giovedì 20 novembre 2014

RENZI: gli altri scioperano, noi creiamo posti di lavoro

ROMA - "Ci sono stati più scioperi in queste settimane che contro tutti gli altri governi. Ma il governo sta cercando di mettere in piedi tutte le azioni necessarie per far ripartire il lavoro. Se coloro i quali non hanno mai scioperato in passato, oggi scioperano sempre, gli faccio i miei auguri", dice il premier Matteo Renzi a Rtl 102.5.
 "Non mi preoccupo di far scioperare le persone ma farle lavorare. Anziché passare il tempo a inventarsi ragioni per fare scioperi, mi preoccupo di creare posti di lavoro perché c'è ancora tantissimo da fare", commenta Renzi a proposito dello sciopero generale.
"Il Paese - prosegue - è diviso in due: tra chi si rassegna e chi va avanti. Ma chi oggi in Italia continua a tener duro sta ottenendo risultati. Non mi preoccupo: possono far scioperi ma noi abbiamo promesso che cambieremo e, piazza o non piazza, le cose le cambiamo"
Il premier affronta la questione Quirinale. "E' nel pieno diritto" di Giorgio Napolitano "lasciare prima del tempo. Nessuno deve tirargli la giacchetta, neanche io. A me farebbe piacere che restasse il più possibile ma sarà lui a decidere e qualunque sia la decisione dovrà avere la gratitudine di tutti gli italiani e soprattutto delle forze politiche".
Per Renzi non bisogna dare una lettura nazionale del voto di domenica, comunque vada. Se sulle regionali in Emilia Romagna e Calabria "qualcuno vuole fare un test di come stanno i partiti, a me va bene: negli ultimi mesi il Pd ha vinto le partite in Regioni che erano del centrodestra, da Piemonte a Sardegna e Abruzzo. "Se domenica vogliono dire come sta il Pd sarò felice, ma non darei una lettura nazionale. E non la darò io stesso se, come spero, vinciamo".

Renzi commenta quindi la sentenza Eternit della Cassazione. O una vicenda come Eternit "non è un reato o se è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione" perché"non ci deve essere l'incubo della prescrizione". "Cambieremo - aggiunge - il sistema del processo e le regole del gioco della prescrizione".

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