mercoledì 10 dicembre 2014

“Allora è stata lei...”, il padre di LORIS si è convinto della colpevolezza della moglie


RAGUSA - "Allora è stata davvero lei...". Solo le parole, appena udibili e pronunciate fuori dalla Procura di Ragusa da Davide, marito di Veronica e padre di Loris. Lui che ha saputo della morte del figlio mentre era in trasferta di lavoro via Facebook, e non dalla viva voce della moglie al telefono, sembra essersi convinto della sua colpevolezza. E mormora: "Ora lasciatemi solo, devo riflettere". Aveva scelto di credere a Veronica, ora non piùVentinove anni, autotrasportatore, Davide sembra essersi convinto della colpevolezza della moglie Veronica, soprattutto,dopo aver visionato i filmati delle telecamere che mostrano l'auto della donna dove non doveva essere, quel 29 novembre. Evidenziando ancor più le bugie dette a lui e agli inquirenti.
"E' stata lei, tenetemela lontana, io sono il padre di Loris, rivoglio mio figlio, il mio bambino", ripete Davide allontanandosi verso casa. Solo qualche giorno fa, ancora sicuro nel credere all'innocenza di Veronica, diceva: "Se è stata lei allora può pure morire". Ora il mondo gli è crollato addosso.
Prima notte in carcere, in una cella di isolamento e sorvegliata per problemi di sicurezza nell'ala femminile del penitenziario di Catania, come da protocollo, per Veronica. Al suo arrivo, martedì sera, è stata fortemente contestata da detenuti dell'istituto che hanno fischiato e urlato contro di lei "assassina, devi morire". La donna avrebbe detto agli agenti penitenziari: "Adesso voglio stare sola".

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