Lisandra Aguila Rico |
LIGNANO - "Ho fatto tutto io, ho preso il coltello e li ho uccisi". E' la confessione shock di Lisandra Aguila Rico, la 21enne cubana accusata del delitto dei coniugi di Lignano. "Quando ho detto a mio fratello che non riuscivo a tenere ferma la signora, lui ha perso la testa e ha iniziato a picchiarli. Poi ho preso il coltello e li ho sgozzati".
Quando Paolo Burgato riconosce Reiver e gli dice "Lascia stare", allora, il giovane cubano perde la testa e inizia a picchiare i due anziani coniugi. "Reiver cominciò a dare botte anche alla signora, a quel punto anch'io persi la testa: presi un coltello e taglia la gola prima al signor Burgato e poi alla signora", racconta ai pm Lisandra.
I due fratelli sono accusati di omicidio aggravato e rapina. Lisandra è stata identificata grazie a una prova del Dna, fatta anche alla madre, estranea alla vicenda.
Si cerca ancora il fratello Reiver, fuggito a Cuba. E proprio alcune telefonate tra i due, registrate dai carabinieri, gettano luce sul delitto. Lisandra telefona al fratello scappato nell'isola e gli dice del campione di Dna fatto alla madre. "Stai tranquilla, non possono arrivare a noi", le risponde il 24enne. Ma è una telefonata successiva a costituire un elemento forte per la procura. "Scappa via, scappa via", gli suggerisce il giovane. Lisandra si interroga: "Come fanno ad avere le impronte se avevamo quelle cose alle mani", dice riferendosi ai guanti usati quella sera.
"Alla fine ci siamo tolti i vestiti e abbiamo messo tutto, anche i coltelli, nello zaino di mio fratello e siamo andati a dormire, io a casa mia e lui a casa sua". Lisandra, che termina così il racconto del massacro, ai magistrati non sa dire però dove abbiano buttato lo zaino.
La premeditazione
La premeditazione
Una rapina studiata a tavolino e un delitto che non è stato dettato dall’impeto. Il massacro dei coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero nella loro villa di via Annia, a Lignano Sabbiadoro, potrebbe essere stato premeditato. Tanto che il procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi, ieri, durante la conferenza stampa tenutasi nella caserma provinciale dei carabinieri, ha parlato di un atto estremamente efferato, che andrà valutato: «Non è un dolo d’impeto», ha detto testualmente. Né ha escluso la possibilità di un altro movente rispetto alla rapina. Lisandra Aguila Rico, 21 anni, e il suo fratellastro Reiver Laborde Rico, 24, ora ricercato dagli inquirenti, già iscritto assieme alla sorella nel registro degli indagati per omicidio pluriaggravato e rapina, avrebbero agito con cognizione di causa quella notte tra il 18 e il 19 agosto scorso, infierendo barbaramente sulle vittime. Hanno tentato di legare almeno uno dei due coniugi. Lisandra confessa: “Li ho sgozzati io i due coniugi”
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