domenica 12 giugno 2011

LA STORIA DELLA DOMENICA Gabrielle, la deputata ferita da un folle sparatore a Tucson con una pallottola alla testa, è tornata a sorridere


Gabrielle Gifford nella foto apparsa sulla sua pagina di Facebook 

TUCSON - Gabrielle sorride dalla sua pagina di Facebook. Ha i capelli corti, gli occhiali, un’espressione - come dire? - fiduciosa. Nella vita. L’8 gennaio scorso era un sabato come tanti altri a Tucson, Arizona. Gabrielle Gifford, invece, non era una persona qualsiasi: era la neo eletta deputata democratica, rappresentante dell’Arizona al Congresso. 
Il giorno prima si trovava a Washington, dove aveva appena prestato giuramento. Era dovuta tornare a casa venerdì per partecipare al funerale di un amico e aveva intenzione di tornare nella capitale domenica. 
Gabrielle che è moglie di Mark Kelly, ufficiale e astronauta statunitense, comandante dell’ultimo recente viaggio dello shuttle Endeavour. non voleva sprecare il sabato libero, così aveva chiesto al suo staff di preparare un incontro con gli elettori. I suoi collaboratori avevano scelto il posto dove la Giffords aveva tenuto il primo di quegli incontri – un’area all’aperto davanti un supermercato, dove passano molte persone – e non avevano nemmeno avuto il tempo di segnalare la cosa alla stampa locale: avevano registrato un messaggio audio e fatto partire un po’ di telefonate ai residenti della zona. Una di queste arrivò a casa di Amy e Randy Loughner, genitori di Jared Loughner, 22 anni un giovane problematico. Che andò al comizio. Che ci andò armato. Che cominciò a sparare all’impazzata uccidendo sei persone tra cui una bambina di nove anni, e ferendone diciotto. Tra queste ultime Gabrielle, bersaglio primo dell’attentato. Un proiettile le trapassò la testa da parte a parte, attraversando l’emisfero sinistro del suo cervello. I media, le tv, internet un’ora dopo dissero che era morta. Invece era viva. Era stata portata in ospedale, era stata operata d’urgenza. Si disse che forse la pallottola aveva leso centri vitali. Jared fu arrestato e non è stato ancora processato: forse non è in grado di seguire il suo processo, affondato nei fumi della sua follia.
Sono passati mesi, Mark Kelly è volato nello spazio ed è ritornato; ed è ritornata da un lungo e forse più pericoloso viaggio anche Gabrielle, mesi e mesi in un centro di riabilitazione affrontato con tenacia nel TIRR Memorial Hermann Hospital di Houston. Gabrielle, dunque, sorride dalla sua pagina di Facebook e dice che lascerà il suo centro di riabilitazione e inizierà la terapia ambulatoriale entro la fine di giugno.
Gabrielle Gifford prima del suo ferimento
Su Facebook ci sono più foto:  una la ritrae da sola, sorridendo alla camera, in altre, è seduta accanto a un'altra donna. 
"E 'stato molto stimolante vedere quanto aveva recuperato in 4 1 / 2 mesi," ha detto l’autore delle foto PK Weis di SouthwestPhotoBank - Ero entusiasta di vederla e di vedere il suo sorriso. Lei era felice di vedermi, era di buon umore, sorridente e  sembrava godere di questa esperienza. Come è accaduto anche a me"
Weis, che conosce la congressista per più di un decennio, ha detto che "il suo staff mi ha chiesto di fare le foto perché voleva qualcuno che non fosse un estraneo. Le foto sono state scattate nella sua stanza e in un’area  fuori dell'ospedale. "
Il post di Facebook da oggi  si è rapidamente riempito con decine di commenti e di "piace". La prima cosa da capire è che ogni “progresso” è da intendersi come tale in termini relativi all’enorme danno subito dal cervello di Gabrielle Giffords. Il recupero di ogni paziente segue una curva, ha spiegato a Newsweek il dottor Kim, che segue personalmente la deputata. E questa curva porta sempre inesorabilmente alla stessa domanda. «Una persona che ha sofferto dei gravi danni al cervello può tornare come prima? La risposta è no. Non sarà mai esattamente la stessa persona di prima».
Gabrielle, smentiscilo.

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