LECCE - Sono sempre gravissime le condizioni dell’ uomo ricoverato in fin di vita all'ospedale Vito Fazzi di Lecce, in seguito probabilmente ad una rapina avvenuta nella sua villa di campagna a Gallipoli. Giovanni Mauro di 68 anni, imprenditore edile, è stato trovato ferito riverso sul pavimento dal nipote, preoccupato perché non rispondeva al cellulare. Dalle tasche dello zio mancava il portafogli e il cellulare.
Giovanni Mauro è stato trovato , riverso sul pavimento della villa, dov'era giunto dopo essere stato nella cava di tufo di sua proprietà, sempre a Gallipoli. A soccorrerlo un nipote, che come gli altri parenti, aveva iniziato a cercarlo, perché non era rientrato a casa e non rispondeva al cellulare.
Giovanni Mauro appartiene ad una famiglia di imprenditori, come lui, tutti molto conosciuti a Gallipoli.
La feroce, quanto ancora misteriosa aggressione, è avvenuta probabilmente nel pieno della mattinata. Il luogo: contrada "Macchiaforte", nella zona della Baia Verde. Si raggiunge uscendo dalla strada statale 274 che collega Gallipoli a Taviano, volgendo in direzione di Alezio. Lì, si trova anche la villa, in un terreno di proprietà dell'imprenditore. Un luogo molto isolato e distante dai vari comuni che circondano la zona.
La sparizione di Mauro risale a un periodo precedente alle 10 del mattino. Fra le 10,30 e le 11, infatti, alcuni i suoi parenti hanno iniziato a inoltrare le prime telefonate al suo telefonino, senza ottenere risposta. Le chiamate, nelle ore che trascorrevano senza sue notizie, sono divenute ad un certo punto incalzanti.
Quando l'attesa s'è fatta estenuante, avendo intuito che potesse essere accaduto qualcosa di grave, i parenti si sono messi alla ricerca dell'uomo, nei luoghi da lui abitualmente frequentati. E, intorno alle 13,30, un nipote è riuscito a trovarlo, chiamando subito i soccorsi.
Il tipo di lesione alla testa, molto profonda, sembrerebbe provocata da un oggetto tagliente. Giovanni Mauro è rimasto vittima di una rapina sfociata nel sangue, magari dopo una reazione? Oppure aveva un appuntamento con qualcuno, finito in tragedia? O, ancora - fra le ipotesi -, potrebbe aver ricevuto una visita inattesa di persone che conosceva e con cui non correva buon sangue? Queste e tante altre ancora, sono le domande che si stanno ponendo gli investigatori, nel tentativo di fare chiarezza e che per questo motivo ascolteranno parenti e conoscenti, per delineare un quadro più preciso, anche se la prima tesi appare quella al momento più plausibile, considerando che - come si è detto - mancherebbero all'appello cellulare e portafogli.
Secondo gli agenti del commissariato di Gallipoli, diretti dal vicequestore Emilio Pellerano, derubarlo potrebbe essere stato un tentativo dei malviventi per depistare le indagini. Nessuna pista dunque è al momento esclusa. Il lavoro degli inquirenti, iniziato ieri proprio dalla cava del 68enne, continua senza sosta. Subito dopo la denuncia del familiare, che ha richiesto l'intervento di un'ambulanza del 118, la polizia si è concentrata proprio sul tragitto percorso dal malcapitato per far rientro a casa, se lo ha fatto da solo o in compagnia. Il finestrino della sua auto, dal lato del passeggero, sarebbe stato infatti trovato abbassato. Particolare questo che porterebbe a pensare alla presenza di un passeggero.
Secondo gli agenti del commissariato di Gallipoli, diretti dal vicequestore Emilio Pellerano, derubarlo potrebbe essere stato un tentativo dei malviventi per depistare le indagini. Nessuna pista dunque è al momento esclusa. Il lavoro degli inquirenti, iniziato ieri proprio dalla cava del 68enne, continua senza sosta. Subito dopo la denuncia del familiare, che ha richiesto l'intervento di un'ambulanza del 118, la polizia si è concentrata proprio sul tragitto percorso dal malcapitato per far rientro a casa, se lo ha fatto da solo o in compagnia. Il finestrino della sua auto, dal lato del passeggero, sarebbe stato infatti trovato abbassato. Particolare questo che porterebbe a pensare alla presenza di un passeggero.
Nessun commento:
Posta un commento