lunedì 10 novembre 2014

SPESE PAZZE dei consiglieri regionali emiliani, scattati 41 “avvisi”


BOLOGNA - Bufera sulla Regione Emilia-Romagna a pochi giorni dalle regionali del 23 novembre: per le presunte 'spese pazze' dei consiglieri sono in corso di notifica 41 avvisi di fine indagine dell'inchiesta della Procura di Bologna ad altrettanti consiglieri regionali. Sarebbero coinvolti tutti i gruppi dell'assemblea legislativa. Il maggior numero di esponenti nel mirino dei magistrati appartiene al Partito Democratico, che è però anche il gruppo più numeroso.
Gli avvisi che chiudono l'inchiesta sono firmati dai Pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari, vistati dal procuratore aggiunto Valter Giovannini. I primi ad essere notificati dalla Guardia di finanza sono relativi ai capigruppo, che rispondono, secondo quanto si apprende, di peculato sia per le spese in proprio che per omesso controllo dei rimborsi dei consiglieri del loro gruppo. Ai capigruppo è dunque contestata l'intera cifra che si ritiene un gruppo abbia speso senza pertinenza con l'attività di consigliere regionale.

L'inchiesta 'spese pazze' era stata avviata oltre due anni fa. Da ottobre 2013 risultavano indagati i nove capigruppo che hanno ricevuto le notifiche. Hanno tutti ricevuto le notifiche, ad eccezione di Mauro Manfredini, il presidente del gruppo della Lega Nord deceduto lo scorso 10 ottobre. L'inchiesta riguarda il periodo giugno 2010-dicembre 2011. A fine settembre era stata stralciata e chiesta l'archiviazione per la posizione del candidato del centrosinistra alle Regionali, Stefano Bonaccini.

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