venerdì 20 giugno 2014

La madre di Bossetti: mai stata con Guerinoni. E mio figlio è innocente

Bosseti al momento dell'arresto
BERGAMO - Anche se il figlio confessasse l'omicidio di Yara Gambirasio non gli crederebbe ''perché non è vero''. Ester Arzuffi, madre di Massimo Giuseppe Bossetti, rompe il silenzio in un'intervista al Corriere della Sera in cui afferma di non aver mai avuto una relazione extraconiugale con Giuseppe Guerinoni - da cui sarebbe nato l'uomo accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio - e che la scienza ha sbagliato: ''Ne sono la prova''.
    ''Per gli investigatori è così'', ovvero che Massimo non è figlio di suo marito ma di Giuseppe Guerinoni, ed è Ignoto 1, il presunto killer di Yara, ''per me no - spiega Ester -, al cento per cento. Non sono mai stata con Guerinoni''. ''A meno che il mio cervello non abbia resettato tutto, questa è la verità''.
    ''Sì, vivevo a Ponte Selva come lui (Guerinoni, ndr)'', ''ma era solo una conoscenza''. ''Mio marito voleva cambiare lavoro, quindi ci siamo messi in macchina e siamo andati alla ricerca di un altro posto. L'abbiamo trovato alla Filco di Brembate Sopra''. ''Ci siamo trasferiti nel 1969, sarà stato marzo o aprile, e loro (i gemelli, ndr) sono nati a ottobre del 1970, per altro con un mese di anticipo. Mi dice come possono essere figli di Guerinoni?''.

    In famiglia si parlava del caso di Yara, ''perché abitava a Brembate Sopra'' e da suo figlio Massimo dice di non aver mai ''captato nulla''. ''Con il carattere che ho, se lo avessi visto lì fisso a guardare i servizi sulla bambina e avessi dubitato di lui, gli avrei detto: 'Vai dai carabinieri'. Lo avrei trascinato''. La nuora, che non le crede, ''mi ha ferito'', dice Ester. ''I genitori di Yara sono andati dal parroco e gli hanno detto che sono vicini alla nostra famiglia - aggiunge -. Sono brave persone. Prima o poi andrò a trovarli e un abbraccio glielo devo dare''. 
Il giudice per le indagini preliminari di Bergamo ha deciso ieri che Massimo Bossetti, il presunto omicida di Yara Gambirasio, deve rimanere in carcere. Il gip, tuttavia, non ha convalidato il fermo "poiché dagli atti non si evince alcun elemento concreto e specifico dal quale desumere il pericolo di fuga". Bossetti non può però tornare in libertà per "pericolo di reiterazione" e per la "gravità intrinseca del fatto, connotato da efferata violenza".

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