venerdì 17 giugno 2011

Peggiorato uno dei bimbi francesi colpito dal batterio killer negli hamburger. La Coldiretti: adeguare la normativa sull'indicazione di provenienza

PARIGI - E' "peggiorato" lo stato di salute di uno dei bambini intossicati dopo aver mangiato hamburger nella regione di Lille, nel nord della Francia. Lo ha detto all'emittente i-Tele il ministro della Sanità, Xavier Bertrand, precisando che i sanitari dell'ospedale lo hanno "sottoposto a dialisi durante la notte". Anche gli altri sei bambini, ha aggiunto Bertrand, sono nel reparto nefrologia e che presto sarà fatto il punto, "con l'ospedale" per verificare che "abbiano tutti i mezzi necessari per seguire" i piccoli pazienti. "La corsa contro il tempo è importante - ha aggiunto - in particolare per il ricovero". Bertrand ha precisato che le autorità devono ora verificare attentamente che le confezioni di carne macinata siano state effettivamente ritirate dai supermercati discount in cui erano vendute.
Gli hamburger di carne bovina macinata e successivamente trasformata anche solo con l'aggiunta di un po' di sale, rosmarino, pangrattato o farina, come la gran parte dei prodotti industriali in vendita nei supermercati, non devono riportare obbligatoriamente l'indicazione dell'origine in etichetta. Lo denuncia la Coldiretti, che chiede l'immediato adeguamento della normativa. L'obbligo di indicare la provenienza della carne bovina in etichetta è in vigore per gli hamburger di carne macinata fresca come nel caso della vaschetta refrigerata presentata nei banconi del supermercato e in quelli di carne macinata tal quale trattata solo termicamente (surgelazione) ma - sottolinea la Coldiretti - basta l'aggiunta, come spesso avviene, di un qualche ingrediente per fare venire a meno questo obbligo e deve essere indicato solo lo stabilimento di trasformazione industriale, secondo il regolamento Ue N.1760/00 che istituisce un sistema di etichettatura delle carni bovine e delle carni bovine macinate che esclude dall'etichettatura d'origine obbligatoria i prodotti trasformati dall'industria (cioé processati) quali la bresaola e le carni bovine in scatola. Si tratta di una situazione ingiustificata che peraltro - precisa la Coldiretti - apre facilmente le porte agli inganni perché si rischia di fare passare come Made in Italy un prodotto importato dall'estero. Occorre pertanto intervenire - chiede la Coldiretti - per estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine come previsto dalla legge nazionale approvata dal Parlamento italiano lo scorso febbraio.

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