martedì 11 novembre 2014

LEGGE ELETTORALE, accordo di maggioranza, sbarramento al 3%, cosa farà Berlusconi?

ROMA - Le riforme si fanno "con chi ci sta". Matteo Renzi rinnova il patto di governo con la sua maggioranza, con orizzonte 2018. Incassa dagli alleati un impegno scritto sui temi caldi al centro dell'agenda: legge elettorale, ddl costituzionale, Jobs act e delega fiscale. E concede ai piccoli partiti un'apertura sulla soglia di sbarramento nell'Italicum, abbassando l'asticella fino al 3%.

Una percentuale ben al di sotto dell'8% chiesto da Silvio Berlusconi e del 5% proposto inizialmente dal premier come mediazione. Una scelta che aumenta la 'pressione' sul Cavaliere e concretizza, con un passo che suona come una sfida, il proposito di Renzi di andare avanti "anche da soli", con le forze di maggioranza, se Forza Italia non ci starà. Per il premier è l'ora di chiudere e Berlusconi si deve decidere: per questo un nuovo incontro con il leader di FI ci sarà mercoledì pomeriggio, poi una riunione della direzione Pd metterà il sigillo. Sulla legge elettorale l'obiettivo di Renzi è riavviare il cammino in commissione al Senato entro la settimana (ma probabilmente non nell'ufficio di presidenza già convocato per oggi), per arrivare in Aula entro fine anno e chiudere la partita alla Camera a febbraio.

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