lunedì 5 novembre 2012

La ragazza di Abbiategrasso ripescata dal Po ha un foro in testa, forse di una pallottola


PAVIA - Il mistero sulla morte di Cecilia Beretta, la 25enne di Abbiategrasso (Milano), scomparsa la notte tra il 16 e il 17 ottobre dopo una cena con amici a Pavia, si infittisce. Sarà l'autopsia oggi a chiarire le cause della sua morte. Non è esclusa la pista del suicidio né quella dell'omicidio. La giovane potrebbe essersi buttata volontariamente nelle acque del Po, dove è stato rinvenuto il cadavere, o esserci stata gettata. 
Rimane inspiegabile il fatto che sia stata trovata senza vestiti e con un foro alla testa, probabilmente causato da una pistola.
La sera del 16 ottobre, prima della scomparsa, poco prima delle 2 di notte, la studentessa di Farmacia viene fermata da una pattuglia della polizia in viale Libertà a Pavia. La ragazza sembra «strana», cammina sul marciapiede come fuori di sè ed è agitata. Addosso non ha documenti. I poliziotti, tenuto conto dell’ora e dello stato in cui la giovane si trova, decidono di accompagnarla a casa, in via Cairoli. Una versione confermata anche dalla compagna di stanza, che le ha aperto la porta. Da questo momento, però, il quadro si offusca. La ragazza lascia alcuni biglietti in camera, prima di sparire. Messaggi che potrebbero contenere la chiave del mistero.
Nei prossimi giorni gli investigatori ascolteranno gli amici più vicini a Cecilia, compresi quelli che avevano cenato con lei la sera del 16 ottobre. La Procura potrebbe anche disporre una perizia calligrafica sui messaggi con i quali la studentessa esprimeva il suo grande affetto ai genitori ed ai fratelli, ma manifestava anche la volontà di partire per cambiare vita.

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