mercoledì 29 febbraio 2012

Decreto liberalizzazioni in Senato con 1700 emendamenti


ROMA - Sciolti gli ultimi nodi su taxi e farmacie, ed incassato ieri sera l'ok della Commissione Industria, il dl liberalizzazioni è arrivato oggi all'esame dell'aula del Senato con 1.700 emendamenti presentati da tutti i gruppi. E diventa sempre più probabile la possibilità che il governo ponga la fiducia. Le ultime limature intanto rafforzano le misure a tutela dei consumatori nei loro rapporti con le banche, per esempio con l'eliminazione delle clausole per l'apertura delle linee di credito. La questione della Tesoreria unica, che angustia Regioni e comuni, sarà invece risolta nel decreto fiscale.
Nel braccio di ferro tra il governo e il Pdl sulle farmacie, il primo ha sostanzialmente tenuto la linea sul tetto degli abitanti per ciascuna farmacia, facendolo salire dai 3.000 del decreto a 3.300; ma comunque ben al di sotto dei 5.000 stabiliti dall'attuale normativa e dei 4.000 chiesti dal Pdl. In più cade un vincolo per le parafarmacie: potranno vendere le medicine che l'Aifa toglierà dalla lista di quelle di fascia C anche nei piccoli comuni, e non più solo in quelli oltre i 12.500 abitanti.
Tutto ciò ha fatto esprimere "amarezza" a Federfarma. Il Pdl porta invece a casa le norme sui taxi: le licenze rimarranno in capo ai sindaci e non all'Autorità per i trasporti che potrà al massimo ricorrere al Tar se i comuni non seguiranno le proprie direttive. E anche sui professionisti il Pdl strappa varie modifiche: gli avvocati non dovranno più fare obbligatoriamente un preventivo scritto, e altre loro richieste sulle società di professionisti sono state recepite. Tutti motivi che spingono il capogruppo Maurizio Gasparri a parlare di decreto "migliorato".

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