ROMA - La Procura di Roma ha cambiato il capo d'imputazione per i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, arrestati in India perché accusati di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati mentre erano in servizio su una petroliera. L'ipotesi di reato non è più tentativo di abbordaggio (pirateria navale), ma omicidio volontario. Si tratterebbe di un atto dovuto dopo l'informativa inviata nelle ultime ore dalla Farnesina alla magistratura.
I due fucilieri del battaglione San Marco erano in servizio sulla petroliera italiana Enrica Lexie e sono stati arrestati in India perché accusati di aver ucciso i due pescatori scambiandoli per pirati. Loro hanno sempre negato affermando di aver esploso dei colpi di avvertimento in aria. I due militari restano in India a disposizioni delle autorità giudiziarie.
Il gruppo investigativo di poliziotti sono saliti a bordo della petroliera Enrica Lexie, ancorata nel porto di Kochi, nel sud dell'India.
I due esperti balistici, i maggiori del Cis Paolo Fratini e Luca Flebus, sono arrivati all'imbarco di Ernakulam (sobborgo sulla terraferma di Kochi) insieme al console italiano di Mumbai, Gianpaolo Cutillo, e a rappresentanti della Difesa. La squadra di investigatori indiani é comandata dall'ufficiale di polizia Ajit Kumar. Si sono imbarcati su una vedetta della polizia che ha fatto rotta sulla petroliera attraccata a un terminal petrolifero nella rada del porto di Kochi. La scena è stata seguita da decine di giornalisti e televisioni locali. Si prevede che la perlustrazione a bordo e il sequestro delle armi dei marò, che deve avvenire sotto la supervisione dei due ufficiali dell'Arma, possa durare diverse ore..
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