domenica 26 febbraio 2012

Sequestrate dalla polizia indiana tutte le armi sulla Enrica Lexie, dopo 14 ore di perquisizioni. Il ministro della Difesa: “I colpevoli dovranno essere puniti”


NEW DELHI - Il ministro della Difesa dell’Unione AK Antony ha detto oggi che l'inchiesta sull'incidente in cui sono stati coinvolti due pescatori indiani scambiati per pirati e uccisi -secondo l’accusa- da colpi sparati dai marò italiani al largo del Kerala il 15 febbraio, “stava procedendo nella giusta direzione”. 
Antony ha aggiunto che il governo centrale avrebbe fornito tutta l'assistenza possibile al quello dello stato del Kerala in relazione al caso. "Quello che è successo è contro la legge, contro tutte le norme. Così, ii colpevoli dovranno essere puniti", ha detto Antony, auspicando che la legge faccia il suo corso.
Nel frattempo la squadra investigativa speciale della polizia del Kerala  ieri sequestrato quattro scatole di materiali sul mercantile italiano Enrica Lexie: lo scopo era quello di rintracciare le armi usate da due marò nella sparatoria.
Le scatole contenenti armi e documenti vari sono state sigillate e sarebbero state portate alla stazione di polizia portuale più tardi oggi. Il commissario di polizia Ajith Kumar ha riferito che dopo quasi 14 ore, la ricerca è terminata alle 02:00 di questa mattina ora locale (ore 22.30 di ieri in Italia).
Alla domanda circa i dettagli dei materiali sequestrati, ha risposto: "Abbiamo ottenuto tutto ciò di cui avevamo bisogno" e ha rifiutato di dare ulteriori informazioni.
"Per quanto tempo l'indagine prenderà  non si può dire", ha detto, aggiungendo che alla nave sarà permesso di lasciare Kochi solo dopo che le indagini saranno finiti.
Le armi usate dai sei marò a bordo saranno inviate al laboratorio forense di Thiruvananthapuram.
La ricerca è stata condotta in presenza di componenti della delegazione italiana, tra cui il Console Generale Giampaolo Cuttillo e  due esperti balistici dei carabinieri, il maggiore Luca Flebus e il maggiore Paolo Fratini. Erano presenti anche i rappresentanti di Indan Nay e della Guardia costiera. Sono state rilevat anche una serie di impronte digitali.
I due marò arrestati Massimiliano Latore e Salvatore Girone sono stati accusati di omicidio volontario.

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