giovedì 13 novembre 2014

IL PD trova un accordo sulle modifiche al Jobs Act, al Senato niente voto di fiducia

ROMA - E' stato trovato un accordo all'interno del Partito democratico sul Jobs act. "Abbiamo deciso di fare modifiche rilevanti. Non ci sarà la fiducia sul testo uscito dal Senato ma ci sarà un lavoro in commissione. Si riprenderà l'odg approvato in Direzione", spiega il capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza. "Il Parlamento incide, non è un passacarte". Ma Ncd avverte: "L'intesa raggiunta è inaccettabile, serve vertice con alleati".
 Con il ritorno all'odg della Direzione del Pd sul Jobs act, torna anche il diritto al reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare. Verranno infatti introdotti, in commissione, nel testo di riforma del mercato del lavoro.
 "Chi voleva aprire fronti nel Pd ha avuto una buona risposta. Il partito in commissione Lavoro ha saputo svolgere un lavoro serio, un confronto di merito, trovando un punto condiviso che responsabilmente impegna tutti". E' il commento del vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, sulla mediazione raggiunta sul Jobs Act. 
 "C'è un accordo larghissimo, ora si stanno definendo i dettagli ma il punto politico è l'articolo 18". Così il presidente del Pd, Matteo Orfini, al termine della riunione. Nella delega sarà recepito il testo della direzione Pd sul reintegro su alcuni tipi di licenziamenti, il cui elenco arriverà coi decreti delegati.
 Se è tornato il sereno in casa Pd, lo stesso non si può dire nella maggioranza. Ncd, infatti, alza la voce: "Se il testo è quello descritto dalle agenzie non è accettabile". Il Pd non ha ancora la maggioranza assoluta nelle due Camere, nelle quali peraltro non è ancora stato superato il sistema paritario. Il Nuovo Centrodestra vuole discutere ora in una riunione di maggioranza le eventuali modifiche alla delega. Altrimenti si rompe la coalizione", dichiara Maurizio Sacconi. 

 "Non servono nuovi vertici di maggioranza". Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha replicato al Nuovo centrodestra che critica l'accordo trovato in seno al Pd sulle modifiche al testo. "Stiamo discutendo con tutti in Aula. E' sufficiente il lavoro in Parlamento", ha ribadito.

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