Una manifestazione di Greenpeace a un distributore Shell
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MARE ARTICO - Dopo 6 mesi di lotta Greenpeace ha dichiarato vittoria. Vittoria contro la Shell e contro i piani per la trivellazione dell’Artico. Ostacolati dall’Associazione che per mesi ha occupato le piattaforme e organizzato manifestazioni presso le stazioni di servizio di tutta l’Europa e coinvolto oltre 2 milioni di persone che hanno firmato la petizione online collegandosi a www.SaveTheArctic.org i responsabili della società petrolifera hanno alzato bandiera bianca.
L’annuncio dello stop alle trivellazioni è arrivato ieri, e quindi lavori fermi almeno per l’anno in corso. La Shell naturalmente ci tiene a precisare che la decisione presa non è assolutamente legata alle proteste di Greenpeace ma dovuta ad un guasto tecnico che sta ostacolando i progetti di perforazione dell’offshore dell’Alaska.
“Nel corso di una prova finale, la cupola di contenimento a bordo della chiatta Artic Challenger è stata danneggiata” ha fatto sapere la società specificando che saranno necessari alcuni mesi per ripristinare il funzionamento della struttura e riparare il danno
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