mercoledì 29 febbraio 2012

Sull'autostrada A32 scene di guerriglia in serata tra polizia, carabinieri e No Tav. Tre feriti tra le forze dell'ordine, colpita anche una militante di 66 anni


TORINO - Un carabiniere, un funzionario e un ispettore di polizia sono rimasti feriti negli incidenti scoppiati in serata sull'autostrada A32, all'altezza di Chianocco. Lo si apprende da fonti della questura e dei carabinieri di Torino. Il carabiniere è stato soccorso e trasportato in ospedale. Le sue condizioni non sono gravi. Ferita ma non gravemente anche una militante, Nicoletta Dosio, 66 anni., volto noto della protesta No-Tav e militante Prc: in diretta su Radio Blackout ha raccontato di essere stata colpita da una manganellata in testa e poi spintonata.
Oggetti contro gli agenti e lancio di lacrimogeni e getto di idranti sui no-Tav. Le forze dell'ordine hanno allontanato i manifestanti, alcune centinaia, dallo svincolo dell'autostrada Torino-Bardonecchia a Chianocco. Fuggi fuggi mentre un'ampia nuvola di fumo acre si diffondeva nella zona. I manifestanti - ha riferito la questura di Torino - hanno tentato per due volte di sfondare il cordone di forze dell'ordine, schierate a protezione dell'autostrada liberata dalle barricate in serata. Il secondo tentativo - ha riferito sempre la questura - è stato accompagnato da un fittissimo lancio di pietre e oggetti contundenti al quale, per evitare la rioccupazione dell'autostrada, le forze dell'ordine hanno risposto con una carica di alleggerimento impiegando anche idranti e lacrimogeni. I manifestanti sono al momento dispersi.
Sono in corso ripetuti tentativi di sfondamento, da parte dei manifestanti No Tav, dei nuovi sbarramenti costituiti dalle forze dell'ordine alla base dello svincolo dell'autostrada di Chianocco. I tentativi di sfondamento - riferisce la questura - sono stati respinti. Ci sono stati anche lanci di pietre da parte di antagonisti, che sono stati dispersi dalle forze dell'ordine e si sono ricompattati in piccoli gruppi. La polizia riferisce che alle spalle del gruppo che fronteggia le forze dell'ordine ci sono oltre 150 antagonisti, la maggior parte dei quali travisati e armati di pietre, ed è questo gruppo che avrebbe tentato lo sfondamento
Sono arrivate due ambulanze. Dopo i ripetuti scontri, c'é stato il caos, con fuggi fuggi dei No Tav, respinti in due direzioni sia verso Bussoleno sia verso Bruzolo, verso nord e sud. Il gas dei lacrimogeni si è diffuso per centinaia e centinaia di metri ed è penetrato nelle case vicine allo svincolo, teatro degli scontri.



La tangenziale di Torino è stata bloccata per qualche ora anche in serata. In serata gli agenti hanno portato via gli irriducibili. 

Chiusura invariata per la Borsa

MILANO, 29 FEB - Chiusura invariata per Piazza Affari con il Ftse Mib che ha segnato un +0,04% a 16.351 punti.

Trovato morto l'alpinista disperso da domenica sul Gran Sasso

Massimiliano Giusti, l'alpinista morto
L'AQUILA - E' stato trovato morto l'alpinista aquilano di 37 anni, Massimiliano Giusti, disperso dalle 14 di domenica scorsa sul Gran Sasso. La scoperta del corpo da parte dei soccoritori è avvenuta nei pressi della "Valle dell'Inferno". Le ricerche erano riprese stamane alle 7 anche con unità cinofile provenienti dal nord Italia, assieme a tre elicotteri. Tra questi ce n'era uno della Guardia di Finanza sul quale era stata sistemata un'antenna ad hoc per la ricerca di persone in valanga.
Secondo quanto si è appreso, Giusti è morto dopo un volo di circa 300 metri in un punto giudicato critico dagli esperti, nella Valle dell'Inferno, a quota 2.300 metri. Sarebbe caduto in un crepaccio dalla località "Sassone" (2.600 metri) a causa della violenta e improvvisa bufera di neve (in mattinata il cielo sul massiccio era completamente sereno) che nel primo pomeriggio aveva ridotto quasi a zero la visibilità. La scoperta del corpo dell'alpinista è avvenuta a "vista", senza impiego dei sofisticati strumenti messi in campo dai soccorritori. Da Campo Imperatore si è alzato in volo un elicottero del Corpo forestale con a bordo un maresciallo del Soccorso alpino della Guardia di finanza per il recupero della salma.

Intanto è stata aperta d'ufficio un'inchiesta sulla morte dell'escursionista disperso dal domenica affidata al Procuratore Stefano Gallo. La Polizia giudiziaria dei Carabinieri ha già sentito a sommarie informazioni Paolo Scimia, l'altro escursionista salvato nella notte tra domenica e lunedì.  

Encomio solenne al carabiniere insultato dal No Tav in Val di Susa. Picchiata stamane una troupe di Corriere.it che aveva filmato e messo in rete ieri l’accaduto. Nel pomeriggio tensione sull'autostrada A32: le forze dell'ordine abbattono le barricate

Il manifestante No Tav provoca il carabiniere che non reagisce


TORINO - "Ho fatto solo il mio dovere". Con queste parole, nella telefonata ricevuta dal comandante generale dell'Arma, Leonardo Gallitelli, si è schermito il carabiniere che oggi ha avuto un encomio solenne per il suo "lodevole comportamento" di ieri in Val di Susa, dove è stato ripetutamente insultato da un manifestante. La scena, ripresa da una telecamera dotata di sonoro, ha fatto il giro del web ed è presumibilmente costata cara ai no tav dal punto di vista dell’immagine, sottolineandone l’inutile e perniciosa aggressività. 
Il carabiniere insultato e provocato
Il generale Gallitelli lha chiamato il carabiniere al telefono per complimentarsi personalmente "per la fermezza e la compostezza professionale dimostrate" e il militare ha molto apprezzato il gesto. "Sono orgoglioso di questa telefonata", ha detto. "Signor generale - ha aggiunto - ho fatto solo il mio dovere".  
I senatori del Pd Anna Finocchiaro, Luigi Zanda e Nicola Latorre hanno chiesto di potergli stringere la mano, "in segno di solidarieta' e di ringraziamento" mentre per il segretario del Pdl Angelino Alfano, "la speranza dell'Italia poggia sullo sguardo di quel carabiniere".
Intanto stamane una troupe del Corriere Tv, in Valsusa per documentare le tensioni tra attivisti No Tav e forze dell'ordine, è stata aggredita a Chianocco. La troupe di H24 per il Corriere Tv riprende in diretta la protesta in Valsusa. Una trentina di ragazzi a volto coperto hanno circondato i due operatori, li hanno fatti scendere dall'auto di servizio. I due sono stati minacciati, gli è stato intimato di consegnare le chiavi del mezzo dove avevano il materiale per fare le riprese che è stato danneggiato. I due sono gli autori del video delle ingiurie al carabiniereGli aggressori si sono fatti consegnare le telecamere, le attrezzature tecniche e i telefoni cellulari. Prima di allontanarsi, hanno tagliato le gomme dell'automobile. Uno degli operatori - riferisce Corriere.it - è stato colpito al viso ed è rimasto ferito al naso. "Per la loro incolumità, vista la situazione anche emotiva" i tre componenti della troupe H24 "sono stati invitati ad allontanarsi" e"con un altro mezzo a loro disposizione sono rientrati nell'albergo in cui alloggiano": lo afferma il Comitato di lotta popolare No Tav di Bussoleno ricostruendo l'episodio dell'aggressione alla troupe. Il Comitato No Tav di Bussoleno, sul sito Notav.info, riferisce che il mezzo della troupe "ora é ancora presso il prato in cui è stato trovato, integro e con l'attrezzatura a bordo" e che "una delegazione del Movimento sta chiarendo la situazione presso l'albergo con i tre cronisti". "Oggi - è la ricostruzione del Comitato - intorno alle 13.00, dal presidio alcuni No tav hanno udito in lontananza, nei prati adiacenti, a non più di 150 metri dai blocchi, due squilli di sirena. Subito è scattato l'allarme generale, proprio nell'ora esatta in cui" ieri "il presidio-blocco era stato attaccato". "Giunti sul posto - continua il Comitato - i No tav accorsi hanno trovato tre individui in un a dir poco ambiguo mezzo fornito di antenne direzionali, lampeggiante blu con tanto di sirena acustica, microfoni per le intercettazioni ambientali, caschi e maschere antigas. Alla domanda di chi fossero hanno detto di essere giornalisti dell'agenzia H24 e di non essere poliziotti e che l'ambigua attrezzatura era necessaria per la loro mobilità all'interno di scenari difficili". Il Comitato ha rivolto "a tutti" un "doppio invito: da un lato la chiarezza nel presentarsi a lavorare presso le situazioni di mobilitazione del movimento No tav. Presentarsi - spiega il Comitato - parlare con le persone, cercare di vivere una situazione difficile come quella della val di Susa è importante anche per migliorare la qualità dei servizi e delle notizie riportate. Dall'altro - continua - chiediamo di interrompere questa catena infame di false notizie che continuano a circolare sulla vicenda No tav". "In val di Susa - conclude il Comitato - ci spiace, non troverete né mostri, né tragedie, soltanto, e non è poco una comunità che lotta per la difesa della propria terra".
Ai No Tav - che lo sanno benissimo - va ricordato che le attrezzature degli operatori, descritte in modo ambiguo tipo 007, sono semplicemente mezzi di lavoro: le attenne direzionali servono per trasmettere i servizi e per collegarsi con le redazioni, i microfoni ambientali servono, ad esempio, a raccogliere le scemenze dette da uno di loro al carabiniere. Ai No Tav, che in questo comunicato fanno le verginelle, ricordiamo cosa andava dicendo il manifestante con la barba: "Ehi tu che pecorella sei? Hai un numero, un nome un cognome, sai che sei un illegale? Dovresti avere un numero di riconoscimento  io così non so chi sei e tu sai chi sono io. E' vero pecorelle? Sei forte ma sai anche sparare? Vorrei vederti sparare, mi piacerebbe. Comunque sei una bella pecorella. Sei carino, dai anche i bacini alla tua ragazza con quella mascherina? così non gli attacchi le malattie. Bravo bravo. Comunque, per quello che guadagni, non vale la pena stare qui. Vi siete divertiti? Quindi fra sei ore ci vediamo qua...il cantiere dovrebbe durare vent'anni e ci vai in pensione vestito così come uno stronzo. Noi ci divertiamo un sacco a guardare questi stronzi". Un vero gentiluomo, stile no tav. Rispecchiato dal comunicato di cui sopra. 
Anche una troupe di Mediaset ha subito delle intimidazioni. Prima ancora una reporter era stata minacciata con un cacciavite puntato alla gola.
 Alta tensione, blocchi, violenze senza fine in Valsusa continuano ad essere teatro delle proteste. Una settantina di manifestanti No Tav hanno bloccato la circolazione ferroviaria all'altezza di Bussoleno (To) liberandola qualche decina di minuti dopo. La circolazione è ripresa dopo che la polizia ferroviaria ha verificato l'assenza di oggetti pericolosi sui binari.
 Intanto, una colonna di mezzi blindati delle forze dell'ordine è giunta a poche centinaia di metri dal blocco dei No Tav a Chianocco, sull'autostrada A32 Torino-Bardonecchia. Una ruspa seguita da poliziotti in assetto antisommossa si è aperta la strada abbattendo la barricata su una delle rampe dove i manifestanti protestano. A centinaia i No-Tav indietreggiano, mentre altri restano sull'autostrada fronteggiati da centinaia i poliziotti. Sono stati sparati anche alcuni lacrimogeni.

“Arrestato a Il Cairo il terrorista al-Adel, big di al Qaeda”. Lo dice la polizia egiziana, ma non era vero. Forse ha preso l'uomo sbagliato


L'aeroporto internazionale de Il Cairo

IL CAIRO - Le autorità egiziane hanno arrestato oggi quello che pareva essere il terrorista Saif al-Adel, uno degli esponenti di spicco del gruppo terroristico di al-Qaeda. Lo aveva annunciato l'inviato della tv araba 'al-Jazeera'. Il terrorista sarebbe stato fermato all'aeroporto del Cairo e sulla sua testa l’FBI ha dal 1994 posto una taglia di 5 milioni di dollari.
In realtà funzionari della sicurezza egiziani hanno poi precisato che l’arrestato è un islamista egiziano estraneo a Al-Qaeda tornato in patria dal Pakistan con un volo Emirates.. "Era ricercato per il coinvolgimento nel gruppo Al-Jihad . Non è Seif al-Adel ", ha detto una fonte dell'apparato di sicurezza nazionale. La fonte ha detto l'uomo, Muhamed Ibrahim Makkawi, era partito per l'Afghanistan per unirsi alla guerra contro le truppe sovietiche nel 1980, e più tardi si era stabilito nel vicino Pakistan .
Ma le cose in realtà non sono poi così chiare. Proprio i funzionari della sicurezza egiziana avevano detto  stamattina alla agenzia di stampa statale egiziana Mena che l’uomo fernato era Saif al-Adel giunto con un volo in Egitto dal Pakistan via Dubai e mebro chiave della ristretta cerchia dei comandanti di al Qaeda. I funzionari avevano detto di aver ricevuto informazioni sui suoi piani per tornare in Egitto e consegnarsi alle autorità. Tutti i voli dall’Asia sono stati monitorati,perché ci si aspettava arrivasse sia da Afghanistan e Pakistan, e alla fine il suo nome è stato avvistato sulla lista dei passeggeri di un volo Emirates Airline.
L’agenzia di stampa statale Mena aveva scritto che  Saif al-Adel era stato consegnato al Pubblico Ministero per gli interrogatori. Il corrispondente della BBC Jon Leyne al Cairo dice che gli americani - e sembra anche le autorità egiziane - credano ora che Saif al-Adel sia il “nom de guerre” di un uomo che in realtà è Mohammed Ibrahim Makkawi.
Il vero Saif al-Adel
L'uomo che è stato arrestato ha riferito infatti che si chiamava Mohammed Ibrahim Makkawi ed ha fortemente negato di essere Saif al-Adel. In effetti Mohamed Ibrahim Makkawi risulta  nato nel 1954 mentre il Federal Bureau of Investigation (FBI) elenca Saif al-Adel come nato nel 1960 o 1963. Un funzionario della sicurezza ha detto Makkawi era ricercato in relazione ad un caso del 1994 soprannominato "rimpatriati dall'Afghanistan" in cui molti combattenti sono stati accusati di essere una minaccia per lo stato dopo aver combattuto l'esercito sovietico in Aghanistan nel 1980.
Makkawi ha detto ai giornalisti all'aeroporto che era tornato in Egitto “per vivere in pace, senza fare alcun accordo con le autorità egiziane e per confermare la mia innocenza da tutte le accuse rivolte contro di me".
Ha detto che era stato erroneamente identificato come Saif al-Adel perché questo nome era stato utilizzato da lui come alias, ma ha detto di aver reciso ogni legame con il gruppo nel 1989, poco dopo che l'organizzazione era stata istituita e diversi anni prima che dichiarasse la sua guerra contro l'Occidente e i nemici dell'Islam.
"Io non ho mai effettuato alcuna operazione ostile nei confronti di qualsiasi impianto o individuo", ha detto Makkawi, che è un ex ufficiale dell'esercito nelle forze speciali egiziane.
Se le autorità egiziane hanno preso, come pare, l'uomo sbagliato, sarà un grande imbarazzo, visto come i media statali hanno sbandierato quello che sembrava essere un grande successo per i servizi di sicurezza.

Domani stop di quattro ore dei trasporti


ROMA - Per domani Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato unitariamente lo stop di quattro ore dei trasporti "per la grave condizione del settore nel Paese, aggravata dalle decisioni del Governo". Lo sciopero interessa la circolazione dei treni dalle 14 alle 18 e le attività connesse di pulizia e ristorazione. Le ultime quattro ore della prestazione lavorativa si fermeranno invece gli addetti all'accompagnamento notte ferroviario.
 Secondo modalità locali si fermeranno bus, tram e metropolitane. A Roma dalle 8.30 alle 12.30, a Milano dalle 8.45 alle 12.45, a Torino dalle 17.45 alle 21.45, a Venezia dalle 10 alle 13, a Bologna dalle 10 alle 14, a Napoli dalle 9 alle 13, a Palermo dalle 9.30 alle 13.30. 
Nel trasporto marittimo navi e traghetti ritarderanno di 4 ore la partenza. Si fermeranno le ultime quattro ore della prestazione lavorativa i camionisti e tutti gli addetti delle autostrade, dell'Anas, dell'autonoleggio, del soccorso stradale, delle autoscuole, delle funivie. Stop nelle ultime due ore di lavoro degli addetti alle attivita' nei porti. 
"Dalla protesta - ricordano infine Filt, Fit e Uilt - sono esclusi, su indicazione della Autorità di Garanzia sugli scioperi, il trasporto aereo, la citta' di Firenze ed, in vista dello sciopero regionale generale il 13 marzo, Sardegna". Stop dei trasporti per 4 ore anche per Cisal e Fast-Confsal.

Estromessi dal tribunale gli esperti italiani: non potranno assistere alla perizia balistica sui colpi sparati dai fucili dei marò in Kerala. Il ministro Terzi: "Non abbiamo garanzie"

Come in molte altre città, questo manifesto è esposto nella sede della presidenza della Regione Lazio



KOCHI, 29 FEB - Il tribunale di Kollam ha respinto oggi una richiesta per la presenza di esperti italiani alla perizia balistica sulle armi recuperate sulla 'Enrica Lexie'. Secondo le tv indiane, i legali dei maro' italiani coinvolti nella morte di due pescatori indiani avevano presentato una petizione in tribunale chiedendo che i due esperti Paolo Fratini e Luca Flebus potessero presenziare ai test tecnici previsti nel laboratorio scientifico della polizia a Trivandrum. Per questo, fra l'altro, i due erano partiti di buon'ora da Kochi. In precedenza il tribunale aveva acconsentito che gli esperti italiani presenziassero al sequestro dei mitragliatori e dei fucili in dotazione al gruppo di maro' del San Marco a bordo della petroliera.

Gli esperti italiani potranno assistere alla perizia balistica sulle armi sequestrate sulla 'Enrica Lexie', per adesso solo per la parte che riguarda i test di fuoco. E' quanto avrebbe deciso oggi il tribunale di Kollam. A quanto ha indicato, e in attesa della pubblicazione della sentenza, per poter accedere agli esami approfonditi su queste stesse armi nel laboratorio scientifico della polizia dovrà essere presentata una specifica petizione.
"Se i nostri esperti non ci sono, non abbiamo garanzie. Queste continue novità sul piano procedurale e legale non sono assolutamente un segnale positivo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi commentando gli ultimi sviluppi sulla presenza di italiani alla perizia sulle armi dei marò.
"Abbiamo richiesto il pieno accesso dei nostri esperti affinché siano presenti in tutte le fasi della procedura della perizia balistica sulle armi dei marò italiani". Lo ha detto il segretario generale della Farnesina, Giampiero Massoli, a margine di una conferenza organizzata dall'ambasciata del Giappone e ministero degli Esteri a un anno dallo tsunami. "Vogliamo essere presenti - ha detto - a tutte le fasi dell'esame balistico, mentre c'é stata concessa la presenza solo ad una parte di tali procedure".

Settanta falsi incidenti stradali, truffe alle assicurazioni: 24 arresti a Napoli e Caserta. Coinvolti avvocati, personale medico e il cognato del capo storico dei Casalesi


ROMA - Organizzazione criminale specializzata in truffe alle assicurazioni smantellata dai carabinieri tra Caserta e Napoli: 24 arresti, coinvolti avvocati, personale medico e titolari di agenzie pratiche auto. Dall'alba, nelle province di Napoli e Caserta, i carabinieri del nucleo investigativo di Caserta, nel corso di un'attività d'indagine coordinata dalla Dda di Napoli, stanno dando esecuzione a numerosi provvedimenti cautelari: due misure cautelari in carcere, 22 agli arresti domiciliari, sei obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e una sospensione dall'esercizio della professione forense.

Gli indagati inventavano sinistri stradali con gravi lesioni personali, riscuotendo i relativi risarcimenti, grazie alla complicità di avvocati, personale medico e titolari di agenzie pratiche automobilistiche. I sinistri falsi accertati sono più di 70 e hanno comportato un illecito guadagno di circa un milione di euro. Nel gruppo criminale anche l'ex cognato di Francesco Bidognetti, capo storico del gruppo criminale dei Casalesi.

Decreto liberalizzazioni in Senato con 1700 emendamenti


ROMA - Sciolti gli ultimi nodi su taxi e farmacie, ed incassato ieri sera l'ok della Commissione Industria, il dl liberalizzazioni è arrivato oggi all'esame dell'aula del Senato con 1.700 emendamenti presentati da tutti i gruppi. E diventa sempre più probabile la possibilità che il governo ponga la fiducia. Le ultime limature intanto rafforzano le misure a tutela dei consumatori nei loro rapporti con le banche, per esempio con l'eliminazione delle clausole per l'apertura delle linee di credito. La questione della Tesoreria unica, che angustia Regioni e comuni, sarà invece risolta nel decreto fiscale.
Nel braccio di ferro tra il governo e il Pdl sulle farmacie, il primo ha sostanzialmente tenuto la linea sul tetto degli abitanti per ciascuna farmacia, facendolo salire dai 3.000 del decreto a 3.300; ma comunque ben al di sotto dei 5.000 stabiliti dall'attuale normativa e dei 4.000 chiesti dal Pdl. In più cade un vincolo per le parafarmacie: potranno vendere le medicine che l'Aifa toglierà dalla lista di quelle di fascia C anche nei piccoli comuni, e non più solo in quelli oltre i 12.500 abitanti.
Tutto ciò ha fatto esprimere "amarezza" a Federfarma. Il Pdl porta invece a casa le norme sui taxi: le licenze rimarranno in capo ai sindaci e non all'Autorità per i trasporti che potrà al massimo ricorrere al Tar se i comuni non seguiranno le proprie direttive. E anche sui professionisti il Pdl strappa varie modifiche: gli avvocati non dovranno più fare obbligatoriamente un preventivo scritto, e altre loro richieste sulle società di professionisti sono state recepite. Tutti motivi che spingono il capogruppo Maurizio Gasparri a parlare di decreto "migliorato".

Ecco l’atlante mondiale satellitare dei siti Unesco in pericolo



PARIGI - L'Unesco e l'Usgs (United States Geological Survey) hanno creato l'atlante mondiale dei siti in pericolo, nel quale si illustrano le visioni dall'alto di 31 dei 35 siti patrimonio dell'umanità che l'ente delle Nazioni Unite ritiene a rischio. Si passa dal sito archeologico di Djam, in Afghanistan, fino alla città vecchia di Gerusalemme e alla barriera corallina del Belize.

"From space to place: an image atlas of World Heritage Sites on the 'In danger list" è già consultabile sul sito dell'Unesco (http://unesdoc.unesco.org/images/0021/002143/214371e.pdf). L'atlante è stato realizzato grazie al telerilevamento, uno strumento molto importante per la gestione dei siti patrimonio mondiale dell'umanità. 
Grazie alle immagini satellitari, si possono ottenere preziose informazioni sull'evoluzione dei siti culturali o naturali, l'espansione degli insediamenti umani e attività agricole o ai danni arrecati dalle calamità naturali, conflitti armati o il cambiamento climatico.

Il comandante della nave cargo finita su un reef in Nuova Zelanda si dichiara colpevole delle accuse in tribunale


Il momento in cui la Rena si è spezzata in due sul reef

AUKLAND - Il comandante e l’ufficiale di rotta della nave cargo Rena che era finita su una barriera corallina al largo della Nuova Zelanda lo scorso ottobre si sono dichiarati colpevoli di una serie di accuse.
Le accuse sono "guida di una nave in un modo che ha causato pericolo o un rischio inutile" e tentativo di deviare il corso della giustizia. Alcune delle spese sono punibile con fino a sette anni di carcere.
Dalla Rena sono fuoriuscite grandi quantità di carburante in quello che è il peggiore disastro ambientale mai accaduto nella Nuova Zelanda 
. Il capitano si è dichiarato colpevole anche dell’accusa di "scarico di sostanze nocive da parte di navi o installazioni offshore". 
La Rena aveva colpito il ben segnalato Astrolabe Reef nella zona nord dell'isola turistica di Tauranga, il 5 ottobre dello scorso anno.
La nave si era spezzata in due a gennaio, quando la maggior parte della poppa era sprofondata. Operazioni di salvataggio sul relitto continuano.

Minaccia alla Terra di un asteroide: potrebbe colpirla il 5 febbraio del 2040



HOUSTON -Dallo spazio profondo viene una nuova minaccia per la Terra. Gli scienziati della Nasa, scrutando l'orizzonte con i loro potenti telescopi, hanno individuato un altro asteroide capace di colpire la Terra. Si chiama AG5 e, secondo i calcoli riportati dal Telegraph, ha almeno 625 possibilità di colpire il pianeta tra 30 anni, precisamente il 5 febbraio del 2040.

La minaccia, per quanto apparentemente remota nel tempo, non è da prendere sottogamba. Almeno secondo il parere dello specifico team delle Nazioni Unite che si occupa "degli oggetti astrali orbitanti vicino alla terra". Gli esperti del team infatti hanno già iniziato a studiare le possibili tecniche per deviare la corsa dell'asteroide.

Molto più piccolo dell'asteroide che si reputa abbia colpito la terra 65 milioni di anni fa portando all'estinzione dei dinosauri, AG5 è comunque grande abbastanza per radere al suolo un'intera città e uccidere milioni di persone.

No Tav: continuano i blocchi sull’autostrada, date alle fiamme tre auto dei manifestanti


TORINO - E' proseguita per tutta la notte, ma senza incidenti ai blocchi sull'autostrada A32 Torino-Bardonecchia e e sulla strada statale 25 del Moncenisio, a Chianocco (Torino), la protesta dei No Tav contro l'ampliamento del cantiere della ferrovia Torino-Lione. 
Nella notte, non lontano dai blocchi stradali, sono state incendiate tre automobili di attivisti No Tav, una catasta di legna e il telone di un Tir. Per i No Tav si tratta d i”atti contro il Movimento ad opera della stessa mano”.

Piazza Affari apre positiva


MILANO - Apertura positiva per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib ha avviato le contrattazioni in rialzo dello 0,44% a 16.406 punti mentre il Ftse All Share avanza 0,40% a 17.410 punti.
Il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi a 10 anni apre a 353,9 punti, in linea con la chiusura di ieri (355). Il tasso è al 5,36%.

Golfo di Guinea, nuovo “punto caldo” della pirateria: sequestrato un cargo di Curacao



ABUJA (Nigeria) - Un cargo battente bandiera di Curacao, nelle Antille Olandesi, stato abbordato da un commando formato a otto pirati in acque nigeriane nel Golfo di Guinea: lo hanno reso noto fonti dell'Imb, l'Ufficio Marittimo Internazionale, secondo cui sono stati presi in ostaggio il comandante e il responsabile della sala macchine. 
Un altro membro dell'equipaggio e' rimasto ferito nell'assalto, mentre un quarto risulta disperso. Secondo le autorita' della Nigeria, i predoni non si sono ancora posti in contato con loro per reclamare un riscatto. 
Gia' lo scorso settembre l'Imb avverti' che, dopo i mari intorno al Corno d'Africa, il Golfo di Guinea era diventato un nuovo 'punto caldo' continentale per il fenomeno la pirateria, favorita dalla fragilità dei governi regionali, che pure dal mese successivo hanno intrapreso pattugliamenti multinazionali al largo. 
Il numero degli attacchi, che nel 2010 furono soltanto sete, l'anno scorso era salito a piu' di venti.

Nomination repubblicana: Romney vince in Arizona (bene) e Michigan (sul filo)


Mitt Romney festeggia la vittoria in Michigan

DETROIT - Mitt Romney ha rimesso in carreggiata la sua corsa alla nomination repubblicana per la Casa Bianca vincendo le primarie in Arizona e Michigan. L'ex governatore del Massachusetts ha staccato nettamente il principale rivale Rick Santorum in Arizona, dove ha riportato un vantaggio di 21 punti con il 47% di voti, ma l'ha spuntata di misura nel suo Michigan, dove ha vinto con appena il 41% contro il 38% dell'ex senatore italo-americano. "Wow, che notte!", ha commentato un sollevato Romney davanti ai suoi fan.
Santorum, pero', non molla: "Un mese fa non sapevano chi eravamo, ora lo sanno", ha dichiarato. A questo punto la corsa potrebbe essere indirizzata dal Super Tuesday, il 6 marzo, quando si votera' in 11 Stati. Per Romney una sconfitta in Michigan sarebbe stata disastrosa: lo Stato del Midwest gli ha dato i natali ma soprattutto ha visto suo padre come amato governatore.  La corsa per decidere chi sarà lo sfidante di Barack Obama a novembre resta comunque apertissima, anche perché per Romney il numero di delegati necessario per ipotecare la Convention repubblicana e' molto lontano. 
L'ex speaker della Camera Newt Gingrich e il deputato del Texas Ron Paul hanno chiuso staccatissimi con percentuali tra il 20 e il 25% sia in Arizona che in Michigan.

La Costa Allegra, trainata da un peschereccio oceanico, arranca nell'Oceano Indiano percorso da forti correnti: arriverà a Mahé alle 5.30 di domani

I passegggeri sul ponte dell'Allegra alla deriva

MAHE'-  Slitta di diverse ore, a causa delle forti correnti, l'arrivo della Costa Allegra a Mahé: secondo le ultime stime della Guardia costiera italiana la nave dovrebbe entrare in porto non più stasera alle 22.30, come previsto in un primo momento, ma intorno alle 5.30 di domani, giovedì (ora italiana). La Costa Allegra è inerme. I motori non hanno propulsione e i generatori di energia elettrica non funzionano. Con le sue 30 mila tonnellate, si lascia trascinare da un peschereccio oceanico francese lungo 90 metri, il 'Trevignon', che l'ha agganciata intorno alle 23 di ieri. Domani pomeriggio sarebbe dovuta arrivare sull'isola più vicina, la Desroches. Ma poi, per "ragioni di sicurezza", è stato deciso che farà tappa direttamente a Mahé, capitale delle Seycelles, dove l'arrivo è previsto per giovedì mattina. L'armatore ha spiegato di aver voluto evitare lo sbarco sull'isola di Desroches - una delle mete preferite di William e Kate, ricordano i giornali britannici - sia perché non garantisce "le necessarie e adeguate condizioni di sicurezza per l'attracco e lo sbarco degli ospiti", sia perché i posti letto degli alberghi sull'isola "non sono sufficienti". E poi, per organizzare il ritorno dei passeggeri alle loro case sarebbe stato comunque necessario "un immediato trasferimento su traghetti da Desroches a Mahe".
Grazie all’arrivo di un piccolo generatore portato da una nave della marina militare presente in loco per assistenza, si sta cercando di fare il possibile per rendere più confortevole la situazione a bordo al fine di poter ripristinare a intermittenza qualche minima funzionalità a bordo. La velocità della nave, nonostante il clima caldo-umido, crea una leggera brezza che aiuta a rendere la situazione più sopportabile.
Nel frattempo, è anche arrivato a Mahè il  “Care Team” di Costa Crociere, un gruppo di 14 persone composte da dirigenti e manager qualificati oltre che tecnici specializzati con il compito di offrire l’assistenza necessaria sia alla nave che ai passeggeri e ai membri dell’equipaggio al loro arrivo a Mahè. 
I membri del “Care Team” si sono subito incontrati con le autorità locali e quelle preposte al coordinamento dei soccorsi per definire i dettagli operativi dell’arrivo dei passeggeri sull’isola al fine di garantire la necessaria accoglienza nelle strutture alberghiere locali e un’ efficiente organizzazione del rientro alla loro destinazione finale.
Otto membri del “Care Team” di Costa, grazie ad una nave della marina militare locale, saliranno a bordo di Costa Allegra domani mattina per assistere lo staff delle nave in accertamenti tecnici più approfonditi. Insieme al “Care Team” di Costa saranno presenti due ufficiali delle Seychelles per facilitare controlli e procedure di immigrazione.



IL PARERE DI SCHETTINO (!) "Sono cose che succedono". Sono le parole che Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia, ha detto riguardo al disastro della nave Costa Allegra. Lo riferisce il suo legale, Bruno Leporatti, che poi specifica come "Schettino non è in grado di fare commenti tecnici".


Inizia oggi a Kochi la perizia balistica sulle pallottole sparate ai pescatori del Kerala. Il sostegno ai due marò del Presidente della Repubblica


KOCHI - Inizierà oggi la perizia balistica sulle armi sequestrate ai militari italiani accusati in India di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati: i primi esiti sono attesi nel weekend. Domani l'udienza del ricorso italiano sulla questione di territorialità. 
 Il "cordialissimo saluto, appoggio e sostegno del presidente della Repubblica" è stato rappresentato dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, ai due militari italiani incontrati a Kochi  dove sono trattenuti in stato di fermo giudiziario. Lo si apprende in una nota del sito del Quirinale. L'auspicio del Capo dello Stato è quello di una rapida e adeguata soluzione nel rispetto della giurisdizione che regola gli accadimenti in acque internazionali.
Il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi è partito oggi da Kochi verso il Vietnam, al termine di una visita in India incentrata sulle relazioni bilaterali italo-indiane e sulla vicenda dei due marò implicati nella morte di due pescatori. Ieri in mattinata Terzi ha avuto un lungo colloquio con il collega Krishna, ribadendo la convinzione del governo italiano che il procedimento debba svolgersi sulla base del diritto internazionale.
“Vi è una forte pressione dell’opinione pubblica su entrambi i lati - ha dichiarato Krishna- Il Ministro Terzi ed io abbiamo deciso che c’è bisogno di pulire l'aria in modo che la gente in entrambi i paesi siano rassicurata della nostra volontà e impegno a rafforzare la nostra partnership ", "Siamo del parere - ha aggiunto - che le nostre relazioni sono mature e basata su fondamenta solide. Questo ci dà la capacità di affrontare le sfide insieme ", sottolineando al tempo stesso le enormi possibilità di espansione delle relazioni bilaterali. il Ministro degli Esteri italiano hadeplorato le morti ma ha ammesso che le differenze di opinione persisteva con l'India sulla questione. "Ho espresso le condoglianze d'Italia e il popolo italiano sulla sfortunata, tragica perdita di vite", ha detto Terzi che ha apprezzato la disponibilità dell'India di permettere agli osservatori italiani di presenziare nel processo giudiziario che è stato avviato in Kerala per indagare sulla catena di eventi che hanno portato all'uccisione dei due pescatori indiani. Non c’è stato, tuttavia, alcun passo avanti nei colloqui. "Ho spiegato francamente la posizione del nostro governo sull'aspetto giuridico. C'è divergenza di opinioni su questo e non è stato risolto," ha detto Terz. "Speriamo di approfondire la questione in un amichevole spirito di comprensione e di cooperazione", ha aggiunto. Fonti ufficiali, tuttavia, hanno chiarito che non vi è stato alcun cambiamento nella posizione dell'India e insistito sul fatto che i marò saranno perseguiti a normadella legge indiana. Terzi ha detto l'incidente è stato innescato dalla minaccia della pirateria diffusa ed ha esortato una maggiore cooperazione con l'India nella lotta contro la pirateria. . Doramma Gelastine, moglie di uno dei pescatori morti, ha chiesto un risarcimento di Rs.1 crore ( circa 200.000 dollari). In precedenza, il giudice aveva ordinato l'armatore di presentare una garanzia bancaria di Rs.25 lakhs per ciascuna delle famiglie dei due pescatori uccisi e Rs.10 lakh per i danni causati alla barca. 

martedì 28 febbraio 2012

Liberalizzazioni, accordo raggiunto sulle farmacie: una ogni 3300 abitanti. E si potrà comprare anche una sola pillola. Via libera alla separazione Eni-Snam

 ROMA- Accordo raggiunto sulle farmacie: se ne potrà aprire una ogni 3.300 abitanti, e non ci saranno quote riservate per i concorsi straordinari per le nuove aperture. Lo afferma la relatrice del decreto liberalizzazioni Simona Vicari (Pdl), confermando che così si arriverà ad aprire circa 5.000 nuove farmacie come era obiettivo del governo. Dal prossimo anno in farmacia si potrà comprare anche una sola pillola. Se sarà approvato l'emendamento depositato in commissione, infatti, l'Aifa entro il 31 dicembre deve rivedere "le modalità di confezionamento dei farmaci" per "identificare confezioni ottimali anche di tipo monodose in funzione delle patologie".
La sentraice Vicari ha anche riferito che saranno i comuni a poter decidere sulle licenze dei taxi e il parere dell'Authority sarà obbligatorio ma non sarà più scritto nero su bianco che debba essere "vincolante". Qualora il parere fosse disatteso potrà essere impugnato al Tar.
Via libera alla separazione di Eni da Snam, che dovrá diventare realtá entro 18 mesi dall'entrata in vigore del decreto legge liberalizzazioni (cioè entro settembre 2013). Lo prevede l'emendamento presentato dai relatori e approvato nella notte dalla commissione Industria del Senato. Il provvedimento stabilisce che al fine di introdurre la «piena terzietá dei servizi regolati di trasporto, di stoccaggio, di rigassificazione e distribuzione delle altre attivitá» della filiera, il presidente del Consiglio dei ministri entro il 31 maggio del 2012, dovrá emanare un decreto che disciplina i criteri di separazione.

I due marò al ministro Terzi: "Siamo italiani, ci comportiamo da italiani"


KOCHI - Siamo italiani, ci comportiamo da italiani". Così i due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, al ministro degli Esteri Giulio Terzi, durante l'incontro a Kochi, in India. Il capo della diplomazia italiana ha detto di essere stato "profondamente colpito dalla qualità di questi nostri uomini in armi" e ha aggiunto di aver telefonato al termine dei colloqui ai familiari dei due militari per informarli sulle loro condizioni.
"Questo - ha proseguito il ministro - è il messaggio più importante dato al paese che li sostiene". Il titolare della Farnesina ha portato ai marò il "cordialissimo saluto, appoggio e sostegno del presidente della Repubblica, del presidente del Consiglio e dei ministri Di Paola e Severino". "Questi nostri uomini lavorano per una finalità: la tutela del nostro Paese e della comunità internazionale". 
"Li ho trovati in ottimo spirito - ha detto - con grande coraggio e ottimismo sul fatto che questa situazione si risolva rapidamente".

Nave danese spara e blocca imbarcazione di pirati somali:ma muoiono due ostaggi


La motonave della Marina danese Absalon ancora
MOGADISCIO - La marina danese ha detto che due ostaggi sono stati uccisi nel confronto tra una nave da guerra danese e una nave pirata al largo delle coste della Somalia. L'Absalon stava pattugliando il Golfo di Aden sotto comando Nato. La nave danese ha sparato contro la nave pirata per costringerla a fermarsi, ha scritto la marina danese sul suo sito web. C'erano 17 pirati e 18 ostaggi a bordo della nave pirata. Due ostaggi sono stati trovati feriti e "non hanno potuto essere salvato".
Absalon  per diversi giorni aveva tenuto sotto controllo una nave madre dei pirati al largo della Somalia, dice la nota.
"Nella notte tra  domenica a lunedi, quando i pirati hanno cercato di lasciare la costa, Absalon è intervenuta e li ha fermati, prima che potessero costituire una minaccia per la navigazione in mare aperto", dice il comunicato.
La nave danese ha sparato e il suo equipaggio ha poi preso il controllo della nave pirata. Due degli ostaggi sono stati trovati gravemente feriti, e il medico della Absalon non è stato in grado di salvarli, dice  la nota.

Via i blocchi No Tav sull'autostrada A32: ma poi i manifestanti la ribloccano. Il ministro Passera: i lavori devono andare avanti

TORINO - Le forze dell'ordine hanno rimosso con blindati e idranti il blocco sull'autostrada 32 organizzato dai No tav, proprio mentre a Roma il ministro Passera ribadiva: i lavori vadano avanti. I circa 200 manifestanti che da ieri mattina hanno occupato l'autostrada che collega Torino a Bardonecchia, all'altezza di Chianocco, sono stati sgomberati. Ma nel tardo pomeriggio i manifestanti hanno di nuovo bloccato l'autostrada.

Intanto il leader Luca Abbà, caduto folgorato da un traliccio dell'alta tensione ieri in Val di Susa, è ancora sedato al Cto di Torino. Le sue condizioni sono gravi. La notte scorsa alcuni militanti hanno fatto una veglia di preghiera per lui davanti all'ospedale. Abbà, 37 anni, si è arrampicato su un traliccio mentre erano in corso le operazioni di ampliamento del cantiere della Torino-Lione ed è precipitato sulle rocce da 15 metri.

Quello di Abbà è un fatto "molto grave e triste perché tocca una giovane persona", ha detto il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri secondo la quale ci vuole "riflessione e molto dialogo, ma bisogna anche tenere conto delle scelte fatte con assoluta coscienza e attenzione". Una posizione condivisa dal collega di governo, il ministro per lo Sviluppo economico e per le Infrastrutture Corrado Passera, secondo il quale "il lavoro è in corso e deve continuare nel modo migliore come previsto".

Camionista sbranato da dieci cani randagi nel Livornese


LIVORNO - Un camionista di 50 anni, Vito Guastalla, e' morto sbranato da un branco di cani randagi. Il suo corpo e' stato trovato nel piazzale di una ditta di autotrasporti a Collesalvetti. Sul posto gli investigatori dei carabinieri di Livorno, il medico legale e il pm di turno Gianfranco Petralia. In base alle prime ricostruzioni, la vittima stava agganciando un rimorchio quando e' stato aggredito da una decina di cani randagi. A trovarlo e' stata la donna delle pulizie dell'azienda. Sul posto e' arrivata anche l'ambulanza, ma inutilmente.
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Costa Allegra trainata fino a Mahé, "per ragioni di sicurezza". Arriverà giovedì

Il peschereccio d'altura Trevignon che sta trainando la Costa Allegra
MAHE' - "Per ragioni di sicurezza" Costa Allegra non sbarcherà i passeggeri sull'isola di Desroches, ma la nave sarà trainata fino a Mahé, alle Seychelles, dove dovrebbe arrivare giovedì. Lo ha reso noto Costa Crociere, precisando che la decisione è stata presa "per garantire la massima sicurezza agli ospiti".
Sulla Costa Allegra "gli ospiti sono costantemente assistiti e informati dal comandante e dai membri dello staff - fa sapere la Costa Crociere - e a bordo è stata servita una colazione fredda. A trainare la nave è il peschereccio d'altura francese Trevignon. Al comando di Costa Allegra il comandante Nicolò Alba, in costante contatto con l'unità di crisi allestita in Italia e con le autorità portuali della zona. "Per alleviare il disagio degli ospèiti - afferma Costa Crociere in un comunicato per le difficili condizioni a bordo, continui collegamenti via elicottero con la nave garantiranno il rifornimento di cibo, generi di conforto, torce elettriche. Costa Crociere si sta impegnando con tutte le Autorita' preposte al coordinamento dell’emergenza, per garantire la miglior assistenza possibile a tutti gli ospiti, rendere il loro disagio il più breve possibile, e far raggiungere la loro prossima destinazione".
Non c'é pace per Mark Thomas, il padre di due ballerini che lavorano sulle navi da crociera. Il figlio più giovane, James 19 anni, è infatti scampato al disastro della Concordia, mentre Rebecca, 23, si trova a bordo della Costa Allegra. Lo scrive il Daily Mail. "Non potevamo crederci, è incredibile che sia accaduto ancora - ha detto l'uomo -. Almeno James si trovava vicino alla riva, mentre sono preoccupato perché Rebecca è nel mezzo dell'Oceano e non sappiamo esattamente cosa stia accadendo". I due giovani lavorano per la Costa come ballerini: James si é guadagnato una fama da 'eroe' per aver aiutato i naufraghi del Concordia a salire su una scialuppa di salvataggio.

Borsa, chiusura in lieve rialzo

MILANO- Chiusura in lieve rialzo per Piazza Affari con il Ftse Mib che e' cresciuto dello 0,23% a 16.345 punti

Portato in salvo in Libano il giornalista inglese da Homs: la giornalista francese è ancora bloccata in Siria



Edith Bouvier e, sopra, Paul Conroy, i giornalisti feriti
DAMASCO - Il giornalista occidentale ferito in un bombardamento dell'esercito siriano nel centro stampa della città assediata di Homsè stati portati clandestinamene fuori dal paese ed è ora al sicuro in Libano. Per tutta la giornata si era detto che era stata salvata anche la giornalista francese anch'essa gramente ferita: ma il suo giornale ha smentito la notizia
I due sono il fotografo Paul Conroy del londinese Sunday Times e Edith Bouvier,  giornalista freelance che lavora per il quotidiano francese Le Figaro.
«Conroy è ora sano e salvo in Libano. Bouvier è anche lei al sicuro nel paese confinante”, hanno detto fonti dell'opposizione siriana.
Marie Colvin, corrispondente di guerra veterano del Sunday Times e il fotografo francese Remi Ochlik sono stati uccisi nello stesso bombardamento di Homs 

Cauto rialzo per Piazza Affari, Cala lo spread


MILANO - Piazza Affari apre in cauto rialzo dopo l'avvio di settimana negativo, performando lievemente meglio degli altri mercati europei. Nelle battute iniziali l'indice FTSE Mib sale dello 0,22%, l'Allshare dello 0,29%. 
La buona notizia dell'approvazione da parte della Bundestag del pacchetto di salvataggio da 130 miliardi per la Grecia viene offuscata dalla decisione di S&P di declassare il paese a 'selective default' e dagli interrogativi che ancora permangono sul suo futuro.
 Lo spread decennale dei Btp italiani è in lieve calo a 355,2 punti base. 

La Costa Allegra alla deriva nell'Oceano Indiano agganciata e rimorchiata da un peschereccio d'altura verso l'isola Desroches delle Seychelles

L'isola di Desroches

La Allegra fotografata da un aereo di soccorso mentre è alla deriva
ROMA - La Costa Allegra, rimasta ieri alla deriva al largo delle Seychelles, viene rimorchiata in queste ore dal peschereccio francese 'Trevignon', che la porterà fino all'isola più vicina: la Desroches, una delle piu' remote isole delle Seychelles nell'arcipelago delle Amirante, situata circa 230 chilometri a sud-est di Mahe', l'isola-capitale
Una spiaggia di Desroches


La Desroches è di 6,2 km di lunghezza e ha una superficie di 3,24 km ². Lungo la sua circonferenza di 15 km ci sono spiaggie di sabbia fine,.un piccolo hotel di lusso con 20 camere a sud (Desroches Island Resort ), costruito nel 1988 e di una pista asfaltata  di1372 m di lunghezza nella parte meridionale. 
I passeggeri del transatlantico che è  senza propulsione, hanno passato la notte al buio. 
Un elicottero partito stamattina da Mahé sta arrivando sul luogo dove si trova Costa Allegra per portare cibo e strumenti di comunicazione (telefoni satellitari e radio VHS) alla nave. Il tempo è buono. Gli ospiti sono stati invitati a preparare i loro bagagli in giornata per essere pronti quando sarà il momento di sbarcare


E' previsto per domani alle 15, ora italiana (le 12 locali), l'arrivo della Costa Allegra all'isola di Desroches. E' quanto si apprende dal Comando generale delle Capitanerie di Porto secondo cui la nave da crociera, a rimorchio del peschereccio oceanico francese, sta procedendo molto lentamente, ad una velocità media di due nodi. Una volta arrivati a Desroches, che dista circa 120 miglia da dove la nave è stata presa in consegna dal rimorchiatore, "verrà deciso il da farsi", sottolineano alla Guardia costiera. Questa mattina è stata servita agli ospiti una colazione fredda.
Sono in navigazione verso Costa Allegra un'altra nave delle stesse dimensioni del peschereccio, 2 navi mercantili e 2 rimorchiatori, questi ultimi previsti arrivare domani pomeriggio

Il ministro degli esteri Terzi oggi a Kochi per incontrare i due marò. “Intendo trattare a fondo con le autorità indiane questa vicenda”


Il ministro degli esteri Giulio Terzi

NEW DELHI - Il ministro degli Esteri Giulio Terzi incontrerà oggi pomeriggio nella guest house di Kochi, nel Kerala, i due militari italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati. 
Lo ha dichiarato ai giornalisti lo stesso responsabile della Farnesina al suo arrivo stamattina a New Delhi.
"Il mio proposito fondamentale è quello di vedere i nostri due militari a Kochi: partirò subito dopo gli incontri con i ministri qui a Delhi e sono assolutamente intenzionato a trattare a fondo questa vicenda con le autorità indiane", ha detto Terzi, in India per seguire da vicino il caso dei due marò.
"Porterò ai due militari italiani il saluto e la rassicurazione del capo dello Stato Giorgio Napolitano e del premier Mario Monti", ha detto Giulio Terzi. "Intendo tranquillizzare le famiglie dei due marò e far capire loro quanto il popolo italiano stia seguendo con apprensione la conclusione di questa vicenda", ha aggiunto il ministro, auspicando che la soluzione sia rapida, ma senza "farci illusioni sulle che difficoltà ci sono".
"Il senso della mia presenza qui è proseguire il lavoro cominciato dal sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura e di tutto il personale dei ministeri" coinvolto nella vicenda dei due marò.
"Un invito ricevuto da tempo - ha proseguito Terzi - quello del ministro degli Esteri Krishna. La visita è mirata a rafforzare il partenariato strategico con l'India sul piano della cooperazione, della consultazione politica, ma anche sul piano di un rapporto economico che si sta sviluppando tantissimo. Basti ricordare che il numero dei visti d'affari e per i visitatori di lavoro è raddoppiato da quando éarrivato l'ambasciatore San Felice". 
Terzi, che qui a Delhi è accompagnato da una folta delegazione di imprenditori italiani, tra cui Fincantieri e Tdoini costruzioni, incontrerà anche il ministro dell'Industria e del Commercio Anand Sharma.
"La giurisdizione della vicenda dei due marò è italiana: Il fatto è avvenuto in acque internazionali", ha detto Terzi. "Il governo indiano invece - ha spiegato  - ritiene che prevalga la giurisdizione di questo Paese. Spero che nella prosecuzione delle indagini si confermerà lo spirito collaborativo e positivo che è emerso sinora, con nostri esperti ros ammessi alla prova balistica che si doveva concludere oggi ma che è slittata".
Terzi è arrivato a New Delhi nell'ambito di una missione che era già programmata dalla Farnesina, ma che ora avrà come punto centrale in agenda la vicenda che ha coinvolto i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone detenuti in Kerala.
L'Alta Corte del Kerala ha deciso di permettere una mediazione tra l'armatore della petroliera Enrica Lexie e i familiari delle vittime dei pescatori uccisi che chiedono un indennizzo equivalente a 30 milioni di rupie (450 mila ero circa). Lo ha detto all'ANSA l'avvocato Yash Thoman Mannully, che rappresenta due sorelle del pescatore Ajesh Pink. "Intendiamo chiedere al giudice che sia versata come cauzione l'intera somma richiesta come risarcimento" ha detto. Ha poi precisato che, nell'eventualità del raggiungimento di un compromesso, la nave non può comunque ripartire in quanto deve essere a disposizione degli investigatori per il proseguimento delle indagini. Ieri l'Alta Corte aveva disposto il blocco della Lexie fino alle 17 ora italiana di oggi (ore 12.30).

Mandiamo un messaggio a Aung San Suu Kyi


Auug San Suu Kyi

ROMA - La campagna Send a Message si ispira alla celebre frase di Aung San Suu Kyi “Use your freedom to promote ours” ed è promossa da Good Films, in occasione dell’uscita del  film The Lady di Luc Besson  in Italia, patrocinato da Amnesty International Sezione Italiana, e delle elezioni suppletive del prossimo 1 aprile in Myanmar. Il messaggio si può mandare  direttamente sull'applicazione Facebook, che si trtova a questo link http://www.facebook.com/#!/pages/Good-Films/167590070019949?sk=app_308435385871531

Un'iniziativa ideata per sensibilizzare l'opinione pubblica italiana a sostengo di Aung San Suu Kyi, leader del movimento democratico in Myanmar, Nobel per la pace nel 1991, che da oltre 20 anni combatte nel suo paese contro un regime militare che limita ogni tipo di libertà, di parola e di azione.

Sempre più spesso, il cinema riesce a raccontare con efficacia e passione vicende legate ai diritti umani, alla loro violazione e all’impegno di chi si batte per il loro rispetto. The Lady di Luc Besson è un omaggio alla figura più importante della storia contemporanea della Birmania.

L’intento di questa campagna è quello di far conoscere meglio la persona e il ruolo pubblico di Aung San Suu Kyi, e unire la nostra voce alla sua  in difesa dei diritti umani, i conflitti etnici e la povertà in Myanmar.

Aung San Suu Kyi si oppone al regime militare vigente in Myanmar (già Birmania) in maniera non-violenta dal 1988, anno in cui fonda la Lega Nazionale per la Democrazia. Il suo impegno civile nel portare avanti l'ideale democratico l'hanno obbligata agli arresti domiciliari nell'arco di un ventennio. Gli anni della detenzione sono stati durissimi; sacrificando la propria esistenza e gli affetti familiari, assiste lontana e impotente alla morte del marito nel 1999.

Nel 2010 Aung San Suu Kyi viene liberata. Nonostante in Myanmar sia ancora vigente un regime militare, le è stato concesso di candidarsi, come leader del suo partito, alle elezioni suppletive del 1 aprile 2012.

La Sezione Italiana di Amnesty International è lieta di conferire il patrocinio a “The Lady” e di sostenere l’azione di solidarietà “Send a message” perché, nelle parole del portavoce Riccardo Noury, “sempre più spesso, il cinema riesce a raccontare con efficacia e passione vicende legate ai diritti umani, alla loro violazione e all’impegno di chi si batte per il loro rispetto. The Lady è un omaggio alla figura più importante della storia contemporanea della Birmania

 “Siamo certi che, grazie ai comuni sforzi per promuovere questo film, il pubblico italiano riuscirà ancora di più ad apprezzare la persona e il ruolo pubblico di Aung San Suu Kyi e a mobilitarsi sulle violazioni dei diritti umani che in Birmania sono tutt’altro che cessate. L’azione di solidarietà ‘Send a message’ rappresenta un’originale modalità di coinvolgimento del pubblico per essere vicini ad Aung San Suu Kyi e al popolo birmano in questo importante momento storico”.




Per maggiori informazioni: info@goodfilms.com

Rifiutato l’ingresso nel porto argentino di Hushuaia a due navi britanniche. La colpa: essere state alle Falkland


La Star Princess in navigazione nei pressi di Ushuaia

USUHAIA (Argentina) -Le autorità in Argentina della provincia di Tierra del Fuego provincia hanno negato l'ingresso a due navi da crociera, che cercavano di attraccare nel porto meridionale di Ushuaia, in connessione alla controversia politica sulle Isole Falkland.
E’ stata applicata una legge provinciale di blocco delle navi che viaggiano sotto le bandiere colonia britannica dall’attracco . Entrambe le navi sono registrate in Bermuda, un territorio britannico.
Una delle navi - la Star Princess - era partita da Rio de Janeiro, in Brasile, il 18 febbraio per una crociera di 14 notti in Sud America.
"Perché la nave aveva in precedenza attraccato a Stanley è stato negato l'ingresso a Ushuaia", ha detto Julie Benson, portavoce di Carnival Corp. Si riferiva al porto della città nelle Isole Falkland, che sono indicati in Argentina come Las Malvinas.
"Siamo estremamente delusi di questa alterazione l'itinerario della crociera, e stiamo rimborsando il costo delle escursioni a terra acquistati dai nostri passeggeri", ha detto in una e-mail. La nave sta continuando fino al porto successivo, Punta Arenas in Cile.
Il  transatlantico di lusso lungo 950 metri, che ha una capacità di 2.600 passeggeri, aveva attraccato a Ushuaia più volte negli ultimi anni.
La nave da crociera Adonia della P & O, che sta facendo un tour sudamericanoda Southampton, in Inghilterra, con un contingente quasi interamente britannico di passeggeri, ha ottenuto un'accoglienza simile. Alla nave "è stato questa mattina ha rifiutato il permesso per l’attracco previsto nel porto argentino di Ushuaia dal sindaco locale, sulla base del fatto di aver visitato le Isole Falklands due giorni prima", ha detto Robin Oakley, che era a bordo di Adone come un docente. P & O Cruises e Princess Cruises sono entrambi marche da crociera della Carnival Corporation.
La legge citata è stata approvata lo scorso agosto e si riferisce alle navi che svolgono "attività attinenti alla ricerca e lo sfruttamento delle risorse naturali, o alle navi militari, entro l'ambito del bacino delle isole Malvinas sulla piattaforma continentale argentina," ha riferito Telam .
Alejandro Berola, capo dell’autorità portuale della provincia, ha detto che la decisione di allontanare le navi è stata fatta seguendo le istruzioni dalla governatore Fabiana Rios.

Il mese scorso alla Star Pincess era stato negato l'ingresso nel porto di Stanley perché 74 passeggeri e membri dell'equipaggio su un totale di 3652 si erano ammalato dopo che la nave aveva sostanto a Ushuaia. Le autorità delle Falklands  avevano espressamente citato le malattie come motivo del rifiuto.

Sempre molto grave il leader No Tav precipitato dal traliccio in Val di Susa


Luca Abbà in cima al traliccio

TORINO - Momenti di tensione la scorsa notte in Val di Susa al momento del cambio di turno delle forze dell'ordine che presidiano la zona. Utilizzando lacrimogeni e idranti, le forze dell'ordine hanno rimosso il blocco che i manifestanti No Tav avevano realizzato ieri sera tardi sull'autostrada A32 Torino-Bardonecchia all' altezza della barriera di Salbertrand. Non vi sono stati feriti. Ora l'autostrada è percorribile ed è presidiata dalle forze dell'ordine, mentre permangono alcuni blocchi sulle statali 24 e 25, nella parte basse della Val di Susa. E' tuttora in corso anche il presidio del movimento No Tav davanti all'ospedale Cto di Torino, dove è ricoverato l' attivista del movimento Luca Abbà, rimasto ustionato e ferito ieri dopo essere stato colpito da una scarica elettrica che lo ha fatto cadere da un traliccio dell'alta tensione. Ieri sera tardi e fino a notte fonda vi è stata una veglia di preghiera in attesa del secondo bollettino medico della Direzione sanitaria del Cto, atteso per stamani alle ore 12. Restano ancora molto gravi, anche se stazionarie, le sue condizioni. Per i medici dell'ospedale Cto di Torino, dove è ricoverato nel reparto di rianimazione, sedato e intubato, la prognosi resta riservata.