lunedì 25 giugno 2012

Un razzo uccide carabiniere italiano in Afghanistan. Due altri militari feriti gravemente. "Giallo" sulle modalità dello scoppio

Un colonnello afgano: sono stati gli italiani a far deflagrare per errore un ordigno. Il comando italiano ribadisce: un razzo Rpg proveniente dall'esterno. E sono stati poi trovati pezzi dell'ordigno, discussioni chiuse
Una garitta del centro addestrativo di
Adraskan uguale a quella dell'attentato

Manuele Braj, il carabiniere morto
KABUL - Un carabiniere è morto ed altri due sono rimasti feriti in seguito ad una esplosione avvenuta stamani in un campo addestrativo della polizia afghana, ad Adraskan. L'esplosione, causata da un razzo lanciato sulla base dall'esterno, è avvenuta alle 8.50 locali (le 6.20 in Italia) in prossimità di una garitta di osservazione installata a ridosso della linea di tiro del poligono. L'esplosione ha coinvolto 4 militari dell'Arma appartenenti al PSTT (Police Speciality Training Team) uno speciale nucleo addestrativo della polizia afghana. I familiari sono stati informati.

 Il militare dell'Arma morto in seguito all'esplosione ad Adraskan è il carabiniere scelto Manuele Braj, 30enne di Galatina (Lecce), effettivo al 13/o Reggimento 'Friuli-Venezia Giulia'. Lascia la moglie, 28enne, e il figlio di 8 mesi. 
Manuele Braj abitava in un appartamento al secondo piano di una palazzina nel quartiere della Campagnuzza, alla prima periferia di Gorizia, dove si era trasferito quattro anni fa, dopo essersi sposato con la moglie Federica Giaccari, 28 anni. La giovane moglie del Carabiniere aveva lasciato Gorizia sabato scorso per recarsi dai familiari a Collepasso (Lecce). Era alla sua quinta missione di 'Peacekeeping' all'estero. Era in Afghanistan dal 7 maggio scorso. In precedenza il militare salentino era stato in Albania, per due volte in Bosnia-Erzegovina e una volta in Iraq. Sia i genitori di Braj - padre operaio in un caseificio del paese, madre casalinga - sia i famigliari della moglie del militare morto risiedono a Collepasso, piccolo centro di poco più di 6.000 abitanti a 30 chilometri da Lecce.

I feriti  sono il maresciallo capo Dario Cristinelli, 37 anni, di Lovere (Bergamo) e il carabiniere scelto Emilano Asta, 29, di Alcamo (Trapani), effettivi alla seconda Brigata mobile di Livorno e al 7/o Reggimento 'Trentino Alto Adige'. Sono entrambi ricoverati all'ospedale da campo americano di Shindand per graviu lesioni alle gambe, anche se - viene ribadito - non sono in pericolo di vita. 
Un altro carabiniere è rimasto illeso.

L'agenzia di stampa Afghan Islamic Press (AIP) fornisce una sua ricostruzione dell'accaduto a Adraskan, che non trova pero' riscontro da parte italiana. In una corrispondenza da Herat City l'agenzia sostiene di avere appreso da un agente di polizia afghano del Centro che un suo collega ''ha sparato sul team di addestratori italiani causando un morto e due feriti''. La stessa AIP ha comunque consultato il responsabile del Centro di addestramento, Fazl Ahmad Khalili, il quale ha invece detto che ''un italiano e' morto e due altri sono rimasti feriti da una esplosione seguita da una sparatoria'', senza entrare in particolari sulla vicenda.
Il responsabile del Centro di addestramento afghano di Adraskan ha invece sostenuto che la morte odierna di un carabiniere è stata causata "da una erronea manipolazione di un ordigno che ha riguardato unicamente gli addestratori italiani". Fonti militari italiane ribadiscono, invece, che si è trattato di un attacco degli insorti.
In dichiarazioni ai giornalisti, il colonnello Fazl Ahmad Khalili ha spiegato che "nella base c'é una torretta dove ogni giorno addestratori stranieri vanno per controllare la zona di tiro dell'addestramento. E oggi gli addestratori erano quattro italiani". A quanto sembra, ha proseguito, "l'incidente è stato il frutto dell'esplosione di una bomba a mano, e a causa di essa, un militare è morto, due sono stati feriti ed un quarto è rimasto illeso". Il colonnello Khalili ha escluso categoricamente che un poliziotto afghano in addestramento potesse essere la causa di questo, "perché nella torretta gli italiani erano soli e si erano chiusi dentro". E poi, ha proseguito: "io ero nella zona ed il personale afghano non c'era proprio". L'alto ufficiale ha infine insistito che "non vi è stato alcun incidente esterno e l'unico incidente è quello che è stato procurato da loro stessi, e che poi hanno presentato come se un razzo avesse colpito l'area". "Ma il bunker della torre non è stato danneggiato - ha concluso - e nemmeno i vetri sono andati in frantumi". 
Secondo i primi accertamenti l'esplosione che ha ucciso il carabiniere sarebbe stata provocata da un proiettile proveniente dall'esterno, presumibilmente un razzo Rpg. E nel tardo pomeriggio è arrivata la conferma che taglia la testa a qualsiasi discussione: sono stati trovati dai carabinieri pezzi del razzo sparato contro i loro commilitoni. E' stato un attentato.


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