mercoledì 25 maggio 2011

Sì della camera al "decreto omnibus": contiene la norma sullo stop a tempo alla costruzione di centrali nucleari che potrebbe far annullare il relativo referendum


ROMA  - Con 301 voti a favore dal centrodestra (Pdl-Lega e Inziativa Responsabile), 280 voti contrari dalle opposizioni Pd-Idv-Udc-Fli-Api e 2 astensioni, l'aula della Camera ha approvato il dl omnibus nel testo già votato dal Senato, che contiene fra l'altro la norma sullo stop a tempo alla costruzione di centrali nucleari che potrebbe far annullare la relativa consultazione referendaria già convocata per i prossimi 12 e 13 giugno. E sul quale ieri il Governo ha ottenuto dalla Camera la fiducia numero 43, dall'inizio della legislatura. Alla votazione hanno preso parte 583 deputati. Il dl omnibus è passato per dieci voti: 301 sì a fronte di una maggioranza richiesta di 291 voti a favore. 
Le votazioni sul dl omnibus sono seguite anche in piazza Montecitorio dove, dall'inizio dei lavori d'aula, è ripreso il presidio-sit in dei promotori dei quattro referendum su nucleare, acqua e legittimo impedimento che manifestano per chiedere più informazione in tv sulla consultazione di giugno e "contro lo scippo del diritto dei cittadini a esprimersi" che l'approvazione del dl omnibus, a loro giudizio, potrebbe comportare rispetto al nucleare. Approvata dalla Camera, la legge passa ora al Quirinale per la firma del Capo dello Stato. A seguire, una volta incassata la promulgazione da parte del Colle se così deciderà Napolitano, il testo delle nuove norme sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e quindi entrerà ufficialmente in vigore. Da quel momento è l'ufficio centrale della Cassazione per i referendum che sarà chiamato rapidamente a pronunciarsi per stabilire se le norme sullo stop al nucleare siano sufficienti o meno per dichiarare l'annullamento del referendum in materia. ITrattandosi della materia più sensibile per i cittadini, tanto più dopo il disastro di Fukushima, la celebrazione o meno del referendum sul nucleare potrà avere influenza sul raggiungimento del quorum (50% +1 degli aventi diritto) nella consultazione referendaria di giugno, anche in materia di acqua e legittimo impedimento. Senza raggiungere il quorum, infatti,la consultazione sarà invalidata. Come negli ultimi dieci anni è sempre successo in tutti i referendum abrogativi celebrati in Italia. E a quel punto, se vorrà, il Governo potrà nuovamente riaprire al nucleare, una volta conclusa la moratoria di un anno stabilita dalla nuova legge. 

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