lunedì 8 ottobre 2012

"Resuscita" dopo 45 minuti di massaggio cardiaco giovane a Ciampino


ROMA  - Credevano tutti che fosse morto: hanno chiamato il 118, ma nessuno dei passeggeri del treno regionale arrivato a Roma Ciampino avrebbe scommesso sulla salvezza di quel 26enne il cui cuore si era fermato. E nemmeno gli operatori sanitari, che hanno provato di tutto: prima sul convoglio, poi in strada. E invece, miracolosamente, dopo 45 minuti di massaggio cardiaco il giovane è "resuscitato", e ora è ricoverato in ospedale a Tor Vergata.
Ad accorgersi del malore del ragazzo sono stati i passeggeri del treno sul quale viaggiava il 26enne: subito è stato allertato il 118 e il treno regionale si è fermato alla stazione di Ciampino. Quando gli operatori sono arrivati al binario 7 sembrava non esserci più alcuna speranza: il cuore non batteva più da almeno una manciata di minuti. I soccorritori, però, dopo le prime tre scariche di defibrillatore non si sono dati per vinti. L'ambulanza si è diretta al Policlinico di Tor Vergata e il massaggio cardiaco è continuato per 45 minuti. Solo allora il respiro del giovane è diventato spontaneo. E i dati rivelavano l'incredibile: una pressione arteriosa nella norma (110-80).

"Il giovane era tecnicamente morto e da diversi minuti il suo cuore non batteva più - raccontano i medici -. Poi gli operatori dell'Ares 118 hanno provato a rianimarlo prima sul treno, poi in strada con massaggi cardiaci. Dopo 45 minuti di massaggi il giovane, come si dice in gergo medico, è 'resuscitato' ed è stato subito trasportato in ospedale, dove adesso è ricoverato". E' in prognosi riservata, ma la sua vita è salva.

Per il cardiologo Antonio Rebuzzi, dell'università Cattolica, "il massaggio cardiaco prolungato almeno di 35 minuti, come previsto dalle linee guida, ha permesso di recuperare il battito del cuore del giovane. Con un arresto cardiaco reale e prolungato non è possibile un recupero. Probabilmente si è trattato di un forte rallentamento del battito o una tachicardia ventricolare o comunque un'aritmia che ha permesso che un minimo di sangue sia arrivato al cervello per tenerlo in vita. Visto che il giovane è stato ricoverato si dovrà ora valutare la ripresa".

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