venerdì 27 maggio 2011

Il jet Air France precipitato nel 2009 nell'Atlantico: quattro disperati minuti dei piloti per evitare il disastro. E il capitano riposava nella sua cuccetta


Il recupero i alcuni pezzi del jet Ai France nell'Atlantico
PARIGI  - I piloti hanno lottato con i comandi del jet Air France per oltre quattro minuti prima che precipitasse nell'Atlantico con il muso all'insù uccidendo tutte le 228 persone a bordo nel 2009. Lo hanno detto oggi gli investigatori francesi.
L'emergenza era iniziata con uno stall warning due ore e mezza dopo il decollo del volo Rio-Parigi e nove minuti dopo che il capitano aveva lasciato la cabina per la pausa riposo di routine.
L'Airbus A330 era salito a 38.000 piedi, per iniziare poi una drammatica discesa di tre minuti e mezzo, oscillando da sinistra a destra, con il più giovane dei tre piloti che aveva ceduto il controllo all'ufficiale in seconda un minuto prima dello schianto.
La sequenza è stata descritta in una nota dalla francese Bea, l'autorità che indaga sul disastro, secondo la quale è troppo presto per definire le cause dello schianto prima del rapporto completo la prossima estate.
"Queste sono solo osservazioni, non la comprensione degli eventi", ha detto il direttore del Bea, Jean- Paul Troadec.
Il capitano è tornato dopo "diversi tentativi" di richiamarlo in cabina, ma non aveva il controllo dell'aereo nei momenti finali, secondo le informazioni contenute nella scatola nera.
Quando il capitano di 58 anni è rientrato, oltre un minuto dopo che era scattata l'emergenza, l'aereo stava precipitando di 10.000 piedi al minuto con il muso di 15 gradi rivolto verso l'alto.
A bordo dell'aereo c'era un gruppo di italiani, di Trento, di ritorno da una missione umanitaria in Brasile.

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