venerdì 26 ottobre 2012

Diritti Mediaset: 4 anni (tre condonati) a Berlusconi, 3 anni di interdizione dai pubblici uffici. Assolto Confalonieri

Il presidente della prima sezione del tribunale di Milano legge la sentenza

MILANO - Condannato a 4 anni per frode fiscale dal tribunale di Milano Berlusconi nel processo per le irregolarità nella compravendita  dei diritti Mediaset: tre sono stati condonati sulla scorta dalla legge sull'indulto, la Legge 241 del 2006. E’ stato anche interdetto ai pubblici uffici per tre anni, ma la misura non è immediatamente esecutiva, ma solo se la sentenza passerà così in giudicato.. La condanna è più alta della richiesta avanzata dai pm.  Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, è stato invece assolto.
I giudici del processo Mediaset hanno disposto un versamento a titolo di provvisionale di 10 milioni di euro. Il presunto "socio occulto" di Berlusconi, l'imprenditore Frank Agrama, e' stato condannato a 3 anni di carcere per la vendita di diritti televisivi e cinematografici.
Il pm Fabio De Pasquale aveva chiesto una condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione per Berlusconi e a 3 anni e 4 mesi per Confalonieri.
Nel leggere il dispositivo della prima sezione del tribunale di Milano, il giudice ha anche dato lettura delle motivazioni redatte contestualmente. Con il sistema dei costi gonfiati nella compravendita di diritti tv, scrivono i giudici, è stata realizzata "una evasione notevolissima": 17,5 miliardi di lire nel 2000, 6,6 milioni di euro nel 2001, circa 4 milioni nel 2002 e circa 2 milioni nel 2003. I giudici richiamano anche una testimonianza, nella quale si parla di un sistema "per evidenti fini di evasione fiscale". Sistema che, secondo i giudici, anche altri testi hanno confermato.
Il meccanismo di compravendita dei diritti tv Mediaset fu dunqueun sistema "fraudolento", che non aveva "una logica commerciale" e attraverso il quale "i prezzi hanno subito dei rincari non giustificati", affermano i giudici della Prima sezione Penale di Milano nelle motivazioni. Il "sistema" dei diritti tv aveva un "duplice fine": una "imponente evasione fiscale" e la "fuoriuscita" di denaro "a suo favore ". Silvio Berlusconi "rimane al vertice della gestione dei diritti" e del meccanismo fraudolento anche "dopo la discesa in campo", perché "non c'era un altro soggetto" a gestire il sistema di frode. E Mediaset peggiora in Borsa dopo la sentenza . Il titolo cede l'1,81% a 1,35 euro
Il processo, iniziato nel 2006, aveva per oggetto la compravendita dei diritti televisivi e cinematografici con società Usa per 470 milioni di euro che sarebbe stata effettuata da Fininvest - società di proprietà della famiglia dell'ex-premier - attraverso due società off-shore. Per la procura, le major americane avrebbero venduto i diritti alle due società off-shore, le quali a loro volta li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset allo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri a disposizione di Berlusconi. Tutti gli imputati hanno sempre negato ogni addebito.

Berlusconi: questo è un Paese barbaro e incivile


"Ero certo di essere assolto questa accusa è fuori dalla realtà, una condanna politica e intollerabile". Così Silvio Berlusconi risponde alle domande di Giovanni Toti, direttore di Studio Aperto, che per primo ha raccolto la reazione dell'ex premier dopo la condanna del tribunale di Milano.
Questo, dice ancora Berlusconi, è una "conferma dell'accanimento giudiziario nei miei confronti". Secondo il leader del Pdl, il tribunale di Milano lo associa a dei personaggi che "in almeno un caso non ho mai conosciuto. Se fossi stato loro socio sarei venuto a conoscenza della tangente da 15 milioni di euro che si erano intascati i manager dell'ufficio acquisti e li avrei licenziati".
"Sono politici i tanti processi inventati contro di me", aggiunge Berlusconi che fa poi i conti degli ultimi 18 anni: "Mille magistrati contro di me, 188 perquisizioni, 2666 udienze in 18 anni con più 400 milioni di euro di parcelle per avvocati".
I maligni, ha domandato il direttore Toti, potrebbero fare una connessione col suo passo indietro. "Nessuna connessione - ha replicato Berlusconi -, io e miei avvocati ritenevamo impossibile la condanna. Le motivazioni sono fuori dalla realtà. Non si può andare avanti così, siamo un paese incivile se non si possono avere giudici imparziali". "Dobbiamo fare qualcosa: quando non si può contare sull'imparzialità dei giudici in un Paese questo Paese diventa incivile, barbaro e invivibile e cessa anche di essere una democrazia. E' triste ma oggi il nostro Paese è così", ha concluso Berlusconi.


Le reazioni


"E' l'ennesima prova di un accanimento giudiziario nei confronti di Silvio Berlusconi. Una condanna inaspettata e incomprensibile con sanzioni principali e accessorie iperboliche. Siamo certi che i prossimi gradi di giudizio gli daranno ragione e speriamo che questi giudizi giungano in fretta". CosìAngelino Alfano in una nota.
"Il fatto che contro Silvio Berlusconi sia giunta una condanna addirittura superiore alle richieste dell'accusa dice molto...E' una sentenza sconcertante, sulla quale anche gli avversari di Berlusconi farebbero bene a riflettere, a meno di avere riflessi e reazioni meccaniche e dipietriste", dice il portavoce del Pdl Daniele Capezzone.
"Tutti i nodi vengono al pettine. Nonostante tutte le leggi ad personam che Berlusconi si è fatto e nonostante la continua delegittimazione e denigrazione dei magistrati, la verità è venuta a galla", così in una nota il leader dell'IdV Antonio Di Pietro. "Da oggi gli italiani - prosegue - possono prendere atto che una sentenza di primo grado considera Berlusconi un delinquente, colpevole di frode fiscale e con l'interdizione dai pubblici uffici per i prossimi tre anni".

"Non si tratta di una sentenza ma di un tentativo di omicidio politico, visti non solo la condanna penale ma anche l'interdizione di tre anni dai pubblici uffici". E' questo il commento di Fabrizio Cicchitto,capogruppo Pdl alla Camera, sulla sentenza del processo per la compravendita del diritti tv Mediaset. I legali di Silvio Berlusconi hanno affermato: "Si tratta di una sentenza assolutamente incredibile che va contro le risultanze processuali".

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