Il vitigno storico (cento anni) di Avio |
VENEZIA - L’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato interviene ogi 20 giugno a Dolcè, in provincia di Verona, alla tavola rotonda su territorio e biodiversità, nella Sala Conferenze delle Cantine Albino Armani. È soprattutto un’occasione per un confronto di idee sulle radici storiche dell’enologia della Valdadige e della DOC Terre dei Forti, che tra i suoi punti di forza ha due vitigni autoctoni di grande forza e singolarità: il Casetta o Foja Tonda e l’Enantio.
All’incontro, che avrà come tema il ruolo aggregante dei vitigni evocatori, saranno presenti anche il consigliere regionale Andrea Bassi, i sindaci di Dolcè, Brentino Belluno e Rivoli Veronese (i tre comuni veronesi della DOC Terre dei Forti), il vice presidente della Provincia di Verona Fabio Venturi, l’on. Giovanna Negro della Commissione agricoltura della Camera dei deputati, l’on. Matteo Bragantini, l’europarlamentare Lorenzo Fontana membro della commissione Agricoltura.
“Il Veneto è il più straordinario distretto mondiale di produzione di vini di qualità nelle più svariate tipologie – ha ricordato Manzato – ed è probabilmente il territorio dove il vino ha radici tra le più identitarie e antiche, che hanno fatto della vite e del vino una parte integrante della storia, della cultura e del paesaggio della nostra regione. I nostri vitigni autoctoni sono per noi un patrimonio culturale vero e proprio, motivo di promozione del territorio e occasione di valorizzazione del lavoro agricolo. Da vitigni autoctoni nascono i grandi vini veneti di fama e diffusione mondiale, accanto ai quali si collocano vini meno diffusi ma appunto evocatori della civiltà di un’intera comunità. Il Casetta e l’Enantio delle Terre dei Forti sono certamente tra questi". E ci sono vitigni, sopravissuti alla filossera, che hanno più di cento anni come ad Avio, nella Val d'Adige trentina.
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