venerdì 6 giugno 2014

I giornalisti Rai non sciopereranno l’11 giugno. Chiude Rai World


ROMA - La notizia era nell'aria soprattutto dopo le defezioni dei giorni scorsi. Perché se in un primo momento lo sciopero della Rai contro i tagli del governo sembrava convincere tutti, col tempo sono arrivati i distinguo. 
Non a caso l'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, aveva chiesto alle redazioni sparse sul territorio nazionale di votare la sospensione dello sciopero. E dal territorio è arrivato il via libera: l'11 giugno tutti regolarmente al lavoro. 
"L'Usigrai - si legge nella nota del sindacato - è riuscita a ottenere che si mettesse al centro dell'agenda politica il futuro e lo sviluppo della Rai Servizio Pubblico. È su questo che continuerà sempre più forte e determinato l'impegno e la mobilitazione delle redazioni. Non accetteremo politiche di corto respiro".
"La riforma della Rai, l'anticipo della Concessione di Servizio pubblico di 2 anni, la lotta all'evasione del canone, norme per 'rottamare' i partiti e i governi del controllo della Rai - prosegue la nota - sono finalmente al centro del dibattito politico, così come chiesto dall'Usigrai nell'assemblea aperta dell'8 maggio a Roma. Ora vediamo se il governo è in grado di tenere il passo della sfida riformatrice o sono solo annunci. Restano tuttavia tutte le preoccupazioni e contrarietà per la vendita di quote di RaiWay fatta solo per far cassa, senza una idea strategica per il Paese sul tema delle torri di trasmissione”. 

Viale Mazzini ha deciso intanto di chiudere Rai World, la società che si occupa della programmazione all’estero. Una scelta maturata ieri pomeriggio: l’azienda ha deciso di smantellare l’ultimo baluardo dell’informazione pubblica che la Rai diffondeva all’estero. Una diffusione che, negli anni, è andata sempre più scemando, con un numero via via inferiore di programmi dedicati, utilizzando invece in maniera massiccia le produzioni che vengono fatte per l’Italia. Una strategia aziendale che però avrebbe procurato, nel tempo, una cospicua emorragia di abbonamenti, scesi in una decina di anni da 450 mila a poco più di 13 mila. Portando quindi in perdita la società che costa ogni anno alla Rai circa 5 milioni e praticamente non dà utili. Così, dopo la scelta di mettere in vendita una parte di Raiway, è arrivata la decisione di chiudere definitivamente Rai World. Con buona pace degli italiani che vivono all’estero.

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