lunedì 26 novembre 2012

Alessandro Sallusti agli arresti domiciliari a casa della Santachè

Alessandro Sallusti, direttore de "Il Giornale"

MILANO - "Ricevuto ordine di arresto domiciliare". Lo rende noto su Twitter il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti. Oggi scadevano i 30 giorni di sospensione della pena a 14 mesi di reclusione comminata al giornalista per diffamazione. La notizia è stata confermata dai magistrati milanesi.
La Procura ha spiegato che il direttore del "Giornale" ha ottenuto "l'esecuzione della pena detentiva presso il domicilio", invece che in carcere, grazie al cosiddetto decreto "svuotacarceri". Sallusti ha chiesto di scontare gli arresti domiciliari nella casa milanese di Daniela Santanché.
L'ultima decisione sui domiciliari ora spetta al magistrato di sorveglianza che potrebbe opporsi alla decisione della Procura di concedere il benificio al giornalista.

"Ho dato mandato ai miei legali di chiedere al magistrato di sorveglianza se posso continuare a lavorare, ogni altra richiesta è subordinata a questo", ha dichiarato Alessandro Sallusti. dopo aver ricevuto l'ordine di arresto in redazione. "Anche se non vado in carcere e quindi non ci sarà la violenza fisica della detenzione - ha aggiunto -, resta comunque la violenza psicologica dell'essere privati della libertà".
"Io evito il carcere, ma non posso non pensare ai tanti che sono dentro in attesa di un giudizio, e non vorrei essere passato davanti a qualcuno" ha inoltre aggiunto il direttore de "Il Giornale".
Nella galleria di via Negri di Milano dove si trova la sede del "Giornale" è stato esposto uno striscione sul quale è scritto "se i giusti non si oppongono sono già colpevoli". Lo striscione conclude con un incoraggiamento a Sallusti: "Coraggio direttore, sei un grande".



Tutta la mia solidarietà a Alessandro Sallusti. Gli arresti domiciliari per un direttore di giornale sono un'ingiustizia


DIGOS in redazione. Sallusti ai domiciliari.

Sallusti a Sky: "Un giornalista deve pagare col carcere se si dimostra che ha scritto falsità per danneggiare qualcuno". Ti porto le arance

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