giovedì 26 giugno 2014

Renzi gioca la carta M5S, Ncd e Forza Italia in allarme

ROMA - Matteo Renzi mischia ancora le carte e gioca un jolly a sorpresa sul tavolo delle riforme: chiama in partita il M5S, rimasto finora escluso dal dibattito, anche se nella serata di ieri rassicura sulla tenuta degli accordi già fatti. L'Italicum, precisano fonti vicine al premier, resta la via mastra della legge elettorale. Il premier incontra i cinquestelle alla Camera, in diretta streaming, accettando il confronto richiesto. Il capo del Governo ascolta i pentastellati, evidentemente animati da una nuova intraprendenza parlamentare, e si dice addirittura pronto a valutare l'inserimento delle preferenze nell'Italicum ma soltanto qualora la nuova legge garantisse pienamente la governabilità. Poi, è la mossa inaspettata, prova a coinvolgerli nella discussione sulla legge di riforma costituzionale al Senato. Tanto basta per allarmare Forza Italia e, soprattutto, gli alleati di maggioranza che temono di rimanere stretti da una possibile tenaglia Pd-Grillo. Ncd reagisce presentando un nuovo emendamento a Palazzo Madama che rilancia l'elezione diretta dei senatori (norma che, invece, Renzi non vuole assolutamente).
Ed anche Fi si mostra nervosa: "L'accordo resta sull'Italicum - sottolinea il capogruppo al Senato Paolo Romani in una nota ispirata da Silvio Berlusconi dopo un vertice a Palazzo Grazioli - e siamo pronti ad approvarlo nei tempi previsti". Dall'esecutivo, però, trapela una rassicurazione: l'asse preferenziale resta quello attuale. Chissà se basta agli alleati che lo leggono come l'inizio della politica dei due forni: mettere in concorrenza i contendenti per scegliere, a seconda delle evenienze, l'interlocutore migliore. Lo scenario soddisfa anche il M5S che ottiene l'obiettivo, mediatico più che politico, che si era preposto prima del vertice: "scongelarsi" agli occhi degli elettori e dimostrare di essere una forza politica propositiva e non solo di rottura. Sarà per questo che, al termine dell'incontro durato circa un'ora, il primo al quale Grillo non partecipa, tutti appaiono soddisfatti. Renzi può appuntarsi un'ulteriore medaglia come 'premier costituente'; i cinquestelle incassano un nuovo incontro tra una settimana.

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