tuta blu contro le forze di polizia dispiegate per l'occasione.
Gli operai lamentano di dover lavorare 12 ore al giorno, con pause per andare al bagno accordate solo ogni quattro ore; denunciano inoltre il divieto di bere acqua fuori dall'orario di pausa. Secondo la stampa, i lavoratori guadagnano 1.100 yuan (118 euro) al mese, per 8 ore al giorno di lavoro.
I conflitti sociali si stanno moltiplicando nel Guangdong, dove decine di milioni di operai arrivati da altre regioni cinesi mandano avanti le fabbriche dei grandi marchi della moda di tutto il mondo. La settimana scorsa, diverse centinaia di operai di una fabbrica di orologi, che conta 2.000 dipendenti a Dongguan, nella stessa provincia, hanno scioperato per almeno cinque giorni per protestare contro orari di lavoro troppo lunghi.
Gli operai lamentano di dover lavorare 12 ore al giorno, con pause per andare al bagno accordate solo ogni quattro ore; denunciano inoltre il divieto di bere acqua fuori dall'orario di pausa. Secondo la stampa, i lavoratori guadagnano 1.100 yuan (118 euro) al mese, per 8 ore al giorno di lavoro.
I conflitti sociali si stanno moltiplicando nel Guangdong, dove decine di milioni di operai arrivati da altre regioni cinesi mandano avanti le fabbriche dei grandi marchi della moda di tutto il mondo. La settimana scorsa, diverse centinaia di operai di una fabbrica di orologi, che conta 2.000 dipendenti a Dongguan, nella stessa provincia, hanno scioperato per almeno cinque giorni per protestare contro orari di lavoro troppo lunghi.
Nessun commento:
Posta un commento