mercoledì 26 novembre 2014

PENSIONI D’ORO, emendamento del governo le salverebbe tutte fino al 2015

ROMA - Arriva in commissione Bilancio alla Camera un emendamento sulle pensioni d'oro riscritto dal Mef che, secondo fonti di governo, sarebbe diverso da quello concordato e susciterebbe quindi "perplessità". L'intervento riguarderebbe infatti solo gli assegni liquidati dal 2015. "Con un blitz all'ultimo secondo il ministero dell'Economia si accinge a presentare in commissione Bilancio un emendamento diverso da quello predisposto dal Governo" dicono le fonti.
Il precedente testo, su parere favorevole del ministero del lavoro e, seppur informalmente, dell'Inps, aveva anche ricevuto l'autorizzazione del ministro Maria Elena Boschi. Ma è stato modificato su un punto sostanziale: in pratica vengono salvate tutte le "pensioni d'oro" già in godimento in quanto, secondo il ministero dell'Economia, dovrebbe limitarsi a valutare i soli profili di copertura finanziaria, altrimenti la norma sarebbe incostituzionale. Come conseguenza del nuovo intervento, chi finora ha beneficiato di una disciplina palesemente ingiusta, continuerebbe a farlo: a meno che al Senato il governo e la maggioranza non corrano ai ripari.


Il testo stabilisce che l'importo della pensione non può comunque essere superiore a quello che sarebbe stato erogato con il vecchio sistema retributivo, ma non specifica a decorrere da quando (nella prima versione dell'emendamento si stabiliva fosse dalla data di entrata in vigore della riforma Fornero). Perciò si applicherebbe solo alle pensioni liquidate a decorrere dal primo gennaio 2015, data di entrata in vigore della legge di Stabilità.

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