giovedì 2 giugno 2011

Il Veneto spera in 20 milioni di turisti e in 20 miliardi di euro di fatturato nel 2020


VENEZIA “Un turismo 20 – 20 – 20? Per il Veneto è un obiettivo ambizioso ma alla nostra portata: un traguardo reso più concreto anche dalle contingenze mediterranee. Dobbiamo essere ancora più bravi e fidelizzare sempre più gli ospiti, vecchi e nuovi, da qualunque parte del mondo provengano”. Marino Finozzi, assessore al turismo del Veneto, prima regione turistica d’Italia con oltre 60 milioni di pernottamenti annui, delle quali il 60 per cento generati da stranieri, conferma le prospettive e traccia il quadro della situazione attuale, alla luce anche degli effetti della primavera araba, dei dati relativi all’andamento del turismo regionale nei primi mesi dell’anno corrente e delle valutazioni degli operatori.
“Nel 2010 sono giunti in Veneto quasi 14 milioni 600 mila turisti, ospitati da un sistema ricettivo che genera un fatturato superiore ai 12 miliardi di euro. Noi puntiamo al 20 – 20 - 20 – spiega Finozzi – cioè vorremmo per il 2020arrivare a 20 milioni di arrivi e a fatturare 20 miliardi di euro. Siamo convinti di avere tutte le carte in regola per realizzare questi numeri, che sono oggettivamente alla nostra portata. Dobbiamo per questo “sfruttare” l’uscita dalla crisi mondiale, a partire dai Paesi che si stanno dimostrando più dinamici, presentando una proposta sempre più completa e di qualità, capace di rispondere ad ogni esigenza: dalla cultura, allo svago, all’enogastronomia. L’ospite del Veneto deve sapere che può tornare quando vuole, che non ci sono stagioni vuote e che ogni volta sarà per lui una vacanza diversa, ad alto livello e congrua per le proprie risorse economiche e per le aspettative che vuole soddisfare”.
“In questa fase – aggiunge l’assessore – dobbiamo soprattutto dare contenuto e stabilità ad un turismo nuovo, quello che guardava e guarda al nord africa, ma che per le contingenze attuali sta optando per mete più tranquille. Si tratta di centinaia di migliaia di turisti del vecchio continente, soprattutto tedeschi, che optano per luoghi più sicuri ma comunque di gran fascino rispetto ad Egitto, Siria, Tunisia e così via, dove si sta evolvendo una nuova e speriamo positiva situazione politica, ma dove la sicurezza non sembra al momento garantita. I numeri che abbiamo, ci dicono che il flusso verso il Veneto è già iniziato e contiamo che l’estate ci confermi un andamento già ora evidente – conclude Finozzi – ciò però che dobbiamo concretamente promuovere e realizzare è una fidelizzazione in termini di proposte, di qualità e di abbinamenti tra cultura, territorio, enogastronomia, relax e visitazione, che facciano capire a tutti come quella del Veneto sia sempre una scelta ottimale”.

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