mercoledì 10 dicembre 2014

TORTURE CIA, i jihadisti minacciano ritorsioni. “Sono più umane le decapitazioni”

WASHINGTON - Il rapporto del Senato Usa sulle torture della Cia scatena la reazione dei jihadisti, che su Twitter promettono ritorsioni. "Fratelli e sorelle, vendicatevi del serpente americano", si legge in uno dei tweet. Lo rivela Site, il sito di intelligence che monitora l'attività online degli estremisti islamici. In altri tweet, riferisce Site, molti jihadisti usano la notizia delle torture per scopi di reclutamento alla guerra jihadista o per incitare agli attacchi. Mentre altri paragonano i metodi della Cia alle brutalità dell'Isis. "Essere decapitati è 100 volte più umano, più dignitoso di quello che queste sporche canaglie hanno fatto ai musulmani". E ancora: "ricordatevi, il 100% delle vittime di torture sono stati i musulmani fin dall'inizio del programma. E' una guerra contro l'islam, contro i musulmani".
Queen e Eminem a volume assordante per far impazzire detenuti
Queen, Metallica, Eminem e persino Britney Spears: tra le 'tecniche di interrogatorio avanzate' della Cia c'era anche l'uso della musica sparata a tutto volume. A rivelarlo è il rapporto della Commissione Intelligence del Senato Usa, secondo cui i detenuti venivano costretti ad ascoltare brani di ogni genere a volume molto elevato, poiché per gli esperti il rumore assordante permetteva di disorientarli creando in loro un "senso di disperazione". Il rapporto non menziona canzoni specifiche, mentre Andy Worthington nel suo libro 'The Guantanamo Files' spiega che uno dei brani piu' gettonati per fare impazzire i prigionieri era per esempio 'Hit me baby one more time' di Britney Spears. La pratica era già emersa alcuni anni fa, tanto da spingere una coalizione di star - tra cui i cantanti dei REM, dei Pearl Jam e tanti altri - a chiedere che fosse resa pubblica la playlist dei brani usati come forma di tortura. 
Merkel,io sconvolta come tanti americani
 "Sono sconvolta esattamente come tanti americani e tante americane". Lo ha detto Angela Merkel, rispondendo sui metodi di tortura della Cia.

Gentiloni, nessuna allerta in Italia
 Nessuna allerta particolare in Italia dopo la diffusione del rapporto del Senato Usa sulle torture della Cia. Lo assicura il ministro degli esteri Paolo Gentiloni. "L'amministrazione statunitense - ha spiegato nel corso di un punto stampa a New York - ha dato disposizione di rafforzare i sistemi di sicurezza e ha contattato anche alcuni Paesi immaginando che li' ci fosse un rischio maggiore. Non mi risulta che l'Italia sia uno dei Paesi contattati".

Nessun commento: