martedì 17 maggio 2011

L’ex capo dell’esercito ruandese condannato a 30 anni per il “massacro di trenta giorni”

Augustin Bizimungen, quando era a capo dell'esercito ruandese

KIGALI (Ruanda) - L'ex capo dell'esercito ruandese Augustin Bizimungu è stato condannato a 30 anni di prigione per il  ruolo avuto nel genocidio del 1994.
Il tribunale i crimini di guerra delle Nazioni Unite per il Ruanda, ha condannato anche l’ex capo paramilitare Augustin Ndindiliyimana che però è uscito dal carcere avendo già scontato la pena. Ndindiliyimana, tuttavia, aveva avuto solo "un controllo limitato" sulle sue forze ed è stato descritto come opposto al massacro.
Altri due generali sono stati condannati ciascuno a 20 anni di carcere.
Circa 800.000 persone di etnia Tutsi e Hutu moderati erano stati uccisi nel genocidio dei 100 giorni. Bizimungu, che è stato arrestato in Angola nel 2002, aveva il controllo completo degli uomini che comandava nel 1994. È apparso impassibile quando gli è stata letta la sua pena.
L’uomo, 59 anni, è stato accusato di essere andato nelle case di militanti  ordinando loro di uccidere tutti quelli del gruppo etnico tutsi, indicandoli come scarafaggi.
l genocidio del Ruanda era stato innescato dalla morte dell'ex presidente Juvenal Habyarimana, ucciso quando il suo aereo fu abbattuto nei pressi della capitale, Kigali, il 6 aprile 1994.
Poche ore dopo l'attacco, alcuni membri del governo organizzarono milizie hutu in tutto il paese uccidendo sistematicamente i tutsi, provocando più di tre mesi di violenze.
Il governo hutu aveva accusato i ribelli tutsi RPF di aver ucciso Habyarimana ma  Paul Kagame, RPF, attuale presidente del Ruanda, afferma invece che l'aereo venne abbattuto per fornire un pretesto per un massacro premeditato.
Molte migliaia di persone di rango inferiore accusati di coinvolgimento nel genocidio sono stati messi sotto processo in Ruanda, sia nei tribunali formali sia in un sistema tradizionale conosciuta come "gacaca".

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