martedì 23 ottobre 2012

Scienziati Usa e giapponesi contro la condanna della commissione Grandi Rischi per il terremoto dell’Aquila


ROMA -  Gli scienziati Usa della Union of Concerned Scientists si schierano contro la sentenza di condanna della commissione Grandi rischi per il terremoto de L'Aquila. Si tratta di una decisione "assurda e pericolosa - si legge in un comunicato -. Il presidente Napolitano dovrebbe intervenire". Dubbi sulla sentenza anche dal Giappone: "Non è possibile prevedere il verificarsi una forte scossa sismica" ha commentato l'Earthquake Research Institute di Tokyo.
"Condanne di questo genere rischiano di scoraggiare scienziati e funzionari dal consigliare i loro governi o persino dal lavorare nel campo della sismologia o della valutazione del rischio sismico". E' questo uno dei motivi che hanno spinto gli scienziati statunitensi a prendere carta e penna e a criticare la condanna a sei anni dei membri della commissione Grandi opere.
La Union of Concerned Scientists rincara poi la dose: "Immaginate se il governo accusasse di reati criminali il metereologo che non è stato in grado di prevedere l'esatta rotta di un tornado. O un epidemiologo per non aver previsto gli effetti pericolosi di un virus. O mettere in carcere un biologo perché non è stato in grado di prevedere l'attacco di un orso".
Il responsabile del Centro terremoti per il sud della California, Tom Jordan, ben conosce il sisma de L'Aquila perché aveva fatto parte di una commissione internazionale riunitasi dopo il terremoto del 2009, costato la vita a 309 persone. Jordan si dice "indignato": "Per me è incredibile che scienziati che stavano solo tentando di fare il loro lavoro siano stati condannati per omicidio colposo. Il sistema aveva delle falle ma il verdetto seppellisce qualsiasi tentativo di migliorare le cose". Per lo studioso, "i sismologi devono essere chiamati solo a dare risposte scientifiche, in termini di aumento percentuale delle probabilità. Poi deve esistere un sistema automatico, in base al quale le autorità governative stabiliscono le misure da prendere".
In Giappone si registrano ogni anno il 20% delle scosse pari e superiori a magnitudo 6.0 di tutto il mondo. A Tokyo, però, nessun tribunale ha mai ospitato udienze simili a quelle che hanno portato alla condanna della commissione Grandi rischi per il sisma de L'Aquila. Lo rivela Shinichi Sakai, professore associato dell'Earthquake Research Institute di Tokyo: "Fossi stato lì avrei detto le stesse cose. Non è chiaro se la sentenza debba essere imputata ai componenti del comitato perché avevano la responsabilità di dare informazioni su provvedimenti e misure da prendere o perché i componenti sono colpevoli di valutazioni sbagliate come scienziati. In Giappone, però, non ci sono mai stati processi simili".
Il geologo Mario Tozzi definisce quella sul sisma de L'Aquila "una sentenza assolutamente incomprensibile da un punto di vista scientifico, e profondamente diseducativa". Intervenendo su La Stampa, Tozzi sceglie l'ironia: "Finalmente l'Italia si allinea con gli altri paesi del mondo dove gli scienziati vengono condannati dai tribunali teocratici e il terremoto considerato un castigo divino. Da oggi in poi nella sola Italia a ogni registrazione di uno sciame sismico persistente, diversi all'anno, i ricercatori dovranno allertare la Protezione civile e obbligare allo sgombero di province e intere regioni".

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