giovedì 1 novembre 2012

Il dopouragano: le devastazioni nel New Jersey, il riavvio lento e difficile di New York. I morti sono 72

Il New Jersey, oggi

Obama con il gvernatore del New Jersey, ieri pomeriggio
NEW YORK - New York ha iniziato a tornare almeno ad una parvenza di normalità, dopo il devastante passaggio dell'uragano Sandy. Mentre nel New Jersey, nel primo pomeriggio di ieri, è arrivato il presidente Barack Obama, per ispezionare di persona le zone più pesantemente messe in ginocchio, il governo federale farà il massimo sforzo per intervenire con mezzi e risorse.
Ad attenderlo davanti alla scaletta dell'Air Force One ad Atlantic City Obama ha trovato il governatore del New Jersey, Chris Christie, un repubblicano doc suo acceso oppositore, che però in quest'occasione non ha esitato a dargli atto di aver fatto "un gran lavoro", affermando di averne apprezzato "la leadership". E lo ha ripetutamente ringraziato per essere "passato immediatamente all'azione" ed essergli stato "incredibilmente vicino". A sua volta, Obama ha affermato che Christie ha reagito "con anima e cuore" e in maniera "sensibile e aggressiva" all'emergenza creata dall'uragano Sandy. 
Insieme hanno sorvolato in elicottero le regioni alluvionate a cominciare da Atlantic City, che è ancora in buona parte sommersa dall'acqua. Poi si sono fermati a parlare con la gente e con i soccorritori. Ora, ha detto Obama, "una delle nostre priorità è far si che le persone possano tornare al più presto al lavoro e i ragazzi a scuola", e anche "il ripristino dell'energia elettrica".
Sul tratto lungo e sottile del New Jersey sulla barriera che include Brick Township, il sibilo del gas che esce dalle condutture danneggiate sembra essere ovunque. E tragli incendi causati dal gas e l’allagamento marina, decine di case sono state distrutte, 60 solo in Brick Township.
La minaccia dal gas è diffusa e il rischio di incendio e di esplosione ulteriore prosegue lungo la costa devastata, dove molte case sono state strappate dalle fondamentai e le loro linee di gas spezzate. 
Metropolitana ancora allagata a New York
Tornare al lavoro nella Grande Mela anche oggi, come ieri, è  estremamente complicato. I trasporti pubblici sono ancora paralizzati. Alcune stazioni della metropolitana nella parte sud della città sono state allagate fino al soffitto. Così come alcuni dei tunnel che collegano Manhattan alla terraferma. Il governatore di New York Andrew Cuomo ha detto all'agenzia che gestisce metropolitane, autobus e trenipendolari di rinunciare oggi e domani a far pagare i biglietti per allontanere le auro private dalle strade intasatissime e per ncoraggiare le persone ad utilizzare il trasporto di massa invece di guidare in città. In mancanza di mezzi pubblici, infatti,  per raggiungere Manhattan in molti sono stati costretti ad utilizzare le loro automobili, e nell'ora di punta si sono così creati degli enormi ingorghi, soprattutto a sud della 34/ma strada, dove ancora manca l'elettricità e quindi non funzionano i semafori. La metropolitana riprenderà a funzionare a regime ridotto domani, nella parte Nord della città. 
Alcune linee ferroviarie per i pendolari a Long Island vengono invece riattivate in queste ore. Anche gli aeroporti JFK e Newark hanno riaperto a ritmo ridotto, mentre il LaGuardia è ancora chiuso. Bloomberg ha però annunciato che la maratona, uno dei simboli di New York, si svolgerà come previsto domenica prossima, mentre salterà invece, domani, la partita di Nba tra i Knicks e i Nets. 
Frattanto, è ancora presto per fare una stima esatta dei danni. Le cifre sono comunque di diverse decine di miliardi. Il bilancio delle vittime è stato invece aggiornato oggi ad almeno 72 morti, di cui 22 nella sola New York. Milioni di persone, in diversi Stati, sono inoltre ancora senza corrente elettrica e per ripristinare le linee saranno necessari ancora giorni.
La buona notizia è però che oggi è cessato lo stato di "allerta" che lunedì a causa di un allagamento provocato da Sandy era stato proclamato nella centrale nucleare di Oyster Creek, in New Jersey.

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