venerdì 23 novembre 2012

Bilancio Ue, nessun accordo. Probabile rinvio a febbraio


BRUXELLES - Non c'è l'accordo neanche sulla seconda bozza, presentata dal presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy, relativa al bilancio dell'Unione europea per gli anni 2014-2020. Dopo la ripresa del vertice che era stato interrotto stanotte per dare tempo ai Paesi membri di analizzare e valutare la nuova proposta, le dichiarazioni che arrivano dai vari rappresentanti non lasciano trapelare alcun segnale di intesa, per il momento. Anzitutto, le parole di Jean-Claude Juncker, premier lussemburghese e presidente dell'Eurozona: "La nuova bozza è un progresso, ma non sufficiente, ed è probabile che ci sarà un nuovo summit sul bilancio fra gennaio e febbraio".
Da questa dichiarazione, da quelle del premier inglese David Cameron o della cancelliera tedesca Angela Merkel è possibile dedurre che il negoziato tra i leader dei 27 Paesi Ue si possa concludere con molte probabilità con un nulla di fatto e con un rinvio del dossier, come ipotizzato già da Juncker, all'anno prossimo. Prima della ripresa dei lavori c'era stato un nuovo giro di bilaterali nel tentativo di avvicinare le posizioni: quello fra il capo del governo italiano Mario Monti e Van Rompuy e quello tra il presidente francese Francois Hollande e Cameron. E dopo aver esaminato l'ultima bozza di compromesso, anche l'Italia, che punta a limitare i tagli ai fondi per l'agricoltura e ai fondi di coesione, ha fatto sapere di ritenere "insufficienti" i progressi fatti finora.
Una posizione espressa anche, ma per motivi opposti, da Cameron, secondo il quale non ci sono ancora abbastanza tagli, come invece chiesto da Londra. Merkel, dal canto suo, ha detto di non credere nella possibilità di arrivare oggi a un accordo. Secondo fonti del Consiglio il vero problema ora non sarebbe più comunque Cameron, ma il non sanato disaccordo tra Merkel e Hollande.

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