venerdì 13 febbraio 2015

RIFORME, M5S, Lega, Fi e Sel abbandonano l'Aula. Renzi; problemi loro

ROMA, 13 febbraio - Scontro tra governo e opposizioni sulle riforme. Il Movimento cinque stelle, Fi la Lega e Sel, dopo una riunione dei capigruppo che non ha portato a una mediazione annunciano che lasceranno i laori dell'Aula. Dura la replica del premier Matteo Renzi che di fronte all'assemblea dei parlamentari del Pd ribadisce che non cederà ai ricatti e a all'attacco delle opposizioni:Vogliono bloccare il governo". Ma dalla sinistra Dem arriva un appello a fermarsi.
"Avete trasformato la seduta fiume in una palude in cui continuerete a navigare. Non ci son rendite di posizione da proteggere. Si sta provando a trasformare questo Parlamento in un soprammobile. Abbandoniamo l'Aula". Lo annuncia nell'Aula della Camera Arturo Scotto di Sel.
"A malincuore la Lega abbandona i lavori dell'Aula. Il presidente del Consiglio si diverta da solo a fare gli show televisivi. Noi andiamo a parlare con i cittadini". Lo ha comunicato Massimiliano Fedriga della Lega alla ripresa della seduta fiume.

"Abbiamo convenuto come opposizioni di uscire dall'Aula per denunciare la deriva autoritaria della riforma costituzionale e della legge elettorale che hanno assunto". Lo afferma Renato Brunetta in conferenza stampa alla Camera con i capigruppo di tutte le opposizioni.
Pippo Civati e Stefano Fassina, esponenti della minoranza Pd, non parteciperanno alle votazioni sulle riforme dopo l'Aventino delle opposizioni. "Il fatto politico che si è verificato è gravissimo. Chiedo al Pd e al governo di fermare i nostri lavori", dice Fassina. "Neanche io parteciperò alle votazioni sulle riforme", si associa Pippo Civati
"Abbiamo cercato una mediazione in tutte le sedi. Ora siamo ad un bivio". Così Matteo Renzi, a quanto si apprende, si è rivolto ai deputati dem aggiungendo che sulle riforme le opposizioni stanno giocando la "partita politica della legislatura" più che occuparsi del "merito". "Io non mi faccio ricattare e prendere in giro da nessuno". "Il disegno delle opposizioni non è migliorare l'Italia ma rallentare e bloccare noi". "Noi andiamo avanti ha detto - abbiamo una responsabilità enorme. C'è un derby tra chi vuole cambiare l'Italia e chi vuole rallentare il cambiamento". Nelle opposizioni "sta avvenendo un gigantesco regolamento di conti. Se la minaccia è 've la votate da soli' è un problema loro. Se passa la logica per cui l'ostruzionismo blocca il diritto e dovere della maggioranza di fare le riforme è la fine". Così Renzi, in assemblea Pd, aggiungendo: "Come non mi sono fatto ricattare da Berlusconi per il Colle,non mi faccio ricattare da Grillo sulle riforme". Ma Gianni Cuperlo, nel suo intervento all'assemblea del Pd, ha invitato a riaprire il confronto con le opposizioni, in particolare con M5S. "Non si votano le riforme nell'Aula vuota", ha detto, a quanto si apprende, l'esponente della sinistra invitando a cambiare le alleanze sulle riforme per attribuire l'onere della responsabilità.
Poi la Camera ha ripreso le votazioni sugli emendamenti, bocciandoli tutti.

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