sabato 6 ottobre 2012

Arizona: l’agente Usa di frontiera ucciso da “fuoco amico”

Nicholas Ivie

NACO (Arizona) - La guardia di frontiera degli Stati Uniti addetto a una pattuglia per fermare gli immigrati clandestini provenienti dal Messico ucciso all'inizio di questa settimana potrebbe essere stato inavvertitamente colpito da uno dei suoi stessi colleghi, dice l'FBI.
La sparatoria era avvenuta vicino a Naco, Arizona martedì, l’agente Nicholas Ivie era morto e un altro ferito: era accaduto dopo che lui e altri due agenti  avevano risposto a un sensore d’allarme scattato vicino al confine. I primi rapporti parlavano di un agguato in cui la pattuglia era caduta. L'FBI ha dato pochi dettagli se non per dire che stava indagando per capirese la morte era avvenuta a causa di "fuoco amico".
"Ci sono forti indicazioni preliminari che la morte dell’agente Nicholas J Ivie e il ferimento di un secondo  è stato il risultato di una sparatoria accidentale che coinvolge solo gli agenti" ha  detto l’agente speciale dell'FBI James Turgal Jr, il quale non ha spiegato il motivo per cui l'FBI è venuto a questa conclusione, aggiungendo solo che «tutte le risorse necessarie investigative, forensi e di analisi" sono state utilizzate nel corso dell'inchiesta.
Ivie, 30 anni, e un collega non identificato, era a piedi circa 8 km a nord del confine, quando erano risuonati degli spari intorno alle 02.00 ora locale (10:00 in Italia).
Un terzo agente, una donna, era con loro, ma era rimasta illesa nell'attacco.L'agente ferito è stato poi dimesso dall'ospedale dopo l'intervento.

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