giovedì 28 giugno 2012

Monti sfida la Merkel: sì alla Tobin tax solo con lo scudo anti spread. Alle 15 il via al vertice "decisivo per l'euro"


                                                          (Piero Vanessi)
BRUXELLES - Il presidente del Consiglio, Mario Monti, vede il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy questa mattina a palazzo Justus Lipsius a Bruxelles, con largo anticipo rispetto all'inizio del vertice Ue previsto per le 15. Lo confermano fonti della presidenza del Consiglio Europeo.
 Gli spread italiani e spagnoli si impongono con prepotenza nell'agenda del vertice Ue. "Ai tassi attuali la Spagna e l'Italia non potranno continuare ancora per molto a finanziarsi sui mercati", è il vero e proprio sos lanciato oggi dal premier spagnolo Mariano Rajoy a poche ore da un Consiglio europeo "cruciale" per il futuro dell'euro ma dagli esiti incertissimi. E anche il premier Mario Monti ha accentuato il pressing sulla sua proposta di uno scudo anti-spread per i paesi virtuosi: un meccanismo in grado di contenere oltre una certa soglia il differenziale con i Bund tedeschi di riferimento, in modo automatico e senza sottostare alle condizionalità imposte dalla Ue ai Paesi che chiedono aiuti finanziari. Ai tassi attuali, a Italia e Spagna costa più del doppio finanziare il proprio debito rispetto alla Germania. A Bruxelles, per ritirare un premio dell'associazione dei contribuenti europei, Monti è arrivato a condizionare il sì italiano alla Tobin tax a passi in avanti concreti per fare scendere la febbre degli spread. L'Italia "aderirebbe solo se anche per altri aspetti, come la politica finanziaria di gestione del mercato dei titoli sovrani, ci fosse una cooperazione rafforzata e quindi ci si muovesse ad un livello di cooperazione maggiore", ha avvertito Monti, inviando un chiaro messaggio alla Merkel, che aveva dato per scontato l'appoggio italiano alla tassa sulle transazioni finanziarie. "Le sfide mi piacciono", ha scherzato il premier.
Il vertice Ue comincia alle 15 a Bruxelles e proseguirà, secondo il programma, fino a metà giornata di venerdì, quando dovrebbe chiudersi con un pranzo dei diciassette leader dell'Eurozona. Un vertice che è visto generalmente come l'ultimo treno per portare l'euro fuori dalla fase acuta della crisi. 
Il Consiglio europeo si preannuncia molto teso, a causa delle persistenti reticenze tedesche a prendere in considerazione qualsiasi proposta che preveda forme di mutualizzazione del debito o delle garanzie dei depositi bancari, la ricapitalizzazione diretta delle banche da parte dei Fondi salva Stati o l'intervento "automatico" degli stessi fondi per contenere gli spread sui mercati secondari dei titoli di Stato. 

Parole di soddisfazione da parte del presidente francese, Francois Hollande e della cancelliera tedesca, Angela Merkel, al termine dell'incontro all'Eliseo alla vigilia del vertice Ue di oggi. "Abbiamo bisogno di più Europa, i cui membri si aiutino fra loro", ha spiegato la cancelliera. "Abbiamo lavorato bene, in particolare sulla crescita", ha aggiunto Hollande. Entrambi concordano: il vertice sarà decisivo, la situazione è seria. Per la cancelliera i leader della Ue si sentono "impegnati a creare un'Europa con una valuta più forte". La Merkel ha detto di sperare che dopo i progressi fatti con l'approvazione del fiscal compact, "si possa decidere anche del futuro politico dell'Unione".

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