lunedì 2 giugno 2014

I due marò dall’India: abbiamo obbedito agli ordini e siamo ancora qui

I due marò durante il collegamento con la webcam da New Delhi
ROMA. - "Abbiamo obbedito agli ordini, e mantenuto la parola che ci ero stato chiesto di mantenere". E' vibrante e alta la voce di Salvatore Girone, nel corso della videoconferenza con l'India e le commissioni congiunte Esteri e Difesa di Senato e Camera.
Il maro' trattenuto in India manifesta la "grande emozione" per aver "sentito il passo marciante" dei militari alla parata ai Fori Imperiali e confessa che "certo non e' bello non essere tra di loro". "Sono passati più di due anni e - sottolinea con passione - siamo ancora costretti a essere lontani, e presenti solo con una webcam". Una distanza affrontata "con dignità e serietà'", rimarca.
"Abbiamo obbedito agli ordini e ancora siamo qui - prosegue il militare della San Marco - abbiamo mantenuto una parola che ci era stata chiesto di mantenere e con dignità e onore per le nazioni e i soldati e popoli del mondo la manteniamo". Girone chiede che "sia riconosciuta la nostra innocenza" e che Italia e India "dialoghino per la pace e non per le rotture", e che "il muro contro muro porta solo distruzione". 
Il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre ha invece lanciato un appello al dialogo tra Roma e New Delhi per risolvere il caso. "Auspico che due grandi nazioni, Italia e India, possano avere finalmente il modo di parlarsi ed esprimere la loro democrazia, che ognuno venga coinvolto e ci sia dialogo, e che sia tutti insieme, nessuno indietro".

Massimiliano Latorre ha un tono di voce meno stentoreo di quello di Salvatore Girone, ma le sue parole non sono meno sferzanti quando riprende la parola a conclusione del collegamento video con Dehli   Premette, il fuciliere di Marina, che "da militare con 30 anni di esperienza, so quale sia la mia sfera competenza e il recinto dal quale non voglio e non posso uscire". Sottolinea, il capo di prima classe della San Marco, che "le stellette sono ben salde sulle nostre spalline" ma ciononostante avanza "un suggerimento: quello del dialogo. Uscendo dalle mie competenze dico che due democrazie si devovo incontrare".  

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